mercoledì 1 settembre 2010

La comparsata televisiva

Un paio di quotidiani, ieri, il Giornale e La Stampa, hanno ipotizzato che Berlusconi abbia in mente una mossa ad effetto: parlare in tv a reti unificate per raccontare a tutti gli italiani 15 anni di - a suo dire - persecuzione giudiziaria. La Stampa si spinge addirittura oltre, ventilando l'ipotesi di una lettera che la "vittima" avrebbe intenzione di spedire a tutti i ministri della Giustizia d'Europa per spiegare le "colpe" della magistratura italiana (cioè quella di fare il proprio dovere: perseguire i reati).

Io, se fossi nel premier, la seconda ipotesi la scarterei. I ministri della Giustizia dei vari paesi europei non sono tutti come Alfano: non elaborano di nascosto arzigogoli giudiziari per salvare le chiappe dei rispettivi capi di governo. Nella migliore delle ipotesi la lettera di Berlusconi verrebbe ignorata, in quella peggiore provocherebbe risolini di commiserazione e, sotto sotto, probabilmente pure qualche pernacchia.

L'idea del discorso a reti unificate, invece, potrebbe essere più fattibile, a patto però che il premier racconti veramente com'è andata: i processi in cui è stato prosciolto perché il fatto non sussiste, quelli in cui è stato prescritto perché la prescrizione è stata accorciata da qualche legge su misura, quelli dove si è salvato dall'accusa di falso in bilancio perché questo reato è stato depenalizzato dal suo governo (un buon riassunto lo trovate qui).

Insomma, l'idea della comparsata in tv non sarebbe male, se non fosse che si sa già come andrebbe a finire.

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