sabato 19 settembre 2009

Instabilità in Afghanistan

Interessante analisi, da aggiungere a tutte le altre, sui motivi per cui l'Afghanistan, storicamente, è sempre stata una delle regioni più instabili (e indomabili) del pianeta.

L’obiettivo dei talebani, che controllano il 70-80% della regione, è quello di mantenere il controllo dei proventi generati dall’oppio, da cui si ricava il 90% dell’eroina che attraverso l’Iran ed il Turkmenistan arriva in Europa e nel resto del mondo. Non c’è solo il petrolio tra i fattori strutturali di molte decisioni di politica estera. I talebani hanno bisogno dei ricavi illeciti dell’oppio (il 50% del PIL afghano, il 90% dell’export) per finanziare la loro influenza politica militare nell’Asia Centrale, i governi occidentali vogliono sradicare il business pur con le solite ambiguità tra scelte etiche e l’appropriazione dei proventi illegali da parte delle mafie globali.

(articolo integrale qui)

4 commenti:

  1. Dall'articolo citato:

    L’Italia è l’unico paese sviluppato dove gran parte del territorio è fuori controllo. Peggio che in Aghanistan.

    Non ti sembra un po' esagerato ? L'iperbole lasciamola alla letteratura, non quando si vuole parlare di fatti.

    In calabria ci sono stato per molto tempo, e non mi è successo niente. Dubito che accadrebbe lo stesso andando in Afghanistan, anche nelle città più "sicure".

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  2. >Non ti sembra un po' esagerato ? L'iperbole lasciamola alla letteratura

    Esagerato non so, certo è che i numeri sono piuttosto allarmanti. Poi, ovvio, è naturale che alla mafia non freghi niente del turista che se ne va in vacanza in Sicilia o in Calabria, ma penso che l'articolista del Corriere abbia più voluto mettere l'accento sul fatto che come in Afghanistan i talebani mirano a conservare la propria egemonia per continuare ad assicurarsi i vantaggi economici derivanti dal mercato dell'oppio, così qui da noi la mafia cerca di fare altrettanto, a suo modo, per mantenere la sua "economia".

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  3. Prima bisogna chiarire che non esistono, per le guerre, le ragioni del buono contro il cattivo, del bello contro il brutto, o di una religione giusta contro una ingiusta o di un sistema politico giusto contro uno sbagliato o la più banale “la pace”. Le ragioni sono sempre state le stesse sin dall’inizio della vita sulla terra e continueranno ad essere tali, gli interessi. Sono la sopravvivenza, ad iniziare dal mondo animale, vegetale, e all’inizio delle società, la sottrazione di un territorio o di derrate tra tribù, sino ad arrivare alla sottrazione di un territorio, o al controllo di un territorio, di risorse o di un sistema politico, di conseguenza finanziario. Perfino le alleanze e le amicizie politiche e strategiche si attribuiscono solo per tali ragioni, anche se a volte si fanno amicizie ed alleanze sbagliate, controproducenti o addirittura tradire per interesse e gli amici diventano nemici e viceversa.
    Il terrorismo non esiste, esiste la guerra. In guerra c’è chi attacca con tutti i mezzi a sua disposizione e chi si difende con tutti i mezzi a sua disposizione, si va dall’atomica agli attentati, tutto è arma, perfino la propaganda, falsi allarmismi sulla propria popolazione, complotti e cospirazioni. La storia ne è piena e personalmente non ricordo di aver sentito parlare di una guerra per la pace. I civili sono considerati obbiettivo, il popolo contrapposto è proprietario e finanziatore dell’esercito avversario.

    PER capire. ed interpretare le ragioni e le strategie della campagna d’Afghanistan bisogna tornare indietro di qualche anno, all’invasione sovietica. Allora la propaganda occidentale esclamava che i Sovietici avevano come obbiettivo di arrivare all’oceano indiano così da poter controllare il territorio e di conseguenza il petrolio, non è difficile intuire che veniva minacciata la nostra libertà e si parteggiava con i nemici dei Sovietici, i talebani. I media erano sbilanciati a favore dei talebani, sono stati creati films e documentari a oc, Rambo 3 è esemplare, Rambo venne inviato in Afghanistan contro i Sovietici perché compivano massacri contro la popolazione, i talebani diventavano simpatici e i russi antipatici.
    I talebani effettivamente vennero armati e foraggiati con milioni di dollari, potettero coltivare anche l’oppio per autofinanziarsi con la benedizione degli americani.

    Adesso l’Afganistan non ha più l’importanza strategica che aveva appena 20 anni fa? certo, solo che le ragioni dei Sovietici sono state accaparrate dagli Americani. L’importanza è perfino aumentata con le mega-potenze che convergeranno nel prossimo futuro in quell’area e tutto quel petrolio, aggiungo le risorse dell’Africa. Il problema afgano, irakeno e iraniano sono legati strettamente, tutto il medioriente è un unico problema.

    Per gli americani è solo un tentativo molto azzardato che ha pochissime possibilità di essere compiuto. Con la caduta del muro di Berlino e la conseguente globalizzazione, sono stati questi i veri fattori che hanno cambiato il mondo, gli Usa si sono avviati verso un inesorabile declino economico e sono restii a lasciare lo scettro. L’unico risultato che otterranno, che comunque è un loro obbiettivo secondario, è erigere un muro nel mediterraneo per contrastare un probabile sistema commerciale euro-mediterraneo. Gli Usa non temono la Cina o l’India quanto la Grande Europa.

    Le nostre apparenti nobili ragioni, sono in realtà di vassallaggio, non solo, la nostra alleanza è tra quelle controproducenti. L’Europa, malgrado i nostri politici e la classe dirigente ammaestrati, è destinata a essere tra quelle mega-potenze Russia, Cina e India che convergeranno sul medi oriente, se incomincia ad essere lungimirante e inizia a farsi rispettare, anzitutto con la pace nel mediterraneo che è diventato un mare di guai.

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  4. Anonimo,

    capisco che a volte limitarsi a fare il copiaincolla di un altro articolo senza una citazione non fa molto onore, ma almeno avremmo saputo se sei l'autore o un semplice "copia-incollatore".

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