domenica 13 dicembre 2009

C'è superstizione e superstizione

La domenica è il giorno giusto per parlare di fantasmi e superstizioni. Lo fa oggi la Stampa di Torino, che propone questo interessante articolo a firma Maurizio Molinari intitolato L'America parla ai fantasmi. L'articolo si basa su questa ricerca condotta recentemente negli Stati Uniti dal Pew Research Center interpellando un campione di oltre 4000 persone. Ecco alcune cose che sono venute fuori.

Tanto per cominciare il 24 per cento del campione, e il 22 di coloro che si definiscono cristiani, ha detto di credere nella reincarnazione ed un numero simile - il 25 del totale e il 23 dei cristiani - ritiene che l’astrologia abbia un impatto concreto nella nostra vita ovvero che il movimento dei Pianeti abbia conseguente immediate sulla Terra. Poi c’è il 29 per cento di americani - e altrettanti cristiani - che assicura di «essere stato in contatto con qualcuno che è ormai morto» mentre il 20 per cento assicura di «aver visto un fantasma o essere stato alla sua presenza» e il 15 per cento si reca con frequenza da cartomanti per sapere cosa avverrà alla propria vita nel prossimo futuro. A ritenere invece che il malocchio abbia conseguenze concrete è il 16 per cento, secondo i quali «l’occhio cattivo di alcune persone può causare maledizioni o descrivere danni che avverranno».

Poi c’è un 26 per cento che crede nell’energia «spirituale» che emana da luoghi o cose fisiche come le montagne, gli alberi o i cristalli. Poco di meno, il 23 per cento, sono quelli secondo cui la spiritualità arriva anche facendo yoga «che non è solamente ginnastica». Ma il dato che più raffigura la popolarità dei fenomeni paranormali è quello relativo a coloro che affermano di avere avuto un’«esperienza mistica» ovvero «un momento di improvviso risveglio religioso»: il 49 per cento del campione ed è la prima volta in 47 anni che tale cifra supera quelli di coloro che dicono di non esserci passati, fermi al 48 per cento. L’indagine lascia intendere che l’origine di questo fenomeno può essere nell’impatto delle religioni orientali e della New Age sui cristiani praticanti.
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«Ciò che colpisce di questa indagine è che dimostra come in genere i cristiani credono al paranormale di più rispetto a chi pur essendo credente non è praticante» osserva Charles Blow sul «New York Times», lasciando intendere che l’affluenza nelle Chiese espone evidentemente a tali concetti. Riguardo ai contatti con morti e fantasmi ciò che sorprende è l’incremento di risposte positive rispetto alla precedente rilevazione, che era stata eseguita nel 1996: coloro che affermano di essere stati in presenza di deceduti sono infatti aumentati dal 18 al 29 per cento mentre gli avvistamenti di fantasmi sono addirittura raddoppiati compiendo un balzo dal 9 al 18 per cento. E a vederli di più sono le donne, 20 per cento rispetto al 16 degli uomini, e lo stesso vale per i contatti per i morti. In discesa invece le visite dai cartomanti, diminuite dal 17 al 15 per cento.

Un bel quadretto, non c'è che dire. Soprattutto stupisce, come mette in rilievo l'articolo, che gli americani che abboccano di più alle balle del paranormale siano proprio i cristiani, quelli cioè già seguaci di una superstizione.

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