domenica 27 settembre 2009

Non c'entrano solo gli asciugamani

E' un bene che siano in circolazione giornalisti come Stella e Rizzo, quelli che a cadenza più o meno regolare denunciano dalle pagine del Corriere spese allegre e sprechi della mastodontica macchina politica italiana, perché se da un lato contribuiscono a rovinarci il fegato, dall'altro ci illuminano su certe cose che altrimenti ben difficilmente si riuscirebbe a venire a sapere. Per carità, non è detto che a tutti interessino, intendiamoci, però il discorso, gira e frulla, torna sempre lì: i soldi con cui lorsignori si sollazzano sono pubblici, cioè anche nostri.

L'ultima rivelazione, fresca fresca, del terribile duo, riguarda l'acquisto da parte di Palazzo Madama, luogo sede del Senato, di una partita di 50 asciugamani al costo di circa 88 euro l'uno, per una spesa complessiva di 4400 euro. Come si giustifica un costo di quel genere per un asciugamano? Beh, sempre secondo quanto scrivono Stella e Rizzo, detti asciugamani non sarebbero di spugna, come penso siano quelli che tutti più o meno abbiamo a casa nostra, ma di lino, e per giunta pure ricamati finemente. Ora, io non mi intendo di queste cose e quindi non sono in grado di giudicare se queste peculiarità di detti asciugamani bastino a giustificarne il prezzo, ma questo è.

Il realtà, però, non è sulla questione degli asciugamani che volevo soffermarmi, che in fondo non rappresenta altro che una delle tante voci di sprechi spesa della mastodontica macchina di cui parlavo prima, ma su quanto scrivono Stella e Rizzo nel prosieguo del loro articolo, dove, leggendo, ho imparato una cosa che non sapevo: Camera e Senato hanno un "tesoretto". Ma andiamo con ordine.

Dunque, se non ho capito male, Camera e Senato, per "mantenersi", ricevono annualmente dallo Stato (Ministero del Tesoro) una cifra pre-programmata la cui definizione si basa prendendo a riferimento la crescita economica prevista. Scrive il Corriere:

Fino a due o tre anni fa gli stanzia­menti degli organi costituzionali veni­vano adeguati con il giochetto del co­siddetto «pil nominale». Si prendeva cioè a riferimento la crescita economi­ca prevista, che di norma era più o me­no il doppio dell’inflazione, e ogni an­no la dotazione cresceva di quel tot. In seguito, sull’onda delle polemiche, le pretese si ridimensionarono al «sempli­ce » recupero dell’inflazione program­mata. Come è stato fatto l’ultima volta. Poi la crisi economica ha cominciato a mordere davvero, al punto che se si fos­se applicato stavolta il vecchio criterio del «pil nominale», gli stanziamenti sa­rebbero crollati del 5%. Una batosta in­sopportabile. Ma mentre Quirinale e Ca­mera decidevano di rinunciare per i prossimi tre anni al recupero dell’infla­zione programmata, dal Senato non è arrivato alcun segnale. Evidentemente palazzo Madama considera ancora vali­da la richiesta relativa al 2009, con un aumento della dotazione pari all’1,5% sia per il 2010 sia per i due anni succes­sivi.

In pratica, questo giochetto ha consentito al Senato di ottenere dal Tesoro un versamento che per il 2010 dovrebbe ammontare a qualcosa come 527 milioni di euro, che, se non cambierà il meccanismo, diventeranno 535 nel 2011 e 543 nel 2012 - ovviamente continuiamo a riferirci al solo Senato. Ed ecco la cosa che non sapevo, è cioè la questione del "tesoretto". Cerco di semplificare.

