venerdì 27 agosto 2010

Perché Ghedini c'è sempre

Al vertice dello stato maggiore del Pdl a Palazzo Grazioli della settimana scorsa, quello dove sono saltati fuori i famosi 5 punti che per Berlusconi sono inderogabili (anche se in realtà a lui interessa solo quello sulla giustizia), era presente il mitico Ghedini. Ghedini non è ministro di niente, e sono stati molti, quindi, a chiedersi cosa ci facesse là. Tra questi c'è Gianfranco Rotondi, che è ministro per l'attuazione del programma (qualunque cosa voglia dire) e che non è stato invitato.

Ma come?, si è chiesto infatti l'arrabbiato Rotondi, fanno un vertice per definire la futura linea programmatica del partito e non mi invitano? Da qui la decisione di prendere carta e penna e scrivere al premier, dicendosi pronto al salto della quaglia per aggregarsi ai finiani.

L'altro ieri, come sapete, c'è stato il famoso vertice Berlusconi-Bossi, e anche qui, guarda alle volte il destino, c'era l'immancabile Ghedini. Ieri mattina, Francesco Bei su Repubblica scriveva: "Adesso la priorità assoluta è portare a casa un qualche scudo giudiziario che metta Berlusconi al riparo dalle inchieste milanesi. Possibilmente prima che la Consulta, come temono nel Pdl, bocci la legge sul legittimo impedimento che finora l'ha tenuto al riparo dai processi. Non a caso al vertice di ieri una parte importante l'ha giocata Niccolò Ghedini, avvocato e consigliere per la giustizia del cavaliere".

Insomma, avete capito, se mai ce ne fosse ancora bisogno, perché Ghedini c'è sempre, no?

2 commenti:

  1. Algoritmo Berlusconi@Ghedini.
    La mia opinione in
    redazione politica: Vertice anti-crisi: il ruolo di Niccolò Ghedini
    Berlusconi ha patteggiato la successione in cambio dell'impunità.

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  2. Sì, direi che potrebbe stare in piedi... :-)

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