sabato 4 settembre 2010

I tormenti del dopo Scajola

C'è già da divertirsi, leggendo qua e là alcuni articoli sui giornali di stamattina. Ricordate le "pressioni" di Napolitano su Berlusconi perché si decida, dopo ben quattro mesi di vuoto, a riempire la casella lasciata libera da Scajola allo sviluppo economico? Ugo Magri, su La Stampa, scrive oggi che il posto è rimasto vacante così a lungo perché Berlusconi ha sempre covato il desiderio di darlo a Casini.

Voi sapete che il leader dell'UDC, specie dopo la defezione dei finiani dal Pdl, è stato sempre il sogno proibito del cavaliere - è corteggiato anche dalla sinistra, per la verità. Ecco, Berlusconi ha temporeggiato per tutto questo tempo proprio perché sperava che l'opera di corteggiamento desse alla fine i risultati sperati, cosa che così purtroppo (per il cavaliere) non è stata. E nel frattempo il tempo passava. E adesso, a malincuore e un po' alla sprovvista, il cavaliere ha annunciato come sappiamo il nuovo ministro entro 7 giorni.

La cosa, tuttavia, non è semplice come sembra. Scartato per ora Paolo Romani, attuale sottosegretario alle comunicazioni, per le perplessità già espresse in precedenza da Napolitano, Berlusconi starebbe pensando a Giancarlo Galan, attuale ministro leghista dell'agricoltura. Ma dovrebbe fare i conti sia con i finiani che con la parte di Pdl che non vede di buon occhio lo strapotere leghista ("di questo passo ci mangiano vivi", avrebbe già mormorato qualcuno). Se invece Berlusconi cercasse di far ingoiare Paolo Romani a Napolitano, incorrerebbe nelle ire di Bossi - il senatùr non vede bene Romani perché troppo amico del cavaliere, e quindi potenzialmente disponibile a farsi da parte in caso gli fosse richiesto dopo un ipotetico ripensamento di Casini.

A margine di tutti questi giochetti di palazzo, c'è da segnalare un fatto piuttosto curioso su Paolo Romani. La sua candidatura, infatti, era già stata proposta tempo fa dal cavaliere a Napolitano, e quest'ultimo avrebbe espresso i suoi dubbi per un potenziale conflitto di interessi in quanto Romani è un ex dipendente Mediaset. E' curioso che Napolitano abbia dei dubbi su un ex dipendente Mediaset quando non ne ha avuto neanche uno all'atto di nominare capo del governo il proprietario. Non trovate?

2 commenti:

  1. Galan non è leghista anzi non vede di buon occhio Zaia (leghista) che gli ha soffiato la presidenza del Veneto

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  2. Hai ragione. Grazie della segnalazione. Correggo subito il refuso

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