In ossequio a questa filosofia va l'intervista pubblicata oggi da Repubblica. In sostanza Bersani dice: se vogliamo parlare di riforme, bene, ma via la porcata del processo
Ovviamente il Pdl non l'ha presa bene. Sì, in teoria questi qua si sciacquano la bocca tutti i giorni con la storiella delle riforme condivise, col fatto che la sinistra è la benvenuta se vuole discutere, se vuole dialogare, ma alla prova dei fatti non è e non è mai stato così. Perché la condizione necessaria, la più importante è che le riforme salvino Berlusconi. Se la sinistra accetta di sedersi a un tavolo per discutere di come poter fare ciò insieme, bene, altrimenti ciccia. Ovviamente Bersani, sul quale si può dire di tutto tranne che sia scemo, sa perfettamente che la cosa non è possibile e quindi si becca gli strali dei sodali del premier.
Comincia Gasparri: "E' un diktat", "Bersani abbassi le ali". Gli fa eco Bocchino: "Bersani chiude al dialogo. La sinistra non è in grado di affrontare alcun cambiamento nel Paese per mancanza di linea. Ha scelto come unico argomento politico l'odio verso gli avversari". Ultimo, ma non perché la sua stupidaggine sia più piccola, arriva il grande Cicchitto, che giudica le condizioni imposte da Pier Luigi Bersani "esose ed unilaterali".
Ecco, diciamo che sentire pronunciare l'aggettivo esoso da parte di uno che sostiene un progetto di legge che butterà nel cesso qualche decina di migliaia di processi per scamparne uno fa un certo effetto. Se poi prendiamo unilaterali e facciamo lo stesso abbinamento, la cretinata che ha detto Cicchitto è ancora più palese. Una cosa sola mi consola: quando Berlusconi se ne andrà a casa tutta questa gente sparirà con lui.
2 commenti:
quando Berlusconi se ne andrà a casa
quando?? :-(
Bella domanda... :-|
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