Ryanair è una compagnia aerea privata irlandese. Ha sede a Dublino e fa parte delle cosiddette "low cost". Collega tutti gli stati europei e alcuni del nord Africa. L'Enac, invece, è l'ente italiano che si occupa dei regolamenti e della vigilanza nell'ambito dell'aviazione civile. Perché i due soggetti sono in contenzioso? E, soprattutto, perché Ryanair ha deciso di sospendere a oltranza tutti i voli nazionali a partire dal 23 gennaio? Il motivo principale (e ufficiale) è che l'Enac pretende che la compagnia aerea accetti al check-in, per i voli nazionali, qualsiasi documento di identità, mentre invece Ryanair accetta solo passaporto o carta d'identità (valida per l'espatrio). La diatriba è tutta qui. Almeno quella ufficiale. A svelare che forse, dietro, potrebbero nascondersi altre motivazioni, è stato sabato scorso il Corriere con questo articolo: Roma fa guerra alle compagnie low cost.
Le compagnie low cost, che anche durante queste festività stanno facendo volare milioni di persone con voli economici, sono di nuovo nell'occhio del ciclone. L'Enac - l'Ente nazionale per l'aviazione civile - punta il dito contro Ryanair ed Easyjet.
La prima, protagonista di un lungo contenzioso legale sui diritti di volo a Ciampino, viene richiamata dall'Enac - con varie ordinanze - a accettare più semplici «forme di identificazione per i passeggeri che viaggiano sulle rotte domestiche».
A questo si aggiunge - scrive sempre il Corriere - che sull'aereoporto di Ciampino il Dipartimento di Epidemiologia della regione Lazio ha chiesto di ridurre i movimenti aerei giornalieri dagli attuali 162 a un massimo di 60, ma dei suddetti voli 100 sono low-cost e 62 dell'aeroporto militare. Il motivo? Non si sa. E' certo solo che in questo modo Ryanair dovrà abbandonare quello scalo.
Ricapitoliamo: Ryanair è un operatore "low cost" che opera in regime di libera concorrenza e fa volare i passeggeri con notevole risparmio di soldi - utilizza internet per le prenotazioni e il check-in online - facendo perdere consistenti quote di mercato ad Alitalia. Forse, al di là della futile questione dei documenti di identificazione, si potrebbe fare due più due e arrivare a qualche conclusione, come quella ad esempio di Andrea Giuricin:
«L'Enac negli ultimi anni non si è comportato come regolatore indipendente» e la politica è sembrata «voler favorire un determinato vettore» cercando di «limitare la concorrenza» delle low cost. Fra gli esempi, l'economista dell'Ibl cita la chiusura di Ciampino e il piano degli aeroporti, «che serve a regolare in modo che le low cost abbiano maggiori difficoltà ad entrare nel mercato italiano».
Anche Daniele, sul suo blog, ha affrontato la questione. Ma lui, si sa, esagera sempre... :-)
sgomberiamo le mezze parole: questo provvedimento dell'ENAC fa venire il voltastomaco, all'insegna del più italiota e Berlusconiano protezionismo. Vorrei sapere quale percentuale di viaggiatori sono cosi sprovveduti da non dotarsi della carta di identità per i voli aerei. Laddove si discute di come aumentare le misure di sicurezza, nell'Italia edulcorata dal Berlusconismo, siamo costretti a berci questa "motivazione" sull'identità dei viaggiatori.
RispondiEliminache schifo
Lo so, già è stata dura mandar giù il rospo della famosa cordata...
RispondiEliminacaro daniele,vieni nei paesi dove i voli ryanair sorvolano, per il decollo.Questi irlandesi ci fanno morire per inquinamento.Bisogna mettere un limite a questo bombardamento continuo , con stima Alberto
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