Dunque, lo Stato, attraverso il Tesoro, elargisce dei fondi programmati al Senato per poter funzionare, ma il Senato non spende tutto quello che gli viene elargito, qualcosa rimane. Ora, logica e buon senso vorrebbero che questi soldi fossero restituiti a chi glieli ha dati, lo Stato, che magari potrebbe utilizzarli per qualcosa di utile alla collettività - e Dio sa quanto ce ne sarebbe bisogno. E invece no, il Senato dirotta questa sorta di rimanenza su un bel conto corrente in una filiale della Bnl di Roma; conto sul quale attualmente pare ci siano 108 e rotti milioni di euro. Stessa cosa, manco a dirlo, la fa naturalmente la Camera dei Deputati, depositando pure lei le eccedenze ricevute dallo Stato in un conto corrente proprio sul quale, calcola sempre il Corriere, ci sono attualmente circa 380 milioni di euro. Ed ecco il famoso "tesoretto" del Parlamento, in pratica una sorta di "cresta" che viene fatta sulle elargizioni dello Stato. E che a lui, ovviamente, mai più torneranno. Alla faccia della guerra agli sprechi di Brunetta.

22 commenti:

  1. anche su Piero Ricca ci sarebbe alcune cose da dire.

    http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=135

    se è vero quello che c'è scritto qui.

    a parte questo, io mi sono posto degli interrogativi circa 5 mesi fa. Uno di questi è il seguente:

    1. Perché questi signori (i vari Travaglio e company) ci dicono queste cose? cosa gliene viene?

    2. perché questi signori attaccano sempre i politici e non coloro che li ha votati? e cioè una buona fetta della popolazione.

    poi vado nei siti di travaglio e scopro che ciò che scrivo se non va bene a travaglio viene cancellato; vado in quello di grillo e scopro un ricco mercato editoriale di libri di Travaglio e di altri; poi vado su chiarelettere e scopro che è un'editoria on line (e spero solo on line) di Travaglio; poi vado nel sito di questo Piero Ricca e mi viene confermato che cancella i post che non gli vanno a genio.
    Poi vado ieri nelle Marche e compro il fatto è scopro che è un giornale fortemente di parte, ancor più dei giornali di partito di un tempo, e tratta argomenti di politica sotto forma di giudizi critici sommari, e non lascia la possibilità a chi lo legge di conoscere le notizie "crude" ma solo le critiche alle notizie, lasciando poco o niente spazio a notizie estere oppure al trattato di lisbona o a notizie economiche. Insomma un giornale di partito.

    insomma: scopro tutte queste cose, mi accorgo che Travaglio si prende 6000 euro pulite pulite per un mese ad annozero come ospite e allora tiro le somme.
    da una parte abbiamo un governo che ci frega, dall'altra abbiamo moralisti e oppositori che si sono trasformati in guru e che speculano sulla condizione pietosa italiana vendendo libri e atteggiandosi a salvatori.

    e poi scopro che non sono neanche tanto coerenti con se e con gli altri.
    esempio: Grillo ha chiesto al berlusca dove avesse preso i soldi della sua onorata carriera però si guarda bene dal dire dove ha preso i 4 milioni di euro denunciati nel 2005.
    Travaglio denuncia il malcostume politico italiano, l'arroganza e la presunzione dei politici ma lui stesso si comporta con presunzione cestinando ogni critica, soffocando ogni dissenso nel suo blob. denuncia il servizio pubblico italiano, reo a suo dire, di essere poco imparziale e scandaloso, ma intanto campo anche lui con il servizio pubblico con quelle 1500 euro a puntata ad annozero che mi sembrano veramente tante. se facciamo due somme guadagna in un mese, solo di quello, come un parlamentare.
    insomma: fosse mica che questi amano essere idolatrati e sentirsi dei vip e denunciano gli scandali solo perché gli conviene?

    insomma. non saprei spiegarmi meglio. che in italia va tutto alla malora lo vedo da solo e non ho bisogno di questi signori che per dirmelo prendono un sacco di soldi dal servizio pubblico, dimenticandosi sempre di dire che la colpa di questo schifo è la nostra.

    va be chiudo qui. sono molto deluso da tutti.

