Tra aborto e pedofilia. Ogni volta che un esponente di chiesa apre bocca per rilasciare interviste o dichiarazioni è sempre più facile capire il pensiero e l'ideologia che sta alle fondamenta. L'altro giorno ne abbiamo avuto un luminoso esempio con l'intervista al Maestro Emerito e Perpetuo della Pontificia Cappella Sistina, il coro del Papa. Un'intervista che necessita di ben pochi commenti. Ieri, invece, ci ha deliziato dalle colonne del Messaggero tale monsignor Girotti, con una dotta e articolata disquisizione sull'evoluzione del peccato dall'antichità ai giorni nostri. Alcuni stralci dell'intervista.
E per quanto riguarda la pedofilia come si deve comportare un confessore che raccoglie la confessione di un pedofilo? Che consigli fornite?
"Un penitente che si è macchiato di un delitto simile, se è è pentito sinceramente, lo si assolve. E’ chiaro che dinnanzi a casi di persone consacrate soggette a disordini morali costanti e gravi (sottolineo, costanti e gravi) il confessore dopo aver, senza successo messo in atto tutti i tentativi per ottenere l’assoluzione consiglierà di abbandonare la vita ecclesiastica".
Ma il confessore può andare dall’autorità giudiziaria e denunciarlo?
"Assolutamente no. Il confessore non solo non può imporgli l’autodenuncia, ma non può nemmeno recarsi da un magistrato per denunciarlo. Romperebbe il sigillo sacramentale. Una cosa gravissima. Se lo facesse il confessore incorrerebbe nella scomunica ipso facto, immediata. E poi verrebbe meno pure la fiducia sacramentale che è una disciplina molto rigida da sempre". [...]
Perchè i confessori possono assolvere direttamente un omicidio o anche un abuso sessuale ma non possono assolvere una donna che ha abortito se non prima di avere ottenuto dal vescovo una dispensa speciale?
"L’aborto viene considerato un peccato riservato, diciamo speciale. Oltre all’aborto vi è la violazione del sigillo sacramentale, l’assoluzione di un complice e la profanazione dell’eucarestia. Nel caso specifico è chiaro che la Chiesa vuole tutelare al massimo la vita della persona più debole, più fragile, e cosa c’è di più inerme di una vita che è in divenire e non è ancora nata?".
Beh, ad esempio un bambino stuprato. Cioè, non so se è ben chiaro quanto afferma questo monsignore. Se un assassino o un pedofilo vanno a confessarsi si possono assolvere senza tante storie; se una donna confessa di aver abortito no, occorre una dispensa speciale perché "la Chiesa vuole tutelare al massimo la vita della persona più debole". Insomma, secondo la chiesa l'aborto è più grave della pedofilia. Ricordo sempre che siamo nel terzo millennio (ovviamente dal punto di vista del calendario).
Quando ci vuole ci vuole. Appassionato e accorato videomessaggio di Berlusconi, trasmesso ovviamente integralmente ieri dal fido tg4 di Fede: "Sabato 20 marzo scenderemo in piazza.Come dicono a Roma, quando ci vuole, ci vuole. E questa volta e' assolutamente necessario. Ora piu' che mai e' importante difendere la nostra liberta' e la nostra democrazia". Curioso che si appelli alla democrazia proprio quello che sta sistematicamente cercando di farla a pezzi. Ma lo sproloquio non è finito qui; eccone altri pregevoli estratti.
"Il gioco della sinistra e dei magistrati che usano la giustizia a fini di lotta contro il nemico politico è sempre più scoperto, sempre più pericoloso". Ma avete mai sentito un ritornello più stanco, stantio, ripetuto, abusato di questo? Ma come si fa a ripetere da 15 anni le stesse balle? E, soprattutto, com'è possibile che ci sia ancora tanta gente che ci crede? Ah già, dimenticavo l'effetto grande fratello... "Appena il nostro governo, che è eletto dal popolo, vara una legge a loro sgradita, la impugnano e la portano davanti alla Corte Costituzionale, che immediatamente la cancella". Veramente la Corte Costituzionale non manda al macero le leggi sgradite alla sinistra, ma quelle che sono incostituzionali. E' lì apposta per quello. Lo so, le persone che ragionano con la propria testa queste cose le sanno: lo dico per i militanti del Pdl che ancora credono alla fatina buona del mandorlo in fiore.
