lunedì 16 novembre 2009

Trasferimenti e ammissioni

Tra le pieghe della vicenda di Stefano Cucchi, ha avuto piuttosto risalto la notizia del testimone. In pratica, ci sarebbe un detenuto extracomunitario, un senegalese tossicodipendente e clandestino, che dalla cella in cui era rinchiuso avrebbe assistito al pestaggio di Stefano da parte delle guardie carcerarie; pestaggio che sarebbe avvenuto, secondo la sua versione, nei sotterranei del palazzo di giustizia di Roma.

Un testimone prezioso, quindi. Talmente prezioso che viene in tutta fretta prelevato e trasferito in un posto più sicuro.

Lo spostamento è stato deciso dalla Procura «per motivi di sicurezza» perché l’uomo è l’unico testimone del presunto pestaggio al detenuto morto il 22 ottobre scorso all’ospedale “Pertini”. L’immigrato rimarrà nella «struttura protetta» fino a quando la sua versione dei fatti non verrà raccolta con la modalità dell’incidente probatorio.

Una procura, quindi, "per motivi di sicurezza" prende un detenuto e lo toglie da un carcere. Vuole dire che c'è un giudice che sostanzialmente ammette quello che ormai molti pensano, e cioè che il carcere non sia poi un luogo così sicuro.

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