    RispondiElimina
  2. adal,

    ti mi tiri in ballo 3 personaggi (Ricca, Grillo e Travaglio) dei quali io non sono l'avvocato o il nume tutelare. E non capisco, quindi, perché queste domande tu le rivolga a me.

    Se ti pare di notare delle incoerenze in questi personaggi, è giusto che cerchi di approfondire per capirne di più, ma non chiedendolo a me. Anche perché molte dei dubbi che hai esternato hanno in realtà una risposta abbastanza semplice. Adesso però sono di corsa - sono le 3,30 e sto uscendo per andare al lavoro - magari ne riparliamo con calma.

    RispondiElimina
  3. andrea guarda che io ho scritto

    a parte questo, io mi sono posto degli interrogativi circa 5 mesi fa.

    ho scritto "mi sono posto".
    non ho scritto "ti ho posto".
    e le risposte me le sono già date e non le cerco da te. Tutto il mio sproloquio era solo una sorta di escursus sul ragionamento che faccio e sui dubbi che mi pongo. Era giusto per argomentare ciò che hai scritto non per fare polemica con te.

    RispondiElimina
  4. comunque se hai anche tu delle risposte possiamo vederle insieme magari possiamo parlarne tramite mail per non intasare troppo il blog.

    RispondiElimina
  5. >ho scritto "mi sono posto".
    non ho scritto "ti ho posto".
    e le risposte me le sono già date e non le cerco da te

    E' vero, non hai scritto "ti ho posto". Però, sai, quando vedo che uno infila nel mio blog una serie di domande numerate, mi viene spontaneo pensare che voglia quantomeno un parere, magari da altri lettori. Anche perché se uno si è già risposto da solo che bisogno ha di mettere in piazza i suoi dubbi? Ti pare?

    Evidentemente, comunque, ho capito male io. Càpita a una certa età... :-)

    >comunque se hai anche tu delle risposte possiamo vederle insieme magari possiamo parlarne tramite mail per non intasare troppo il blog

    Ti confesso che non mi dispiacerebbe una bella discussione in materia, anche perché da quello che leggo e che sento in giro i tuoi dubbi sono abbastanza diffusi. Se si fa, però, mi piacerebbe farlo in pubblico, qui sul blog, in modo magari da coinvolgere anche chi è interessato. Che ne dici?

    RispondiElimina
  6. per me va bene. io le domande le posto spesso nei blog nella speranza magari di coinvolgere qualcuno nella discussione. Solo che pare che siamo solo noi due qui.

    ma non si potrebbe creare una sorta di forum solo su questo argomento? o magari un blog apposito?

    RispondiElimina
  7. >ma non si potrebbe creare una sorta di forum solo su questo argomento? o magari un blog apposito?

    Un blog apposito neanche a parlarne, almeno da parte mia - mi porta via già fin troppo tempo questo qui.

    Io al massimo ci posso dedicare un post, dopodiché chi è interessato può intervenire alla discussione. Ti dirò comunque che la cosa mi fa un certo effetto. Sembra quasi che si voglia fare un processo pubblico... ;)

    RispondiElimina
  8. Alcune risposte qua e là.

    La questione Barnard-Ricca non la conoscevo, mentre invece ero al corrente di quella tra Barnard e la Gabanelli. Quindi, anche qui, come nel caso Barnard-Travaglio, non ti posso rispondere in quanto non posso sapere cosa c'è dietro alle beghe tra loro due. Come impressione personale, ripeto "impressione", ti posso dire che a me Barnard fa uno strano effetto. Da quando infatti c'è stata la nota vicenda che lo ha visto rompere il suo rapporto con la Gabanelli, sembra che ce l'abbia col mondo intero. Cioè, lui va a lamentarsi con tutti di quello che gli è capitato e poi se la prende con quelli che non sposano la sua causa. Mah...

    >Perché questi signori (i vari Travaglio e company) ci dicono queste cose? cosa gliene viene?