Ma il bello viene adesso, perché a proposito delle imminenti elezioni dice: "Il caos delle liste in Lazio e Lombardia, spiega, è 'una porcheria ben pensata a nostro danno'". Che sia una porcheria a loro danno è indiscutibile; peccato che i responsabili siano facilmente individuabili all'interno del perimetro del Pdl - Metilparaben ci ha fatto pure un giochino. :-) Prosegue il cavaliere nei suoi deliri: "Governiamo già in due regioni importanti dal punto di vista della popolazione, che sono la Lombardia e il Veneto: per noi il successo sarà di salire a tre, quattro o cinque; ma già una regione in più sarebbe un successo". Nell'attesa di capire bene, alla fine, con quante regioni si quantifica questo successo, vale la pena segnalare che appena l'altro ieri Repubblica scriveva: "A dispetto del pronostico di Ignazio La Russa - 'sarà un successo se raddoppiamo le regioni da noi governate, passando da due a quattro' - per il premier sarà un disastro se le bandierine blu si pianteranno solo in Lombardia, Veneto, Calabria e Campania". Quindi, venerdì la vittoria in 4 regioni era già considerata dal cavaliere un clamoroso flop; da ieri, se ne beccano 3 e è già un successo (evidentemente ha visto i sondaggi). Non voglio pensare a cosa dirà lunedì.
Sul caso Annozero. Insomma, pare proprio che Berlusconi e Minzolini - qui il Corriere - siano indagati per la vicenda delle pressioni esercitate sull'Agcom per mettere con qualunque mezzo i bastoni tra le ruote ad Annozero e altri. Forse meglio di tutti lo spiega Di Pietro nel suo blog: "La storia è davvero squallida: si parla di un intreccio di rapporti personali e diretti fra il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il commissario Innocenzi per far chiudere dall’Agcom Anno Zero, in quanto Berlusconi non gradiva che in quella trasmissione gli italiani fossero informati sui suoi rapporti con personaggi legati alla criminalità mafiosa, Innocenzi si sarebbe attivato in tal senso. A sua volta, il direttore del Tg 1, Augusto Minzolini, avrebbe garantito a Berlusconi, su sollecitazione di quest’ultimo, editoriali per screditare il pentito di mafia che tirava in ballo Berlusconi (Spatuzza) e che avrebbe sparlato di alcuni magistrati che stavano svolgendo quell’indagine". Se alla fine tutta questa storia sarà una balla avremo preso una grossa cantonata, se sarà vera l'avremo presa lo stesso.
In piazza. Per quei quattro sciagurati che ancora pensano che non tutto sia perduto. Diretta streaming qui o qui nel pomeriggio; oppure sul canale 910 di Sky.
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tempo fa ho chattato con un'amica negli Usa e dopo un po' di chiacchiere futili si è messa a parlarmi del quartiere in cui abita, un quartiere residenziale ma non lontano da uno piuttosto popolare. la cosa che mi ha incuriosito è che se n'è uscita con una frase di questo tipo: "li è pieno di delinquenti peggio che nel parlamento italiano". Mi ha detto che questa frase l'ha sentita più volte e con diverse variante in alcuni telefilm che andavano in onda in California qualche mese fa.
RispondiEliminale altre frasi sono le seguenti
"è pieno di truffatori, pare di stare in Italia"
"sono più bugiardi dei politici italiani"
e altre di questo tipo.
credo che sia sintomatico di come il nostro paese appaia - a torto o a ragione - all'estero.
Magari alcuni sono luoghi comuni o pregiudizi ma l'idea che si fanno non è poi troppo lontana dalla realtà.
Macché luoghi comuni, è il risultato di un secolo di esportazioni. :-)
RispondiEliminaè di oggi la notizia che il debito pubblico è diminuito.
RispondiEliminaperché ste cose non le dite mai???
Perché basti tu a raccontare palle.
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