mercoledì 4 marzo 2009

Nel totale disinteresse si sta silenziosamente liberalizzando la caccia selvaggia

E' da poco ripartita in Senato la discussione di un disegno di legge sulla regolamentazione della caccia. Il relatore di questo disegno di legge è il senatore del Pdl Franco Orsi (qui la sua scheda al Senato e qui il suo sito), mentre il testo si rifà al ddl di un altro senatore sempre del Pdl, tale Domenico Benedetti Valentini (scheda qui). Il disegno di legge, che potete leggere in versione integrale qui, ha appunto lo scopo di modificare l'attuale disciplina dell'attività venatoria. Il problema è che - almeno stando alle proteste che si stanno levando in queste ore da parte di varie associazioni ambientaliste - si tratta di una regolamentazione che definire liberalizzazione selvaggia è forse riduttivo.

L'intento della legge, infatti, come si evince chiaramente anche dal titolo della bozza ("Abrogazione della legge 11 febbraio 1992, n. 157 e nuova disciplina dell’attività venatoria"), è esattamente quello di cancellare la citata legge, che è in pratica l'unica che tutela la fauna selvatica in Italia.
Il testo integrale è piuttosto lungo, ma la direzione in cui va tutta la legge si evince chiaramente leggendo le premesse iniziali, di cui cito questo estratto:

Occorre riconoscere che la vigenza della citata legge n. 157 del 1992 ha mostrato come questa sia caratterizzata da irrazionali pregiudizi aprioristicamente contrari all’esercizio dell’attività venatoria. Alcune disposizioni di tale normativa si sono rivelate del tutto vessatorie nei confronti di quanti esercitano l’attività venatoria, in quanto completamente prive di corrispondenti forme di vantaggio per le esigenze connesse alla protezione dell’ambiente e della fauna. La peculiare conformazione geografica della nostra nazione fa sì che le regioni italiane siano quasi esclusivamente territorio di transito per la selvaggina migratoria. Pertanto, la decisione di aprire in ritardo e di chiudere con eccessivo anticipo la stagione venatoria, anziché raggiungere l’obiettivo di proteggere le varie specie cacciabili, ha invece unicamente causato lo spostamento verso Ungheria, Romania, Polonia, Turchia, Egitto, Tunisia, Algeria, Spagna, eccetera, della gran parte dei cacciatori italiani, con il conseguente effetto di un notevole esodo di risorse economiche.

Ecco qua; il "notevole esodo di risorse economiche" determinato dai poveri cacciatori che sono costretti a recarsi in altri paesi per sfogarsi, è effettivamente un grosso problema, lo riconosciamo tutti. Non sappiamo esattamente a quanto ammonti questo danno economico, ma possiamo immaginare che sia piuttosto sostanzioso se merita una legge apposta per porvi rimedio.

A proposito, quali sono i punti salienti di questa legge? Sono tanti, tra cui, solo per citarne alcuni, la totale liberalizzazione dei richiami vivi, cioè i piccoli uccelli tenuti prigionieri in gabbie per attirarne altri; il ritorno all'uso degli zimbelli, tipo le civette legate per le zampe o le ali e usate come esca; la liberalizzazione dello sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti grazie a un articolo che dà ai sindaci i poteri di autorizzare interventi di abbattimento di questi animali anche se solo si ritiene che siano fastidiosi; l'abbassamento dell'età minima a 16 anni per poter imbracciare un fucile (ne avevo già parlato qui), la possibilità di cacciare sulle rotte migratorie, ecc...

Ma una delle trovate più geniali inserite nel testo è sicuramente il comma 18 dell'art. 10, che recita testualmente: (il neretto è mio)

Le regioni, in via eccezionale, ed in vista di particolari necessità ambientali, possono disporre la costituzione coattiva di oasi di protezione e di zone di ripopolamento e cattura, nonché l’attuazione dei piani di miglioramento ambientale di cui al comma 9, purché il territorio complessivamente inibito alla caccia non venga, in tal modo, a superare il 30 per cento del territorio regionale

Cioè, se non fosse chiaro, saranno fuorilegge le regioni che vorranno destinare più del 30% del territorio complessivo alla salvaguardia e alla protezione, che è un po' come se fosse reato creare aree faunistiche e naturalistiche protette. Queste sono solo alcune delle norme contenute nel disegno di legge (un riassunto completo di tutte lo trovate qui). Dispiace che notizie come questa non trovino posto nelle home page dei quotidiani (l'unico che ne ha parlato è stato l'Espresso qualche giorno fa) e si diffondano solo grazie al passaparola in rete, ma d'altra parte - ormai è noto - le priorità sono altre.

(fonte immagine:
ritrattidianimali)

3 commenti:

  1. ma sbaglio o ultimamente le (proposte di, disegni di, etc) leggi, stanno andando sempre peggio?? non è che questi iniziano a pensare: "se nn faccio nulla pensano che sia un fannullone, per cui faccio la prima cavolata che mi passa in mente"???

    sarebbe da fargli capire che in fondo gli vogliamo bene così come sono, e che è meglio nn fare che fare male :)

    RispondiElimina
  2. Già. La cosa buffa è che il governo precedente è stato ampiamente criticato per la sua sostanziale inerzia, mentre questo, che come vediamo si dà invece molto da fare, mi pare stia diventando piuttosto pericoloso proprio per il suo zelo.

    Mah...

    RispondiElimina
  3. I inclination not acquiesce in on it. I think polite post. Expressly the title attracted me to study the sound story.

    RispondiElimina

Manifesti

In alcune città i Pro Vita hanno fatto affiggere manifesti come questo per supportare le loro campagne antiabortiste. Nei manife...