Il processo che doveva far luce sulla morte "misteriosa" di Federico Aldrovandi (foto) è arrivato, dopo oltre 4 anni, a sentenza. Una sentenza che stabilisce quello che molti, compresi i genitori, hanno sospettato fin da subito, e cioè che a ucciderlo è stata la Polizia. Non la Polizia come istituzione, intendiamoci, ma solo i quattro agenti che quella mattina di settembre di 4 anni fa sono intervenuti dopo una segnalazione.
Fatti come questo (qui trovate un riassunto di tutta la vicenda), anche se spariscono alla svelta dalle prima pagine, lasciano sgomenti, pongono interrogativi che rimangono nel tempo e a cui è difficile trovare risposta. A cominciare dalla sentenza: 3 anni e 6 mesi a ciascuno dei poliziotti, che con l'indulto vengono praticamente azzerati. Che tipo di segnale manda una sentenza di questo genere alla società? Come si può evitare che fatti del genere accadano ancora? Le sentenze non dovrebbero essere esemplari? un deterrente? un segnale?
Rimango coi miei interrogativi, e intanto vi lascio qui sotto il video della sentenza e delle reazioni girato da Daniele Martinelli, il giornalista che ha seguito tutto il processo via internet.
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io rimango basito.
RispondiEliminaalla famiglia va bene questa pena (dicono); a molti blogger pure, in molti siti dicono che è una vittoria storica.
ma facendo due conti:
3 anni e sei mesi
3 anni abbonati
sei mesi con la condizionale
che tradotto vuol dire "zero" giorni di carcere e in più non perderanno né stipendio né posto di lavoro.
questa sarebbe una vittoria storica?
per me no.
>questa sarebbe una vittoria storica?
RispondiEliminaNo, neppure per me lo è. Ma ci sono alcune considerazioni da fare che magari non saltano subito all'occhio.
La richiesta di condanna del pubblico ministero era di 3 anni e 8 mesi, che, se non ho capito male, è la massima pena che può essere comminata per il tipo di reato contestato ai quattro. Reato che - attenzione - non è omicidio volontario o colposo, nel qual caso la pena sarebbe stata ben più cospicua, ma "eccesso colposo in omicidio colposo", così come scrive ad esempio Repubblica.
Il fatto che il giudice abbia sostanzialmente accolto le richieste del pubblico ministero, vuol dire che tutto l'impianto accusatorio nei confronti degli imputati regge, come del resto hanno stabilito due anni e passa di processo.
Quindi, è vero, 3 anni e 6 mesi possono sembrare pochi, ma questo tipo di pena, indipendentemente dal giudice, è quanto prevede la lagge per quel tipo di reato. Forse, semmai, bisognerebbe prendersela con la legislazione troppo "blanda", ma qui il discorso diventerebbe troppo lungo.
difatti vorrei sapere perché non hanno impostato l'accusa su omicidio preterintenzionale! la pena massima per quel reato è di 10 anni mi pare.
RispondiEliminacomunque..
sai per caso se e quando è possibile leggere gli atti del processo? sarebbe tutto più chiaro a leggere sentenza e atti giudiziari.
Mah, io penso che gli atti siano pubblici, bisognerebbe cercare un po' in rete per scovarli, se sono stati pubblicati.
RispondiEliminaPenso però che siano più interessanti le motivazioni della sentenza. Se non ricordo male il giudice ha 90 giorni di tempo per depositarle, dopodiché diventano pubbliche. C'è da aspettare un po'.
in ogni caso rimango dell'avviso che in questo nostro Paese (ma non solo) i poliziotti di ogni ordine e grado possano fare ciò che gli pare e farla franca.
RispondiEliminatempo fa vicino casa mia dei poliziotti tentarono di fermare un ragazzo che procedeva in motorino. Il ragazzo cercò di fuggire e i poliziotti (del comando di Avezzano) lo inseguirono, lo speronarono e lo mandarono in un fosso.
i gradi di giudizio sono tutti finiti. ci sono 6 testimoni, l'accusa era di lesioni personali gravissime.
sono stati sospesi per 8 mesi, quindi si sono beccati 6 mesi di carcere (con la condizionale non dimentichiamolo. Fino a 2 anni non si va in galera!).
Ora continuano a fare il loro lavoro, uno di questi è stato promosso. Il ragazzo invece si trova sulla sedia a rotelle, dove rimarrà per sempre.
quindi come ripeto: l'impunità regna sovrana e amen
in ogni caso rimango dell'avviso che in questo nostro Paese (ma non solo) i poliziotti di ogni ordine e grado possano fare ciò che gli pare e farla franca
RispondiEliminaNon sono d'accordo per un motivo molto semplice: generalizzare non va mai bene. Il caso Aldrovandi è un episodio sconcertante, è vero, così come è vero che di simili a questo ne sono successi molti (e altri ne succederanno purtroppo in futuro), ma occorre sempre distinguere.
Io sono convinto (e non lo dico solo perché ho un fratello nelle forse dell'ordine), che la stragrande maggioranza di essi siano persone oneste che svolgono il loro lavoro seriamente e con dedizione. Poi, come accade in tutti gli ambiti e in tutte le professioni, ci sono le cosiddette "mele marce", per colpa delle quali intere categorie ci rimettono in reputazione.
Ti faccio una confessione: io avrei preferito una pena magari più lieve per questi "poliziotti", ma un sicuro e irrevocabile licenziamento dalle forze di polizia.
Sarebbe stato bello che fossero proprio i tanti poliziotti onesti a rinnegare e ghettizzare questi loro colleghi, sarebbe stato un bel gesto. Ma la storia insegna che questa è utopia e che il cameratismo ha ancora una volta la meglio sul senso civico!
RispondiEliminaCome metro di giudizio mi permetto di usare anche la condanna a 3 anni a Napoli per quel ragazzo che ha rubato un pacchetto di wafer...
VERGOGNA, per l'ennesima volta una sentenza VERGOGNOSA!!
Scusa Adal, ma non ci si dovrebbe fermare al Alt della polizia ?
RispondiEliminaO e solo colpa della polizia, che osa fermare i ragazzi ?
certo che ci si deve fermare, ma questo non vuol dire che poi i poliziotti possono sparare o investire con la macchina...
RispondiEliminaQuindi qualche colpa ce l'ha anche il ragazzo ...
RispondiEliminalo scrivo chiaro e tondo così sei contento: ovvio che si, ha sbagliato anche il ragazzo
RispondiEliminaqui però la questione è un'altra: questa gente può esagerare (e dunque violare la legge) senza che poi abbia vere e reali conseguenze...
Ho un pensiero da fare, aveva 18 anni, io ho avuto a che fare con le forze dell'ordine, ho vinto una causa per favoreggiamento, parlo del lontano 1995 ...e mi fecero pressione per dover dire che stavo prendendo sostanze, tutto questo non era vero e lo ha deciso il tribunale, io credo che nella vita si possa anche sbagliare..ma io dico a loro, se sbaglia un essere umano a fare cose stupide... Voi pensate di essere la ragione quale vi mette in mano la vita di un'altra persona?
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