Tra le giustificazioni all'iniziativa si legge:
«la normale risposta a un'iniziativa anti-concorrenziale». A sintetizzare così la posizione dell'azienda è stato il vicepresidente, Pier Silvio Berlusconi, a Montecarlo per lanciare i nuovi pacchetti di cinema e l'offerta di film on demand di Premium. «Riteniamo l'esposto all'Antitrust giusto, addirittura doveroso - ha spiegato Pier Silvio Berlusconi - per tutelare gli interessi di Mediaset, ma anche dei consumatori finali, visto che con la chiavetta Sky offrirà solo un'offerta parziale del digitale terrestre».
Mediaset prosegue:
«La digital key - ha aggiunto il consigliere di amministrazione Mediaset Gina Nieri - è un'ulteriore verticalizzazione della loro piattaforma: è il tentativo di mantenere nel mondo satellitare con lo stesso telecomando anche coloro che vogliono vedere il digitale terrestre. Dunque non è un elemento di libertà, ma di mantenimento dei clienti dentro la propria piattaforma, per di più senza permettere loro di avere l'interattività nè l'offerta a pagamento del digitale terrestre».
L'attenzione e la preoccupazione da parte di Mediaset verso la libertà dei clienti è ammirevole, commovente quasi. Sarebbe stato bello che tale preoccupazione ci fosse stata quando Mediaset ha obbligato gli utenti della sua pay-per-view ad acquistare pacchetti aggiuntivi per poter continuare a vedere le singole partite.
Pay per view letteralmente significa “pagare per vedere”: questo era l’intento iniziale della carta prepagata Mediaset Premium e una delle ragioni del suo successo. Nessun abbonamento, nessuna rateizzazione, ma una carta da ricaricare periodicamente presso i negozi specializzati o le ricevitorie del lotto o anche tramite call center per poter di, volta in volta, pagare per fruire dell’evento televisivo desiderato. Così chi si serviva di Mediaset Premium solo sporadicamente, non era costretto a pagare una rata mensile per un servizio che di fatto restava inutilizzato, ma vedeva scalare il credito alla sua scheda prepagata solo all’atto dell’acquisto della trasmissione scelta.
Ora le cose sono cambiate: la tesserina prepagata, innanzitutto, ha mantenuto la caratteristica di essere a tempo (scade dopo un periodo prefissato) ma negli anni ha visto impennarsi i suoi costi. Oggi si acquista a un prezzo iniziale di 39 euro grazie ai quali si fruisce di un mese di visione di tutto il mondo Mediaset Premium. “Solo un assaggio” come ci dicono dall’ufficio stampa di Mediaset. Allo scadere del trentesimo giorno, infatti, l’incanto scompare. La novità è che non basta più ricaricarla per poter acquistare una partita di calcio specifica, ad esempio, al prezzo di 8 euro o il film tanto atteso a 6 euro. È necessario acquistare un Pass Gallery dalla durata variabile: senza la sottoscrizione di questa speciale offerta, la prepagata è inutilizzabile.
Solo per fare un esempio: per poter vedere un match di calcio, è necessario caricare sulla prepagata un Pass Gallery della durata di 4 mesi (l’unico in commercio in questo momento a 49 euro, mentre i Pass della durata di 3 o 6 mesi sono stati ritirati); a cui poi va aggiunto il costo della partita (8 euro, per l’appunto).
[...]
Facendo un po’ di conti, salta subito all’occhio che il sistema pay per view si è trasformato e di certo non in favore del cliente che non segue tutto il campionato.
Non per nulla Mediaset Premium incoraggia l’acquisto della Easy Pay, la formula abbonamento annuale vera e propria, pubblicizzata a prezzi vantaggiosi e, a ben guardare, più convenienti rispetto alla prepagata. Se il prezzo di partenza della carta è lo stesso, 39 euro, fino al 31 agosto si poteva acquistare il pacchetto completo, Gallery più Calcio, con una quota bimestrale di 38 euro (da settembre si è tornati a 48 euro al mese).
Sia che si acquisti una formula prepagata, sia che ci si affidi alla Easy Pay, gli utenti denunciano su blog, forum e via mail, la scomparsa della formula pay per view che dava la possibilità di utilizzare la scheda ricaricandola come si fa con i telefoni, scegliendo il momento migliore per comprare la visione di un film o di una partita, esattamente come si fa quando si decide di godere di una prima visione al cinema o allo stadio, senza l’obbligo di sottoscrivere un abbonamento.
Ma, si sa, tutte le cose belle finiscono. Specie quando non c’è concorrenza. (fonte)
La soddisfazione degli utenti di Mediaset Premium, all'epoca, è stata talmente tanta che ha riempito blog e forum in tutta internet. Alcune manifestazioni di gioia le trovate qui, per tutte le altre potete spulciare un po' Google.
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