giovedì 3 settembre 2009

Il Codacons denuncia il ministro Gelmini

Pare che in Italia non ci sia solo un problema - cronico - di sovraffollamento delle carceri, ma anche di scuole: troppi alunni stipati all'interno degli istituti e delle singole classi che pregiudicherebbero la sicurezza degli alunni stessi. Da qui l'iniziativa del Codacons di denunciare il ministro Gelmini. Questa vicenda mi pare piuttosto interessante, visto che (a) non conoscevo questo tipo di normativa a cui fa riferimento il noto movimento dei consumatori e (b) ho due figlie che frequentano le scuole medie in classi a questo punto, evidentemente, fuorilegge. Ma vediamo un po' di capire meglio.

La denunce presentate dal Codacons a 104 procure nazionali nei confronti appunto del ministro e di altrettanti direttori scolastici, scaturirebbero dall'inosservanza di due precise leggi dello stato. Una è il decreto ministeriale D.M. 26.08.1992, che all'articolo 5 recita testualmente:

Il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in: aule: 26 persone/aula.

Qualora le persone effettivamente presenti siano numericamente diverse dal valore desunto dal calcolo effettuato sulla base della densità di affollamento, l'indicazione del numero di persone deve risultare da apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare dell'attività;aree destinate a servizi: persone effettivamente presenti + 20%

L'altra, invece, risale addirittura al 1971, e all'articolo 12 recita:

Il numero massimo di alunni che possono essere affidati ad un solo insegnante non può essere superiore a 25 anche ai fini delle attività integrative e degli insegnamenti speciali di cui all'art. 1.

L'iniziativa mi pare interessante, anche se probabilmente di difficile attuazione. Il Codacons chiede infatti nel suo esposto che vengano sequestrate le classi "illegali", cosa che se fosse fatta veramente potrebbe addirittura pregiudicare lo svolgimento di un intero anno scolastico visto il numero di classi che probabilmente non sono in regola.

E' più probabile quindi che il Codacons abbia voluto in realtà più che altro richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sui tagli ai precari operati dal ministero. Secondo stime dei sindacati, pare infatti che quest'anno circa 18.000 precari della scuola non saranno richiamati in servizio; una sorta di licenziamento di massa che avrà giocoforza, inevitabilmente, l'effetto di aumentare ancora di più il numero di alunni a carico di ogni insegnante.

C'è da dire però che sul tema precariato il governo sembra effettivamente, almeno per una volta, aver mantenuto le sue promesse elettorali, e in particolare il punto 3 del programma: ossia l'eliminazione alla radice del fenomeno della precarietà. Cioè tutti a casa.

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