mercoledì 30 dicembre 2009

Il "botto" dello scudo fiscale

Ieri tiggì e giornali hanno celebrato a reti unificate il successo dello scudo fiscale, fortissimamente voluto da Tremonti nonostante appena poco più di un anno fa avesse dichiarato che con questo governo era finita l'era dei condoni e degli scudi fiscali. Vabbè, sul fronte delle balle niente di nuovo sotto il sole.

Comunque sia, i risultati sono andati al di là di ogni pur rosea aspettativa. Circa 95 miliardi di euro sono infatti finora rientrati, dei quali, calcolando un'imposta del 5%, poco meno di 5 entreranno nelle casse dello stato - gli altri se li terranno ben stretti i legittimi evasori fiscali proprietari.

In mezzo a questo profluvio di celebrazioni, pochi mi pare si siano ricordati di specificare che, oltre che un successo per il governo, è stata una pacchia per gli evasori, per chi ha portato illegalmente soldi di qualunque provenienza all'estero per evitare di pagarci le tasse. Ancora meno, poi, sono stati quelli che hanno ricordato alcune peculiarità del contestato provvedimento: ad esempio l'estensione della copertura al falso in bilancio, la sospensione dell'obbligo di segnalazione anti-riciclaggio a carico degli intermediari finanziari, totale anonimato garantito, fino ad arrivare all'aliquota del 5% sui capitali reintrodotti in Italia, ossia circa un decimo rispetto a quelle degli scudi fiscali fatti in altri paesi.

Non c'è che dire, per i soliti furbetti la manovra è stata un vero successo.

4 commenti:

Maurizio ha detto...

Se al cantano e se la suonano.

Dovremmo sempre chiederci a chi giovano le cose che fanno.

Ma il dubbio è che giova sempre e solo a loro.

Buon 2010

Maurizio
San Leo

Andrea Sacchini ha detto...

Ma il dubbio è che giova sempre e solo a loro.

Non è un dubbio, è una certezza.

Anonimo ha detto...

questa manovra è stata voluta fortemente dal popolo e in nome del popolo è stata fatta per portare dignità e onore nel nostro Paese. La patria non si tocca. due sono le certezze su cui fondare le proprie convinzioni.

- in nome di Dio ogni cosa è lecita
- la politica lasciamola ai politici.

in particolare faccio notare che la politica non è cosa nostra.
la politica è qualcosa che va esercitata dal politico e l'uomo comune ne deve stare alla larga.

la patria ha la priorità.

storico sgrz ha detto...

gli evasori ringraziano e i contribuenti onesti vengono di nuovo presi in giro

Lo scudo fiscale: il peggior condono di Tremonti

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