lunedì 30 marzo 2009

In God we trust (una volta)

"In God we trust", l'attuale motto nazionale degli Stati Uniti, introdotto addirittura nella seconda metà del 1800, comincia a sentire i segni della vecchiaia e il peso degli anni. Molti americani, infatti, dati alla mano, pare che ne abbiano abbastanza di Dio e comincino in massa a snobbarlo. Lo rivela una interessante ricerca pubblicata i giorni scorsi dal Times.

L'articolo, dal titolo emblematico ("There’s a new power in America – atheism"), spiega come la fuga in massa dei fedeli e il relativo allontanamento da chiese e preti abbia fatto sì che gli atei siano oggi, negli Stati Uniti, la terza categoria più numerosa dopo Cattolici e Battisti.

Americans are losing faith, though; and those who have it are moving out of established churches. The nonreligious are now the third biggest grouping in the US, after Catholics and Baptists, according to the just-released American Religious Identification Survey. The bulk of this shift occurred in the 1990s, when they jumped from 8% to 14% of the population – but they have consolidated in the past decade to 15%.

Una disaffezione inziata nei primi anni '90 e mai più arrestatasi, seppur con diversi andamenti e tendenze nel corso degli anni. E tra le varie chiese e confessioni presenti negli USA, quella cattolica è quella che subisce le perdite più pesanti, nonostante - scrive sempre il Times - tali perdite siano per ora parzialmente tamponate dall'afflusso di immigrati clandestini di origine ispanica.

I motivi sono ovviamente diversi, ma difficilmente prescindono dai numerosi scandali che nell'ultimo ventennio hanno avuto come protagonista proprio la chiesa made in USA, tipo ad esempio quello dei preti pedofili, che ha portato addirittura alcune diocesi sull'orlo della bancarotta a causa dei risarcimenti alle vittime.

Le conseguenza di questa sorta di diaspora cominciano a farsi vedere sul serio. La CNN, ad esempio, ha riportato qualche giorno fa la notizia che il vescovo di Cleveland, Ohio, ha annunciato la chiusura di 29 parrocchie della sua diocesi, mentre altre 41 si fonderanno tra loro. In totale saranno 52 quelle definitivamente chiuse entro il 2010. Ridimensionamenti che non si limitano alla sola diocesi di Cleveland, ma che interessano anche altre: Camden nel New Jersey, Allentown in Pensylvania e alcune pure a New York.

"In God we trust"? Mah...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

non mi risulta esistano preti pedofili. La chiesa fa quel che può. sono gli atei e i laici in genere che non vogliono dialogare con noi religiosi. Per dialogare con noi dovrebbero accettare i nostri pochi punti che ora ti elencherò

NO alle unioni di fatto.
NO all’eutanasia.
NO alla contraccezione.
NO alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
NO all’omosessualità.
NO ai preservativi in Africa per evitare di morire di AIDS.
NO al testamento biologico.
NO alla sessualità – se non a scopo procreativo ed all’interno del matrimonio.
NO alla pillola del giorno dopo.
NO al divorzio.
NO all’aborto.
No alla satira
No al laicismo
NO alla scienza, alla medicina,
No alla tecnologia
no all'emancipazione femminile
no alla masturbazione

Si all'unione della religione con lo Stato.

Andrea Sacchini ha detto...

Anonimo, io sono democratico e anche molto paziente, ragion per cui qui ognuno può scrivere tutte le astruserie che vuole.

I commenti anonimi, però, dopo un po' mi stancano. Sai com'è, quando discuto con qualcuno mi piace sapere con chi (è una mia antica abitudine).

Quindi, o cominci a mettere un nick (non chiedo nome e cognome, non mi interessa), oppure provvedo io.

Grazie.

Sbronzo di Riace ha detto...

è un anonimo burlone :-)

nemmeno la binetti riuscirebbe a chiedere tanto

comunque sulla masturbazione possiamo trattare

Andrea Sacchini ha detto...

Tra l'altro non capisco tutta questa avversione nei confronti della masturbazione. Ricordo una massima che lessi alcuni fa (non ricordo più dove), che diceva:

"Masturbarsi è fare sesso con la persona che si ama di più".

:-)

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