martedì 21 luglio 2009

Evasione fiscale, e se facessimo come in Cina?

Il dipartimento delle finanze del ministero dell'Economia, ha reso noto i giorni scorsi i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2008 degli italiani. Niente di nuovo sotto il sole: l'evasione fiscale la fa da padrone e questo si sapeva già, non è certo una novità. In particolare due o tre dati, tra i tanti, hanno destato una certa curiosità e stupore (stupore per modo di dire): solo il 20% dei contribuenti dichiara più di 26.000 euro l'anno, mentre quelli che ne dichiarano non più di 15.000 sono il 50%. Lasciamo ovviamente stare quello 0,2% che dichiara più di 200.000 euro annui.

Ma, scendendo più nel dettaglio, quello che salta all'occhio è il fatto che, mediamente, i ristoratori guadagnino ad esempio come i pensionati. Scrive a tal proposito il Sole24Ore:

[...] ristoratori come pensionati, con un reddito lordo tra i 14.500 e i 13.500 euro l'anno; commercianti, anche all'ingrosso, come lavoratori dipendenti, poco sopra i 19.000 euro; una folta platea di micro-società con contabilità semplificata che dichiara ancora meno, in media 17.000 euro.

Ora, è naturale che a queste conclusioni si è arrivati analizzando la media dei dati, così come è altrettanto naturale che questo comporta una sorta di "livellamento" di questi stessi dati. Ma è comunque innegabile che c'è qualcosa che non va, che c'è insomma qualche contraddizione di fondo. Scrive sempre il Sole24Ore nello stesso articolo:

Ma dai confronti appare spesso evidente che lo zoom del fisco mette a fuoco grandi contraddizioni. Ecco allora che il reddito medio degli imprenditori della categoria «servizi di alloggio e di ristorazione» (nella quale ci sono anche i titolari di piccoli alberghi, residence e camping, ma anche ristoratori, pizzerie e fast food) è in media di 14.597 euro e crolla a 13.545 euro per 100.000 su 120.000 imprenditori del settore che hanno optato per una forma societaria che consente la contabilità semplificata. Il loro reddito è praticamente identico a quello dei pensionati, che in media nelle dichiarazioni dello steso anno si attestano a 13.448 euro: li dividono solo 97 euro lordi.

Insomma, a me pare che siano tutte conclusioni che confermano quello che si sa già: il nostro paese è il regno dell'evasione fiscale, come d'altra parte confermano questi dati relativi al 2008. Un'evasione fiscale che se fosse debellata - cosa che presuppone un impegno serio del governo, impegno che invece non c'è mai stato - consentirebbe di risolvere parecchie beghe: contenimento del debito pubblico, abbassamento generalizzato del regime fiscale, ecc...

Il problema è che la lotta all'evasione viene sempre inserita come priorità in tutti i programmi di governo e in tutte le campagne elettorali, per poi venire sistematicamente disattesa. Il motivo è molto semplice: visto il livello di evasione che c'è nel nostro paese, quale governo sarebbe così autolesionista da impegnarsi a fare terra bruciata attorno agli evasori avendo così la quasi matematica certezza di non venire rieletto?

E allora - e vengo al titolo del post - si potrebbe fare come in Cina, dove il governo ha pensato bene di creare gli scontrini fiscali "gratta e vinci". Sembra una bufala, ma là è già realtà: gli scontrini emessi dai negozi e dalle attività in genere si possono grattare. Per la verità, almeno da quello che si legge in giro, non sembra che l'idea abbia portato, almeno finora, grossi risultati, ma pensate che da noi, con l'esercito di "malati" di gratta e vinci e lotterie varie che ci ritroviamo non potrebbe funzionare?

Io tenterei.

3 commenti:

  1. ho la soluzione!!
    facciamo che chi viene beccato ad evadere non può votare nelle due elezioni successive, così che non si può vendicare del governo!!! :D

    ah no, scusa, mi sono scordato di sistemare gli evasori al governo... falso allarme :P

    RispondiElimina
  2. Si potrebbe tentare con la pena di morte, come fanno sempre in Cina, ma ho paura che nemmeno questo sarebbe un deterrente.

