Insomma, al Viminale c'è lui, e sa perfettamente come sono messe le finanze della Polizia. E quindi, giustamente, s'incavola e sbotta, chiedendo di smetterla di tagliare sempre lì.
Sulla sicurezza «non vogliamo avere vincoli di maggioranza»: se dunque dall'opposizione arriveranno proposte concrete «per dare più soldi alla polizia», la Lega «è pronta a sostenerle». Per la prima volta il ministro dell'Interno Roberto Maroni ammette che i tagli hanno inciso pesantemente sulle risorse a disposizione del comparto e perciò avverte gli alleati: se da «ambienti governativi» saranno avanzate nuove richieste di tagli, «noi voteremo contro».
Eh no, così non si fa. Non sia mai che una volta che un ministro della maggioranza dice una cosa sensata la passi liscia.
«Maroni l'ho allevato io quando era ragazzino e quindi farà quello che dice la Lega - sentenzia il Senatur - Noi manteniamo la parola: abbiamo fatto le elezioni con Berlusconi, non con l'opposizione. E per avere fondi tratteremo con il ministro Tremonti».
Maroni l'avrà anche allevato lui. Forse però era meglio se allevava anche un po' di buon senso.
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