martedì 24 agosto 2010
Ci verrà in mente delle leggi ad personam?
Quando Berlusconi ha proposto per la prima volta il processo breve, che non è un processo breve ma un processo morto, qualcuno, se non ricordo male, ha stimato il numero di procedimenti penali che sarebbero diventati carta straccia in circa 100.000. La cosa, come capite bene anche voi, non è grave solo per il fatto che 100.000 presunti delinquenti, semmai passerà questa legge, potrebbero farla franca, ma perché un eguale numero di parti offese potrebbero essere private del diritto ad avere giustizia.
Qualcosa di simile al processo breve si sta studiando anche per i contenziosi civili, che, come sapete, in genere raggiungono una sentenza definitiva dopo tempi biblici. Quello che sta studiando il buon e diligente Alfano, però, anche nel campo della giustizia civile produrrà parecchi danni, mandando in fumo qualcosa come 5 milioni di cause civili, come ha calcolato Repubblica. E tutto questo per cosa? Ma per salvare la Fininvest dal pagamento di circa 750 milioni di euro alla Cir di De Benedetti come risarcimento per essere stata acquisita grazie a una sentenza comprata (vi ricordate il giudice Mesiano? quello dei calzetti Turchese?).
Naturalmente, una cosa di questo genere non scandalizza ormai più nessuno, perché ormai le leggi fatte nell'interesse esclusivo del singolo sono la normalità. Paradossalmente penso che forse ce ne accorgeremo quando al governo ci sarà qualcuno che non ha conflitti di interesse e che quindi non avrà più alcun motivo per farsi leggi su misura. Magari quel giorno diremo: ma come? le leggi ad personam non le fa più nessuno?
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