Riporto integralmente l'articolo pubblicato ieri da Piero Ricca sul suo blog. Forse è il caso di rifletterci un po' su.
Passeggiare con il Tricolore è rischioso, può apparire come una provocazione politica, può essere considerato un gesto offensivo rispetto alle idee del secondo partito di governo, il partito che esprime il ministro degli interni.
Sembra incredibile ma può capitare, girando sul territorio nazionale con la bandiera del proprio paese sulle spalle, di venire bloccati, identificati e forse denunciati dalla polizia, di essere minacciati e insultati in ogni modo da patrioti di una nazione inesistente: la “Padania”,
Questo ci è capitato ieri, domenica 12 settembre, a Venezia, in una bella giornata di sole, punteggiata dal colore verde delle bandiere e delle casacche dei tifosi leghisti, giunti da tutto il nord Italia per la rituale celebrazione del “dio Po”.
Sul palco Umberto Bossi e i principali leader del partito secessionista. Ai balconi di Venezia decine di bandiere tricolori, a ripetere il gesto famoso della signora Lucia, veneziana sensibile al valore dell’unità nazionale.
Eravamo una decina: con noi Marco Gavagnin, consigliere comunale a Venezia per la lista civica a cinque stelle, e l’amico Paolo Papillo, del blog Informazione dal Basso. Sbarcati a Venezia, abbiamo acquistato una bandiera da un venditore ambulante che ce ne ha regalata una seconda.
Dopodiché ci siamo incamminati verso Riva dei Sette Martiri (patrioti giustiziati mentre gridavano “Viva l’Italia Libera!”), dov’era in programma la manifestazione leghista, ad incrocio con via Garibaldi. A un certo punto siamo stati bloccati da un plotone di poliziotti e carabinieri. Motivo? Grave rischio di disordini a causa della nostra “provocazione”.
Intanto erano partiti gli insulti del popolo verde, proprio mentre gli amplificatori diffondevano la voce roca (e le parole poco comprensibili) del capo. “Comunisti di merda” è stato l’epiteto più gentile. Alcuni ci gridavano “froci” e “culattoni”. Un tipo inneggiava: “Forza Paraguay!”. Poi sono partiti i coretti da stadio: “Padania! Padania!”. Per loro il Tricolore è “da buttare nel cesso”, come insegna il grande leader, perché “l’Italia non è mai esistita e mai esisterà”.
Soltanto il cordone di polizia ha evitato l’aggressione fisica da parte di individui fanatizzati, incattiviti da decenni di violenta demagogia. Siamo stati tutti identificati, noi, non i linciatori. E poi allontanati tra due ali di folla inferocita.
Insomma, a 150 anni dall’Unità d’Italia e 65 dalla Liberazione, gli italiani restano da fare. Ma certi giorni viene il dubbio che sia troppo tardi.
(fonte articolo: http://www.pieroricca.org/2010/09/13/caccia-al-tricolore/)
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questi sono i casi in cui sono favorevole al linciaggio mediatico: fuori i nomi e le foto dei polizziotti!! poi le mettiamo su un bel blog (e in caso su FB) a futura memoria... ;-)
RispondiEliminaarriverà forse un giorno in cui se un cittadino italiano andrà a Milano rischi di venir arrestato come immigrato irregolare o extracomunitario nella libera repubblica padana??
RispondiEliminaoggi potrebbe far ridere ma domani non lo so.
se a nord è reato portare la bandiera italiana ad una manifestazione politica di un partito di maggioranza della Repubblica Italiana allora non so proprio dove andremo a finire. anzi lo so ma non ci voglio pensare.
ah un'ultima cosa.
RispondiEliminama tu non hai paura? non hai paura che un giorno qualcuno possa venire a casa tua e chiederti se sei un patriota padano o un traditore? o magari a costringerti a sventolare in giardino la bandiera della lega..
e in caso di risposta negativa arrivare allo scontro fisico?
un tempo così facevano i fascisti con i comunisti emiliani e romagnoli. O si iscrivevano o olio di ricino o confino.
e durante le manifestazioni di partito erano costretti a rimanere in casa.
io fossi in te un po' di paura l'avrei. Un giorno si potrebbe arrivare a tutto ciò
cosa ne pensi?
fuori i nomi e le foto dei polizziotti
RispondiEliminaNon voglio passare per quello che prende le difese dei poliziotti, ma loro obbediscono a degli ordini. Certo, in teoria potrebbero anche disobbedire, ma le conseguenze sarebbero piuttosto pesanti. Diciamo che forse sarebbe il caso di prendersela di più con le alte sfere.
io fossi in te un po' di paura l'avrei. Un giorno si potrebbe arrivare a tutto ciò
Non credo. La lega viaggia grosso modo attorno al 12%, concentrato quasi esclusivamente al nord; e alle scorse regionali, se non ricordo male, mi pare abbia preso poco più di 2 milioni di voti (in Italia siamo più di 60 milioni). Certo, occorre tenerli d'occhio, sicuramente, ma da qui ad aver paura ce ne passa.
si ma io intendevo nella tua regione in particolare. Facendo una media e considerando solo il nord la Lega di voti ne ha presi parecchi. NOn so quanti ne abbia presi in Emilia-Romagna ma non è escluso che un giorno possano imporre regole antinazionali in parte del territorio e non in tutto.
RispondiEliminaAlle ultime regionali, in Emilia Romagna la lega ha preso 288.000 voti. Non sono pochi, ma neanche così tanti da preoccupare eccessivamente.
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