La notizia ha campeggiato - giustamente - parecchio nelle home page dei quotidiani e dei siti online. E Maroni, altrettanto giustamente, si è prodigato in ringraziamenti ed elogi verso le forze dell'ordine responsabili della cattura dei due pericolosissimi latitanti.
"L'arresto di Russo è un colpo durissimo alla camorra" ha commentato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a margine della due giorni dei Giovani Industriali di Capri. "Stiamo chiudendo il cerchio sui superlatitanti - ha aggiunto - ed è questa la strada migliore per battere definitivamente la camorra e tutte le mafie. Questa è una delle tante giornate da incorniciare degli ultimi mesi, visto che stiamo realizzando successi straordinari contro mafia e camorra. Non ci fermeremo e continueremo in questa direzione perché vogliamo vincere la guerra contro la criminalità organizzata".
Un po' più sottotono sono invece passate le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore. Ve le riporto qui sotto come trovate sull'Ansa:
"Senza intercettazioni chiuderemmo i battenti". Il procuratore della repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, ribadisce l'essenzialità di questo strumento nelle indagini contro la camorra: anche il blitz dellascorsa notte che ha portato all'arresto del superboss Pasquale Russo e del fratello Carmine è avvenuto grazie all'impiego di moderne tecnologie di ascolto e sorveglianza. "Molte volte - sottolinea il procuratore - raggiungiamo i colpevoli perché li sentiamo. Le intercettazioni per noi sono uno strumento di controllo del territorio: è chiaro che vanno impiegate in modo corretto e moderato, ma se non le avessimo non vedo come potremmo trovare i latitanti, in contesti caratterizzati da diffusa omertà e dall'assenza di testimoni disposti a farsi avanti".
Mi pare che sia interessante questa dichiarazione del procuratore, specialmente sapendo che l'esecutivo di cui Maroni fa parte ha in programma da tempo, e pare che adesso ci stia arrivando, di togliere di mezzo una volta per tutte queste
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