Il ministro ha quindi precisato che anche questo provvedimento è stato preso per formare una scuola «della responsabilità e del merito». «L’egualitarismo e il livellamento che c’è stato fino ad oggi - ha concluso la Gelmini - è frutto della cultura del ’68 che noi non condividiamo e non ci sentiamo di poter confermare per il futuro». (fonte)
Ora, lasciando perdere le disquisizioni un po' pretestuose sul '68, a me una domanda sorge spontanea (e magari qualcuno mi sa anche rispondere): quale sarà la percentuale di studenti che non saranno ammessi alla maturità?
tra le varie proposte dei vari ministri dell'istruzione questa mi sembra una delle meno insensate. Se una persona è insufficiente in una materia, non ha completato l'anno ed è giusto che lo ripeta. Se non ho completato un percorso che senso ha darlo per finito? E non si tiri fuori la storia del "si ma un 5 solo pregiudica l'intero anno..." nessun professore si assumerebbe la responsabilità di far bocciare uno studente solo per la sua materia. Il tipico esempio è dello studente che ha la media dell'8 e un solo voto insufficiente perché proprio quella materia non gli entra in testa. In quel caso il consiglio di classe provvederà a livellare i voti in modo che lo studente venga sì penalizzato per le sue lacune in quella materia e comunque premiato per il suo ottimo rendimento. Questo problema in realtà esiste. È la mancanza di voglia di fare, diffusa nelle scuole di tutta italia a incentivare queste inutili proteste. Io sono uno studente di liceo, e per come vedo il mio ambiente, la metà delle persone che frequentano la mia scuola farebbero bene a frequentarne un'altra, meno impegnativa. Non ho detto "più semplice" per un motivo ben preciso. Non che questo 50% sia stupido o altro, semplicemente sono persone che non hanno voglia di studiare, ma, trascinate dai genitori, dall'ideale diffuso del "bisogna andare a scuola a tutti i costi" vengono travolti da questa corrente e si adagiano a frequentare una scuola che non fa per loro. Se uno studente ha un debito reiterato in una materia, e lo mantiene per tutti e cinque gli anni, la colpa può essere sì del professore, della materia, ma anche dello studente. Solo che si tende a deresponsabilizzare gli studenti, a picchiare i professori che bocciano i propri figli, a criticare tutto il sistema quando semplicemente sono gli studenti ad essere sbagliati. Lo dicevo frequentemente anche durante le numerose proteste contro la riforma gelmini (che reputo in gran parte una castroneria immensa, una violazione di quelli che dovrebbero essere diritti insindacabili eccetera eccetera): con quale faccia tosta certi studenti scendono in piazza per gridare a gran voce "lasciateci studiare" quando non gliene frega assolutamente nulla e hanno anzi sprecato tutte le occasioni dategli finora? Sì, la scuola è sbagliata, molto, e la direzione che sta prendendo sembra possa peggiorare ancora la situazione. Però la scuola non la cambia la gelmini da sola. La scuola la fanno i professori, i presidi, gli studenti. Se non funziona non è colpa di una parte sola.
RispondiEliminaPS non era una critica a quanto da te detto ma solo uno spunto di riflessione, non prendere quanto scritto come critiche o interpretazioni dei tuoi interventi quanto riflessioni a posteriori :-P
Fabio
Fabio,
RispondiEliminaconcordo con quasi tutto quello che hai detto e non l'ho certo preso come una critica a quello che ho scritto (a parte il fatto che anche se fosse non vedo dove sarebbe il problema).
E in ogni caso pure il mio breve post non voleva essere una critica a quanto deciso dalla Gelmini.
Sai, io ho chiuso con la scuola ormai da un bel po' di anni, ed è per quello che mi interessava l'opinione di chi, come te, ci è ancora dentro.
Per quel che mi riguarda, dal di fuori, posso limitarmi solo a fare una previsione: se il provvedimento della Gelmini passerà il 6 "politico" dilagherà.
:-)
comunismo e 68 68 e comunismo
RispondiEliminale guerre puniche mai
Niente guerre puniche, adesso è guerriglia.
RispondiElimina:-)