    :-)

    RispondiElimina
  3. Recuperando l'evasione fiscale nel 96. Figuratevi ora sono 685.000.000.000.000 lire/anno
    Riepilogando velocemente la proposta avanzata si basava:
    nel 1996 l'evasione stimata era dai 250.000.000.000.000 ai 350.000.000.000.000 di lire, che recuperandola avrebbe dato le risorse per dare:
    250.000.000.000.0000 / 4.000.000 (nuovi posti di lavoro) con uno stipendio lordo di 62.500.000 con la ?mano? destra:
    62.500.000 - 13,5 % = 4.629.000 (accantonamento T.F.R.)
    62.500.000 - 4.629.000 = 57.871.000 il 32,6% di I.N.P.S. = 18.866.000
    57.871.000 - 18.866.000 = 39.005.000
    39.005.000 - 10.130.000 (imponibile I.R.P.E.F. del 1996)
    39.005.000 - 10.130.000 = 28.875.000 (stipendio netto)
    Con la mano sinistra avrebbe ritirato:
    18.866.000 X 4.000.000 (nuovi occupati) = 75.464.000.000.000 di I.N.P.S./anno
    10.130.000 X 4.000.000 (nuovi occupati) = 40.520.000.000.000 di I.R.P.E.F./anno
    Ed ora lo Stato avrebbe a disposizione :
    75.464.000.000.000.000 + 40.520.000.000.000 = 115,984.000.000.000
    115,984.000.000.000 X 13 anni (Dal 1997 ad oggi) qualcosa come 1.507.792.000.000.000 di lire pari a oltre 778.000.000.000 di euro con i quali ora saremmo qui a ridercela della crisi con una economia alle stelle con un debito pubblico quasi dimezzato, questo senza tener conto dei nuovi stipendi che avrebbero fatto da propulsore all'intera economia.
    Inoltre ci sarebbe stato l'accantonamento:
    T.F.R. 4.629.000 X 4.000.000 (nuovi occupati) = 18.516.000.000.000/anno x 13 anni = 240.708.000.000.000 di lire coi quali, era suggerito nella proposta, di far partecipare i dipendenti nella propria azienda, e non solo per i nuovi occupati, (quello che ha detto di voler fare il ministro Tremonti in questi giorni), per mezzo dei quali i lavoratori avrebbero avuto ulteriori introiti e un attaccamento maggiore ai destini della propria azienda mentre gli imprenditori avrebbero avuto denaro fresco, personale motivato e una fortuna immensa avendo maggiori clienti che avrebbero acquistato i lori prodotti. Comunque non appena tolto il Paese dall?emergenza del disavanzo pubblico una graduale riduzione di tasse per tutti, e come veniva suggerito: partendo da quelli che le tasse le avevano pagate tutte, per non prenderli per il "naso".
    NB. Questi sono conteggi fermi al 1996 quindi non tengono conto del raddoppio o del triplicarsi dei prezzi per effetto del mancato controllo con l?introduzione dell'euro, altrimenti queste cifre sarebbero ancora più alte e ancora più difficili da leggersi.

    Il modo per recuperarla è ancora più semplice del conteggio, cioè: permettere ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati di portare in detrazione l'I.V.A.. In tutti questi anni ho bussato tutte le porte ma nessuno vuole risolvere il problema, d'altra parte stiamo parlando d'interessi che sono un oceano di miliardi, se poi tutti gli anni ci sono centinaia di persone che si suicidano per aver perso il lavoro o comunque per precarietà economica, altri 1400 sul lavoro, 6000/7000 sulle strade, senza contare quelli che muoiono per "mal sanità", sotto scuole che crollano, dissesti ed esondazioni varie. Tutto perché ci dicono che non ci sono risorse economiche?????

    Postato da: Giuseppe Vitali

    RispondiElimina

Mandato di arresto per Netanyahu

Ovviamente si tratta di un mandato d'arresto simbolico, dal momento che la Corte penale internazionale ha, nonostante il nome, un limita...