martedì 8 dicembre 2009

Leggi ad personam, in arrivo la diciannovesima?

Giuseppe D'Avanzo, su Repubblica, il 23 novembre scorso ha pubblicato un elenco delle 18 leggi ad personam che l'entourage di governo del cavaliere ha partorito negli ultimi 15 anni.

Delle diciotto leggi ad personam che si è scritto, otto proteggono e rafforzano i suoi affari, dieci lo tutelano dalla legge. Si è riscritto le regole del processo (i tempi della prescrizione), dei codici, della procedura (il divieto di appello del pubblico ministero per le sentenze di proscioglimento). Ha legiferato per abolire reati (il falso in bilancio), rimuovere i giudici (legittimo sospetto), annullare fonti di prova (le rogatorie). Infine, per rendersi immune (le leggi "Schifani" e "Alfano")

La diciannovesima, forse, porterà la paternità di Bossi, il quale ha dichiarato giusto ieri che secondo lui andrebbe rivista la legge sui pentiti.

Il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, ritiene che la legge sui pentiti sia da rivedere. Ai giornalisti che, a Palazzo Marino dove ha visitato il presepe insieme al sindaco di Milano Letizia Moratti, gli chiedevano se la legge fosse da rivedere ha risposto: «Per me sì».

Perché la legge sui pentiti è da rivedere? Mah, non si sa. E Bossi non lo spiega. Si sa solo che dopo la deposizione di Spatuzza al processo d'appello a Dell'Utri da più parti si sono levate voci in questo senso. Curioso che finora non ci abbia mai pensato nessuno; in fondo siamo di fronte a una legge non certo nuova, che ha permesso tra l'altro di risolvere numerosissimi casi criminali che hanno avuto a che fare con la mafia - penso ad esempio a Falcone e Borsellino: se non ci fossero stati i pentiti a quest'ora gli esecutori materiali di quelle stragi sarebbero ancora a spasso -.

Peccato che a smentire Bossi e tutti i garruli esponenti di governo che chiedono la modifica di questa legge ci sia Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, che si presume di queste cose ne sappia un po' più di Bossi, e che ha detto giusto ieri pomeriggio:

"Le legge sui pentiti e sulle intercettazioni ambientali e telefoniche sono due strumenti utilissimi che non si devono assolutamente toccare".
[...]
"I pentiti - ha detto Grasso - spesso vanno bene quando parlano di omicidi, tagliagole e criminali. Appena parlano di relazioni tra organizzazione criminale e altre parti della societa' c'e' una reazione di difesa da parte di intere fasce sociali. Sappiamo bene quello che hanno commesso i pentiti - ha aggiunto - ma sappiamo quello che ci danno, hanno dato e continueranno a dare"


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