    Mah, in primo luogo uno stipendio. E' inutile stare a raccontarsi favolette: quello di giornalista è un mestiere esattamente come è un mestiere l'idraulico o il ragioniere. Se uno stipendio di tutto rispetto lo prende Emilio Fede non si vede perché non lo debba prendere Travaglio. In secondo luogo il gusto di raccontare cose che i giornali e i media in genere non raccontano. Perché il Fatto Quotidiano sta avendo il successo che ha? Perché probabilmente, com'è sucesso finora, racconta cose che su tutti gli altri non ci sono. Perché Annozero, a quasi una settimana da giovedì scorso, sta ancora facendo tutto questo casino? Perchè evidentemente ha detto cose scomode, ha svelato quello che tutti i giornali del mondo, tranne quelli italiani, da mesi denunciano. Questi sono due possibili motivi.

    >perché questi signori attaccano sempre i politici e non coloro che li ha votati? e cioè una buona fetta della popolazione

    Io finora non ho visto attacchi, ho visto notizie. Mi pare, corregimi se sbaglio, che tu stia facendo lo stesso ragionamento che fanno molti nel centrodestra (e quando tocca a loro anche del centrosinistra): le notizie vere e documentate vengono viste come attacchi. Ma quando mai? Se io riporto su un giornale che c'è una sentenza di primo grado di un tribunale che dice che Berlusconi ha corrotto l'avvocato David Mills, perché deve essere vista come un attacco? E' una notizia vera e documentata. Scomoda quanto vuoi (per qualcuno) ma pur sempre una notizia.

    Se un giornale racconta, come è ormai definitivamente acclarato, che Berlusconi ha trascorso una notte con una escort, perché deve essere considerato un attacco? E' una notizia, punto è basta. Attacco semmai sarebbe se un giornale raccontasse una balla magari a fini politici, ma se la notizia è certa dov'è l'attacco?

    Beh, per adesso mi fermo qui, mi pare che ci sia già parecchia carne al fuoco. Riprendo appena ho un attimo di tempo.

    RispondiElimina
  9. si è parecchia carne al fuoco.
    Ora tempo di risponderti sul primo punto.

    "Barnard fa uno strano effetto. Da quando infatti c'è stata la nota vicenda che lo ha visto rompere il suo rapporto con la Gabanelli, sembra che ce l'abbia col mondo intero. Cioè, lui va a lamentarsi con tutti di quello che gli è capitato e poi se la prende con quelli che non sposano la sua causa. Mah..."

    devo dirti che questo effetto lo fa anche a me. Per caso, tre giorni fa, ho trovato un suo articolo in un sito che forse conoscerai: comedonchisciotte. Ti premetto subito che io detesto questo sito perché frequentato da complottisti, da iscritti di luogocomune della peggiore specie e perché da credito a tutta una serie di panzane di carattere esoterico, magico e fantascientifico.
    IN questo sito ho trovato uno scritto molto polemico su Travaglio e la Gabanelli. Scritto molto lungo firmato da Barnard. fino ad allora conoscevo Barnard solo perché avevo letto qualcosa su qualche giornale.
    da quello scritto sono risalito al suo blog. Un blog in cui tratta principalmente argomenti polemici contro Travaglio ma anche contro la destra, la sinistra, alcuni giornalisti, Vespa ecc ecc.
    Ho notato che lui ha espresso lucidamente una sensazione e dei dubbi che ho riguardo Travaglio e un certo tipo di contrinformazione. per questo l'ho citato diverse volte nel tuo blog.
    Ora sto leggendo quel blog ma devo dire che è zeppo di materiale di vario tipo, anche materiale legale e giuridico che proverebbe le sue ragioni. sto ancora vagliando questo materiale.
    La cosa che mi lascia perplesso è come mai un giornalista apparentemente preparato come Barnard si metta a postare i suoi articoli in un sito di dubbia serietà come donchisciotte. glielo chiederò prossimamente.

    ora mi tocca andare risponderò agli altri punti questa sera.

