mercoledì 2 dicembre 2009

Ci sono voluti 15 anni (a Fini)

Il fuori onda di Fini, dato in pasto ieri ai media da Repubblica, non è stato solo un incidente di percorso di poca importanza. Non lo può essere se non altro a causa del suo contenuto. Quelle frasi sul premier imperatore - lasciamo stare il capitolo Spatuzza - che ha sbagliato millennio non sono leggere, né, quindi, possono essere prese alla leggera. Niente di cui stupirsi, intendiamoci, Fini in fin dei conti non ha fatto altro che ribadire in privato quello che aveva già detto a più riprese in pubblico.

Quali sono le conseguenze di ciò che ha detto? Beh, la prima, quella più evidente, è che la fragilissima tregua (armata), se mai c'è stata, tra lui e l'imperatore è definitivamente terminata; difficilmente sarà sanabile a questo punto. E ciò si capisce benissimo dalle reazioni dell'entourage del Pdl. Eppure non c'è da stupirsi di queste dichiarazioni; il presidente della Camera, infatti, ha detto liberamente a microfoni accesi (lui li credeva spenti) quello che alcuni milioni di persone in Italia sanno già da anni. Dispiace che Fini se ne sia accorto ora, dopo alcuni lustri passati ad appoggiare sempre e comunque l'uomo di Arcore (nonché ad apporre la sua firma sulla stragrande maggioranza delle leggi vergogna messe in piedi da quest'ultimo).

Fini, riferendosi al pentito Spatuzza, ha parlato di "bomba atomica". Anche il suo fuori onda, a suo modo, può a questo punto tranquillamente essere considerato tale. Adesso attendiamo gli effetti.

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