giovedì 19 agosto 2010

I risvegli (tardivi) dei finiani e del Pd

Di solito la stagione dei risvegli per antonomasia è la primavera: profumi, colori, fiori. Insomma in questa stagione la natura dà il meglio di sé, anche se poi, naturalmente, dipende dai punti di vista - per quel che mi riguarda, ad esempio, la stagione più bella è l'autunno. Eppure, anche se capita raramente, ci sono risvegli tardivi che possono manifestarsi anche in estate avanzata. Mi riferisco ai finiani e al Pd.


I finiani, ad esempio, dopo 16 anni hanno finalmente capito cosa è il berlusconismo:

"Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida con il dossieraggio e con i ricatti, con la menzogna che diventa strumento per attaccare l'avversario e distruggerlo"
[...]
"Eravamo convinti che fosse un semplice dibattito politico, il confronto tra due idee di centrodestra, e che tutto potesse scorrere nei canali della democrazia interna a un partito". Certezze in base alle quali, spiega la fondazione vicina al presidente della Camera, "abbiamo difeso per anni Berlusconi, sperando nella sua capacità di spiccare il volo e diventare un grande politico, uno statista"

Beh, che dire? Benvenuti nella realtà. Certo, ci sono voluti un bel po' di anni e un discreto numero di leggi vergogna firmate insieme al grande "statista", ma alla fine la coscienza di cosa si celava dietro il famoso "ghe pensi mi" ha avuto la meglio. Di solito, in casi come questo si usa dire: "meglio tardi che mai". Diciamo che nel caso specifico forse è un po' tardino, ma non disperiamo; una volta capiti gli errori in genere è difficile ripeterli. Staremo a vedere.


Il secondo risveglio, come accennavo sopra, è quello del Pd. Non lo so, sarà l'atmosfera che si respira nei palazzi, sarà che molti cominciano a fiutare aria di ritorno alle urne. Fatto sta che, forse per la prima volta nel corso della sua lunga e travagliata esistenza (Pci, Pds, Ds, Unione, Pd), il centrosinistra rinfaccia a Berlusconi il conflitto di interesse. Badate, non è mica cosa da poco. Anche perché è difficile dire con certezza se la mole di leggi ad personam che ha caratterizzato il quasi ventennio berlusconiano ha avuto più co-firmatari tra i finiani o il centrosinistra.

Un benvenuto, quindi, anche ai pidini, che si sono improvvisamente accorti che il cavaliere, in veste sia di presidente del consiglio che di proprietario di gran parte di giornali e tv italiani, ha un leggerissimo conflitto di interessi. Naturalmente, quelli che non hanno il prosciutto davanti agli occhi, si erano già accorti ai primi di luglio che all'interno della finanziaria 2010 un codicillo infilato di soppiatto da qualche manina consentiva a Mondadori di estinguere un vecchio contenzioso col fisco pagando solo il 5% del dovuto e sanando quindi la posizione col versamento di 8,6 milioni di euro invece di 350.

Cosa volete? Sono cose che capitano, specialmente quando a capo dell'esecutivo c'è anche il padrone della casa editrice beneficiaria del regalino. Chissà dov'era il Pd in quel periodo? Ah già, adesso ricordo, stava discutendo dell'orecchino di Vendola. Eh beh, insomma, ci sono delle priorità...

Chissà se a breve potremo assistere a qualche altro risveglio?

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