    RispondiElimina
  10. >ho trovato un suo articolo in un sito che forse conoscerai: comedonchisciotte

    Certo che lo conosco. Vuoi sapere una cosa? Una volta mi ci sono anche iscritto (ma non dirlo in giro, mi raccomnando! ^_^). Poi ho capito l'andazzo e me ne sono andato a gambe levate!

    >fino ad allora conoscevo Barnard solo perché avevo letto qualcosa su qualche giornale

    Io invece lo conoscevo perché autore di molti servizi mandati in onda negli anni passati da Report.

    >Ora sto leggendo quel blog ma devo dire che è zeppo di materiale di vario tipo, anche materiale legale e giuridico che proverebbe le sue ragioni

    Ma le sue ragioni riguardo a cosa? al fatto che Travaglio l'ha censurato? Non ho capito molto bene.

    >La cosa che mi lascia perplesso è come mai un giornalista apparentemente preparato come Barnard si metta a postare i suoi articoli in un sito di dubbia serietà come donchisciotte

    A me, sinceramente, non lascia perlesso questa cosa: mi puzza proprio.

    RispondiElimina
  11. "Ma le sue ragioni riguardo a cosa? al fatto che Travaglio l'ha censurato? Non ho capito molto bene."

    le sue ragioni riguardo al caso di "censura legale". Ho impiegato mezza giornata per capire di cosa si trattasse e poi ho trovato un sunto chiarificatore su wikipedia

    "Il 16 aprile 2004, Paolo Barnard, RAI e Milena Gabanelli vengono citati in giudizio [4] da un informatore farmaceutico, ritenutosi danneggiato dalle rivelazioni fatte nel servizio, presso il Tribunale Civile di Roma.[5]

    Inizia così per il giornalista un'avventura giudiziaria che rischia di vederlo implicato in una possibile condanna per diffamazione e costretto al pagamento di ingenti somme per risarcimento dei danni provocati e delle spese legali sostenute.

    Barnard decide quindi di rendere nota la situazione in cui si trova, pubblicando nel febbraio 2008 una lettera aperta nei confronti della Rai, di Report e di Milena Gabanelli[6]. L'accusa è quella di essere stato abbandonato due volte di fronte alla causa civile che dovrà affrontare: prima negandogli l’assistenza dei legali della tv di Stato, poi avviando formalmente una azione di "messa in mora" nei suoi confronti, sfruttando una clausola del contratto da lui sottoscritto con RAI.[7] Milena Gabanelli ha risposto all'appello di Barnard attraverso il forum ufficiale di Report[8], affermando che, in base alle istruzioni fornite dell'allora direttore generale RAI Cappon, i legali della tv di stato non avrebbero garantito assistenza legale in sede civile, ma solamente in sede penale. Ha inoltre dichiarato:
    « Per quel che riguarda la questione legale che lo coinvolge, sono convinta della bontà della sua inchiesta e penso che alla fine ci sarà una sentenza favorevole. Ci credo al punto tale da aver firmato a suo tempo un atto (che lui possiede e pure il suo avvocato) nel quale mi impegno a pagare di tasca mia anche la parte sua in caso di soccombenza. Non saprei che altro fare. »

    (Milena Gabanelli)

    Da parte sua, Barnard ha replicato, sempre attraverso il forum ufficiale di Report (in un thread oramai cancellato) [9], formulando nuove accuse e definendo “esistente solo nella fantasia della Signora Gabanelli” la lettera nella quale ella si assumerebbe l’onere di pagare personalmente l’eventuale pena pecuniaria di risarcimento."

