"Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano".
Uno dice: cavolo, da una parte abbiamo un premio Nobel per la fisica che dice, anzi ribadisce realisticamente ciò che tutti quelli privi di prosciutto davanti agli occhi già dicono da tempo. Dall'altra abbiamo Scajola e Berlusconi, due politici, che vedono un futuro fatto di nuove centrali nucleari, di ponti sugli stretti, di opere faraoniche sostanzialmente inutili.
E che non si rendono conto, se mai queste cose si faranno, che sarà troppo tardi per tornare indietro.
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2 commenti:
Rubbia è un premio Nobel ma è anche uno con una grande tendenza alle previsioni che non sia avverano. Solo pochi anni fa parlava di nucleare pulito
Rubbia: per il futuro puntare sul solare. E per il presente?
Rubbia è un premio Nobel ma è anche uno con una grande tendenza alle previsioni che non sia avverano.
Conosci invece qualche politico che abbia una grande tendenza alle previsioni che si avverano? Io ci metto tutta la buona volontà, ma quando sento uno Scajola o un Berlusconi parlare di nucleare senza fare un minimo accenno a come affrontare il problema scorie, giusto per dirne uno, beh, non sono tranquillo per niente.
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