domenica 5 settembre 2010

Forza, adesso si lavora per la prescrizione

Pare che l'idea del premier di togliere il processo breve dai famosi cinque punti su cui chiedere la fiduca in Parlamento, abbia spiazzato più di un uomo di quelli a lui più vicini. E i primi a restare di sasso sarebbero proprio i due maggiori artefici dei vari provvedimenti ad personam partoriti fin qui: Alfano e Ghedini. Ma perché Berlusconi ha deciso di punto in bianco di rinunciare a uno strumento prezioso per salvarsi dalle sue grane giudiziarie?

In primo luogo, come spiega bene il Corriere di stamattina, per una questione di sondaggi. Il processo breve non è infatti ben visto, oltre che dall'opposizione e dai finiani, anche da molti appartenenti al Pdl. In più il cavaliere conta di togliere di mezzo quello che è il pretesto principale che giustificherebbe la rottura dei finiani - insomma, adesso il cavaliere può dare tutta la colpa a Fini. Terzo punto, quello più importante, è che la porcatina salva premier ha solo cambiato nome, non certo sostanza.

Come già scriveva Liana Milella su Repubblica di ieri, infatti, si punta adesso ad altro: processo lungo, nuovo legittimo impedimento, lodo Alfano costituzionalizzato. "Il ddl di Enrico Costa, il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia e fedelissimo di Ghedini, sarà presentato in settimana. Risponde a un'esigenza che Berlusconi ha ben chiarito ad Alfano e Ghedini: 'Adesso lavorate bene sulla prescrizione, per i miei processi non è rimasto più molto tempo, magari riusciamo a chiuderli in modo normale, evitando lo stillicidio di altre leggi'".

Insomma, accantonato il processo breve, Alfano e Ghedini non pensino certo di starsene con le mani in mano. Si lavora su altri fronti, su altre leggi, ma sempre con un unico scopo: quello di fare l'interesse degli italiani. Poi si lamentano se la gente va in piazza a fischiarli e a contestarli (vedi Gianni Letta alla Biennale di Venezia, Dell'Utri a Como e Schifani a Torino).

A proposito di Schifani. Siccome molti quaquaraqua di governo hanno ritirato fuori la vecchia balla della sinistra che fomenta l'odio, Di Pietro che porta allo scontro di piazza e cretinate simili, vale la pena ricordare cosa accadeva gli ultimi mesi del governo Prodi, e sopreattutto cosa dicevano molti di quelli che oggi starnazzano contro il clima d'odio.

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