    sempre su wikipedia c'è il caso riguardante anche Travaglio

    Barnard è da sempre molto critico sul movimento nato attorno al comico Beppe Grillo[16][17]. Secondo il giornalista, Grillo, Marco Travaglio[18], i processi in tv e le caste denunciate a gran voce, annullerebbero la cosiddetta "Società Civile Organizzata" italiana. Secondo Barnard, infatti, tale Società, da sempre in lotta in prima linea per un paese migliore, si starebbe consegnando all’irrilevanza delle bordate dei nuovi mattatori dell'anti-sistema, che altro non hanno fatto se non ottenere effetti diametralmente opposti a quelli dichiarati nelle proprie lotte mediatiche replicando gli stessi metodi che combattono[19].

    http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Barnard

    Barnard tratta queste due vicende come se fossero dei processi in un'aula giudiziaria (barnard vs gabenelli e rai; barnard vs controinformazione e travaglio).
    a sostegno delle sue tesi riporta nel suo sito una mole piuttosto corposa di materiale che sosterrebbe le sue accuse contro travaglio.
    Quello che può dare fastidio di tutto questo dibattito è che si protrae più o meno dal 2004, per quanto riguarda il caso della gabanelli e da circa 2 anni per la polemica tra lui, travaglio, grillo ecc ecc.
    a volte viene da chiedermi: "cui prodest?"

    riguardo comedonchisciotte vorrei scrivere a Barnard e capire perché scrive in un sito che sostiene apertamente la teoria del complotto undicisettembrino, della terra cava, delle scie chimiche ecc ecc.

    nb: ho frequentato per anni comedonchisciotte e sono stato iscritto pure a luogocomune fin dalla fondazione.. non lo dire a nessuno ma ero un complottista anche se per poco tempo. :-)

    ________

    RispondiElimina
  12. veniamo agli altri punti cui dovevo risponderti

    "Mah, in primo luogo uno stipendio. E' inutile stare a raccontarsi favolette: quello di giornalista è un mestiere esattamente come è un mestiere l'idraulico o il ragioniere. Se uno stipendio di tutto rispetto lo prende Emilio Fede non si vede perché non lo debba prendere Travaglio. In secondo luogo il gusto di raccontare cose che i giornali e i media in genere non raccontano. Perché il Fatto Quotidiano sta avendo il successo che ha? Perché probabilmente, com'è sucesso finora, racconta cose che su tutti gli altri non ci sono. Perché Annozero, a quasi una settimana da giovedì scorso, sta ancora facendo tutto questo casino? Perchè evidentemente ha detto cose scomode, ha svelato quello che tutti i giornali del mondo, tranne quelli italiani, da mesi denunciano. Questi sono due possibili motivi."

    io non contesto il fatto che questi prendano uno stipendio, contesto altre cose. In primo luogo il fatto che da 9 anni a questa parte scrivano dei libri che sono sostanzialmente uguali nel contenuto. Ho letto 3 libri di Travaglio di circa 9 anni fa e uno libro recente e devo dire che il contenuto è sempre lo stesso con qualche variante: dove si presume abbia preso i soldi Berlusconi, i politici italiani che sono una casta intoccabile, i poteri economici.
    Si tratta di argomenti triti e ritriti. Nessuna critica agli elettori di centro destra, nessun analisi sul perché e come siamo arrivati a questo sfacelo, pochissimi riferimenti alla politica "pre-tangentopoli".
    Insomma le cose che dicono sono giuste ma perché ripeterle sempre e per 10 anni di fila? secondo me si sta creando un marketing della contro-informazione in cui ciò che conta è vendere i libri, con gli stessi argomenti magari un tantino riadattati anno per anno.
    Non vengono trattate soluzioni. inoltre la casta viene dipinta come fosse stata mandata dal cielo come castigo divino. ma questa maledetta casta che governa l'Italia non è forse frutto di una mentalità tutta italiana di clientela, di raccomandazione, di corruttela che pervada l'intera società italiana? siamo noi ad aver messo questi signori al potere, ad averli votati. Però Travaglio non ne parla. chi legge potrebbe pensare che la colpa dei mali d'Italia è della casta e così non prendersi le proprie responsabilità di cittadini apatici e acritici che votano sempre le solite persone. questo è pericoloso, secondo me.
    è pericoloso perché si finisce per scaricare le proprie responsabilità sui politici senza rendersi conto che quei politici non sono piovuti dal cielo ma sono stati eletti.
    e poi a cosa serve dire cose che tutti ormai sanno? che Mangano era lo stalliere di berlusconi lo sa anche mio cugino di 4 anni, ma ogni volta ritrovo questo argomento praticamente ovunque. non trovo poi giusto santificare Travaglio perché dice queste cose scomode. eppure mi pare che lui venga elevato a salvatore della patria (dai suoi ammiratori ovviamente) insieme a tanti altri. e questo lo trovo assurdo. mi pare che si stia atteggiando a moralista, a guru. Potrei sbagliarmi ma alla fine cosa ce ne viene?
    in 9 anni di denunce di casta e corruttela non è cambiato nulla. sembra quasi che Travaglio e altri abbiano scelto il ruolo di controinformatori più per moda che per un reale interesse per gli italiani.

