mercoledì 18 agosto 2010

Il mistero del testimone di Feltri (che querela Feltri)

Scusate se ci torno ancora sopra nonostante ci siano sicuramente cose più importanti di cui scrivere. Mi riferisco alla telenovela Fini-Feltri in merito alla vicenda della casa di Montecarlo. Brevissimo riepilogo.

Allora, inizialmente, come probabilmente ricorderete, il Giornale è partito in quarta con la storia della cucina, che sarebbe stata acquistata da Fini e convivente in un mobilificio romano per l'appartamento di Montecarlo, e che sarebbe quindi la prova provata che Fini non poteva non sapere che l'appartamento era in affitto al cognato.

Poi, come per incanto, da un giorno all'altro la questione dei mobili è inspiegabilmente sparita dalla circolazione (in troppi hanno mangiato la foglia e scoperto la bufala). Il Giornale naturalmente non si è dato per vinto (sapete com'è, gli ordini sono ordini) e ha cominciato ha tirar fuori fior di testimoni.

Questa mattina è toccato a tale Giorgio Mereto, ingegnere genovese residente a Montecarlo da 25 anni e titolare di una società di trading petrolifero. Il Giornale ha riportato la sua testimonianza:

Ovviamente vado a memoria sulla data, direi il dicembre scorso, sotto Natale
[...]
Ricordo però bene l’episodio perché quel giorno, da un momento all’altro, si era scatenata una gran confusione fuori dal palazzo, in strada, e subito dopo fin dentro, nell’androne e sulle scale, con un notevole spiegamento della polizia monegasca a sirene accese
[...]
Lo accompagnava quella bella signora bionda, con i capelli mossi, che si vede sui giornali (Elisabetta Tulliani, ndr). Io, come altri coinquilini, gli ho anche fatto un cenno di saluto, ma non gli ho parlato

La replica del portavoce di Fini è stata praticamente immediata:

...un semplice accertamento presso le autorità monegasche e italiane che registrano i movimenti delle scorte sarebbe sufficiente a dimostrare che la trasferta a Montecarlo del presidente Fini è frutto unicamente della fervida fantasia del signor Mereto. Dal momento che verificare la falsità di certe dichiarazioni è così facile anche per chi non è un giornalista, c’è da chiedersi per quale ragione chi ha il dovere di riscontrare la veridicità di una notizia prima di pubblicarla trascuri sistematicamente di farlo.

Arriva quindi la controreplica di Feltri:

Quanto alle scorte (con le quali abbiamo una certa dimestichezza), tutti sanno che non è obbligatorio per nessuno usarle; quindi l’accusa di non aver controllato è del tutto infondata

Ma come? Feltri ha la possibilità di fare un controllo presso le autorità del principato, per avere conferma o no della storia della scorta, e non lo fa? Perché? Ma il bello viene ancora più tardi, perché il famoso ingegnere annuncia che sporgerà querela per diffamazione nei confronti del Giornale. Lo scrive oggi il Secolo XIX:

In serata però la smentita di Mereto: «Quanto riportato dal giornalista ed in particolare le dichiarazioni attribuitemi in virgolettato non corrispondono a quanto da me dichiarato alla presenza di testimoni», sostiene Mereto. E annuncia: «Ho dato mandato ai legali di fiducia di intraprendere ogni azione a tutela della mia immagine

Ci vediamo alla prossima puntata.

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