domenica 30 maggio 2010

L'anacronismo del copyright oggi


Ieri pomeriggio ho caricato nel mio canale su Youtube un video, creato da me, contenente una traccia audio dei Genesis chiamata Many too many. Terminato il caricamento, come è prassi ormai nota mi arriva la solita e-mail da parte dell staff di Google che mi avvisa che la traccia audio potrebbe essere protetta da copyright. Poco male, penso io, visto che quella notifica mi arriva regolarmente ogni volta che faccio la stessa operazione.

Questa volta, però, dopo poco un'altra e-mail mi avvisa che è stato disattivato l'audio del video che ho caricato a causa dello stesso problema. Cancello quindi il video in questione e modifico l'originale, che è ancora sul pc, sostituendo la prima traccia audio con un'altra, sperando così di "ingannare" l'algoritmo di Google per il riconoscimento dei file protetti da copyright. Niente da fare; questa volta viene addirittura oscurato il video. Siccome ho perso una mezza giornata per mettere insieme la musica e le immagini, e visto che il risultato non mi sembra poi così male, capite da voi che la cosa mi ha un po' scocciato. Ho lasciato quindi perdere Youtube e ho caricato il medesimo video, che trovate qui sotto, su Divshare, sul quale avevo già un account. Il problema è quindi risolto e potete vedere il video esattamente come se l'avessi caricato su Youtube.

Due brevi riflessioni. Per prima cosa non me la prendo con Google, il quale non fa altro che seguire le direttive imposte da chi nel caso specifico detiene i diritti del pezzo in questione, e cioè la Warner Music Group. Me la prendo con l'anacronismo di questa forma di copyright rispetto all'era tecnologica che stiamo vivendo. Se il video che ho caricato viene oscurato, si presume che ciò avvenga perché i detentori del diritto di copyright pensano che in qualche modo la mia azione possa danneggiare l'artista o la stessa major. Ma in che modo ciò avverrebbe? Chi ascolta sul mio blog il video si divide infatti sicuramente in almeno due categorie: chi conosce già i Genesis e quindi, giocoforza, il pezzo in questione, e chi invece non conosce né il pezzo né, tantomeno, i Genesis (male, molto male).

Nel primo caso è difficile che l'ascolto, o al limite anche il download del brano, provochi danni all'autore. Per il semplice motivo che è altamente probabile che il disco l'ascoltatore ce l'abbia già - se è un fan dei Genesis non può infatti non avere And Then There Were Three. E se invece chi ascolta non conosce i Genesis e la canzone magari gli piace? Magari si interessa della cosa; potrebbe perfino decidere di andarsi a comprare l'album. Poi l'album gli piace e magari ne compra un altro. Poi può capitare che i Genesis vengano in tournée in Italia e li vada pure a vedere. Vi rendete conto che razza di danno ha provocato l'aver messo online quel video pur non essendo titolare dei diritti del pezzo?

Vabbé, questo è, c'è poco da fare. Comunque sia, il travagliato video di Many too many è questo.

2 commenti:

Romina ha detto...

Condivido in pieno. Anch'io ho usato musica targata Warner e ho ricevuto la solita mail sul copyright, nella quale però mi dicono di non fare niente e di lasciare il video sul sito.
Finora non mi hanno tolto tracce audio, ma in futuro chissà!

Bel video, complimenti.

Andrea Sacchini ha detto...

Non so di preciso il motivo esatto per cui alcune volte si riceve solo l'avviso e altre (è già la seconda volta che mi capita) vengono inibiti l'audio o la visione del video. Dovrei indagare, ma sinceramente non ho né il tempo né la voglia.

Vabbé, poco male, le alternative non mancano.

Chi vota ha sempre ragione

L'uscita di Salvini sull'esito delle elezioni russe non è da rigettare per il suo manifesto apprezzamento per Putin - Salvini è suo...