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Le richieste di condanna vanno da un minimo di 6 mesi a un anno per concorso in diffamazione e violazione della privacy. Questa, naturalmente, è solo la richiesta. La sentenza è prevista per gennaio. I pm titolari dell'inchiesta hanno argomentato sostenendo che "La tutela dei diritti fondamentali non può essere calpestata sulla base soltanto del diritto d'impresa" e che Google avrebbe dovuto "lanciare un sevizio responsabile, che non può calpestare i diritti fondamentali". La difesa, invece, si muove sostanzialmente sostenendo (a mio avviso giustamente) che "il comportamento di Google è pienamente legittimo secondo il diritto italiano. Le contestazioni a Google sono del tutto infondate e si arriva a una richiesta di condanna basata di fatto su una responsabilità oggettiva di Google che nulla ha a che vedere coi fatti contestati".
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