martedì 29 settembre 2009

Ancora su scudo fiscale e Rai

Quelli di Annozero devono averla fatta proprio grossa giovedì scorso. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che a quasi una settimana di distanza, in Rai, e anche fuori, ci si continui a scannare per cercare in tutti i modi di bloccare il programma. La cosa curiosa è che non si capisce bene cosa abbia fatto di male Annozero. Io ho visto gran parte della trasmissione e non mi sembra che ci siano stati insulti, attacchi premeditati o congiure di qualche tipo contro chichessia. Semplicemente sono andate in onda alcune cose che in Italia non sono mai state trasmesse riguardanti la vicenda Berlusconi-escort, vicenda di cui da mesi parlano tutti i giornali del mondo tranne quelli italiani.

Certo, si può discutere finché si vuole se sia il caso di insistere ancora su questa storia, se serva a qualcosa, se Santoro non la prenda a pretesto magari in maniera strumentale, ma questo, semmai, lo deciderà chi si trova davanti al video. E i risultati in termini di audience dimostrano che la vicenda, evidentemente, a qualcuno ancora interessa. E preoccupa non poco, se è vero che il governo, tramite il ministro Scajola, ha deciso di convocare i vertici della Rai per verificare se siano stati rispettati i termini del contratto di servizio. Una cosa che non ha precedenti nella storia televisivo/politica della nostra Repubblica, e che, cosa ancora più grave, è passata sostanzialmente inosservata.

La gravità dell'iniziativa sta nel fatto che il governo, per legge, non ha alcun potere sui vertici dell'azienda Rai, tantomeno quello di convocarli per verificare qualsiasi cosa. Questo potere, infatti, spetta in maniera esclusiva al Parlamento nella sua totalità, come espressione di rappresentanza di tutte le parti politiche e non solo di una.

A Scajola ha ribattuto Sergio Zavoli, presidente della Commissione di Vigilanza Rai. «L'iniziativa del ministro Scajola sorprende per la sua singolarità, non corrispondendo ad alcuna regola o prassi istituzionale, stabilendo inoltre un pericoloso precedente». Zavoli ricorda a Scajola che «organismi di controllo e di intervento su trasmissioni televisive del servizio pubblico sono la Commissione parlamentare di vigilanza e l'Agcom. Non si tratta di rivendicare competenze, bensì di evitare improprie invasioni di campo che avrebbero il risultato di inasprire ulteriormente polemiche già fin troppo inquinanti il clima politico italiano».

Bene, nell'indifferenza generale siamo arrivati a questo e nessuno, a parte qualche cane sciolto in rete o su qualche giornale di nicchia, dice niente.

Vi lascio qui sotto, riguardo a questo tema, l'intervento di ieri di Marco Travaglio, intervento in cui aggiunge anche alcune puntualizzazioni sullo scudo fiscale che sta per essere approvato dal governo e del quale ho già parlato in un precedente post.

Non so quanti siano in Italia - presumo comunque pochi - quelli che si rendono conto di come siamo messi.

2 commenti:

  1. se avessimo un riciclaggio "concorrenziale" rispetto agli altri, potremmo sfruttare questo per rimettere in sesto l'economia italiana... :-D

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  2. Mmh... dubito che funzionerebbe.

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