Non sono stupito perché ormai di tutto ciò che dice e che propaganda la chiesa non mi stupisce più niente. E come potrebbe essere diversamente, dopo che abbiamo assistito al suo rifiuto di sottoscrivere il documento internazionale che depenalizzava nel mondo il terribile "reato" di omosessualità, oppure dopo le prese di posizione nei confronti del padre di Eluana?
Semplicemente, com'è ormai ampiamente assodato, la chiesa vive su un altro pianeta; il mondo va in una direzione e lei in un'altra. Il problema è che pur andando per la sua strada continua a rompere le scatole anche a chi non vuole averci niente a che fare. Quella frase sui preservativi, in particolare, è un insulto a tutti quelli che sono costantemente in prima linea per cercare di mettere un freno al dilagare di questo flagello, che specie nel continente africano ha raggiunto livelli da apocalisse.
Checché ne dica il Papa, infatti, è unanimemente concordato da tutti gli operatori sanitari del mondo che il profilattico è allo stato attuale uno dei rimedi più efficaci nel contrastare l'aids. Compare nell'ABC Aproach, un programma di lotta all'Aids sottoscritto ad esempio dagli Stati Uniti, e anche l'UNAIDS, la maggiore organizzazione per la lotta all'aids che fa capo all'ONU, mette il profilattico tra i maggiori deterrenti alla diffusione della malattia.
Ecco perché le parole irresponsabili del Papa (e in particolare quel "anzi aumentano i problemi") rappresentano semplicemente un affronto a chi si spende ogni giorno per cercare di combattere l'espandersi della malattia; e infatti tra quelli che in misura maggiore si sono risentiti delle sue parole, oltre ai governi Francese e Tedesco, c'è Michel Kazatchkine, il direttore esecutivo del Fondo mondiale per la lotta contro l'Aids, che ha definito semplicemente incredibili queste dichiarazioni, che a suo avviso equivalgono alla negazione dell'epidemia.
Questa è la chiesa oggi. E, da un certo punto di vista, spero che Ratzinger o chi per lui continuino a fare dichiarazioni tipo questa. Saranno così sempre di più le persone che apriranno gli occhi e se ne allontaneranno.
“Non usatelo, Dio non vuole”. Dio? Quanto vale quel dio e quanto valgono le parole di papa Ratzinger contro l’uso dei preservativi? Mille morti? Diecimila? E quanti futuri ammalati nel mattatoio Africa, un milione? Dieci milioni?
Ma in quale orribile Dio crede questo papa tedesco? Un Dio capace di barattare l’uso di un sacchetto di plastica (il terribile “preservativo”) con la sofferenza di donne, uomini, bambini disidratati dal male, uccisi lentamente, notte dopo notte, mese dopo mese, nei tuguri e nei cronicari, tra la polvere dei villaggi?
Il solo dio capace di tanta vanitosa crudeltà è l’uomo. Peggio ancora se bianco. E ricco. E padrone delle vite altrui. E servilmente servito, nutrito, riscaldato. E talmente tormentato dall’ossessione sessuale, di maschio padrone dei mostri notturni, da attribuirla alla propria proiezione celeste, come se da quella siderale distanza, un qualunque dio si chinasse a controllare, oltre ai sentimenti di uomini e donne, anche le tecniche dell’amore, le posizioni, le intenzioni, frugando tra le lenzuola fino all’ultima verifica, al confine tra i sommersi e i salvati: il lattice del preservativo.
E’ lo stesso dio dis/umano che permette la fame, la guerra, la malattia. L’infelicità dei nati storpi. Le multiple ignoranze e crudeltà che consentono di lapidare una donna, riabilitare un tale Williamson, il vescovo che se ne frega dell’Olocausto, e poi naturalmente di fulminare gli omosessuali, sterminare i miscredenti, bruciare, imprigionare, distruggere. Ma che trova sempre il tempo - tra le fiamme del mondo, quando viene sera - di scendere tra noi, controllare quel pezzetto di plastica (“guai a voi”), sfilarlo, e poi godersi le conseguenze, declinate in milioni di pianti e vite.
(Pino Corrias su voglioscendere.it)
lattice credo che il preserva sia di lattice non di plastica :-)
RispondiEliminacomunque al tempo della bibbia il preserva non c'era quindi dio non poteva vietarne l'uso