martedì 21 gennaio 2025

Occupy Mars

Tra i punti più deliranti (la scelta in questo senso è ampia) del discorso di insediamento di Trump c'è l'intenzione di piantare la bandiera degli USA sul suolo di Marte. Credo che questo dia più di tutto il resto la misura della megalomania del tipo. E anche della malafede.

Non solo, infatti, è tecnicamente impossibile che l'uomo possa arrivare su Marte e tornare durante i quattro anni dell'amministrazione Trump, e questa cosa sia Trump che Musk la sanno benissimo, ma molti scienziati dubitano addirittura che sia possibile farlo entro questo secolo.

Nonostante la faciloneria puerile acchiappa-gonzi degli annunci, infatti, sono innumerevoli gli studi scientifici che elencano e spiegano l'entità delle difficoltà che tale progetto comporta, specialmente a livello biologico per l'organismo umano: radiazioni cosmiche a cui sarebbe sottoposto nei due anni di viaggio, indebolimento muscolare e scheletrico dovuto a una lunga permanenza nello spazio, alterazioni del sistema immunitario ma anche problemi psicologici: disturbi del sonno, dell'umore, della capacità di pensare lucidamente.

Tutto questo senza poi parlare di come sarebbe la vita su un pianeta con un'atmosfera cento volte più rarefatta di quella terrestre, con una concentrazione di anidride carbonica del 96% (sulla Terra è 0,04%), una pressione simile a quella che sulla Terra si trova a 30 chilometri di quota e temperature che oscillano da - 60° a - 150°. 

Non c'è alcuna possibilità, perlomeno in tempi brevi, che tutti questi problemi si possano risolvere e che la maglietta con su scritto "Occupy Mars" che Musk ama mostrare diventi qualcosa piu di uno slogan. Nemmeno lui, con tutti i suoi miliardi, può farlo. Ma ormai viviamo in un'epoca in cui si può raccontare tutto e avere seguito. Trump ne è la dimostrazione più evidente.

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