    RispondiElimina
  13. "Io finora non ho visto attacchi, ho visto notizie. Mi pare, corregimi se sbaglio, che tu stia facendo lo stesso ragionamento che fanno molti nel centrodestra (e quando tocca a loro anche del centrosinistra): le notizie vere e documentate vengono viste come attacchi. Ma quando mai? Se io riporto su un giornale che c'è una sentenza di primo grado di un tribunale che dice che Berlusconi ha corrotto l'avvocato David Mills, perché deve essere vista come un attacco? E' una notizia vera e documentata. Scomoda quanto vuoi (per qualcuno) ma pur sempre una notizia."

    Grillo ha definito Berlusconi un buffone. la Guzzanti ha detto pubblicamente che la Garfagna lo ha succhiato a Berlusconi. queste non sono notizie sono insulti da querela. Io ero di centro-destra però non contesto la critica ai politici di turno ma contesto il linguaggio da scaricatore di porto di Grillo, o la satira ingiuriosa della Guzzanti. le notizie vere e documentate mi stanno bene e sono giuste e in una democrazia devono esserci e non le contesto.
    l'attacco al politico mi va bene purché sia argomentato. Grillo non argomenta insulta usando un linguaggio da bar dello sport. e quando argomenta insulta comunque. non mi pare corretto.
    La Guzzanti invece non argomenta proprio: la carfagna faceva calendari, provò anche a fare la velina, fece diversi provini in tv ma le prove che lo abbia succhiato a berlusconi dove sono? magari è vero ma un tale affermazione se non argomentata è gratuita e da denuncia.

    nb: tutto questo io lo penso da almeno 3 o 4 mesi, ben prima di leggere le argomentazioni di Barnard.

    RispondiElimina
  14. >non lo dire a nessuno ma ero un complottista anche se per poco tempo

    Noo, questo non me lo dovevi fare! Fortuna che poi ti sei ravveduto... :-)

    >Ho letto 3 libri di Travaglio di circa 9 anni fa e uno libro recente e devo dire che il contenuto è sempre lo stesso con qualche variante

    Mi puoi dare i titoli? Perché io non mi sono mai accorto di questa cosa. Quelli che ho letto io sono per adesso "L'odore dei soldi" e "La scomparsa dei fatti", due libri che trattano argomenti totalmente differenti.

    >dove si presume abbia preso i soldi Berlusconi, i politici italiani che sono una casta intoccabile, i poteri economici

    Scusa adal, a me sembrano tre temi totalmente differenti.

    >Nessuna critica agli elettori di centro destra, nessun analisi sul perché e come siamo arrivati a questo sfacelo

    Adal, dei motivi per cui siamo arrivati a questo sfacelo, che sostanzialmente si riconducono alla nota questione del controllo dell'informazione grazie al mai risolto conflitto di interessi, Travaglio ne ha parlato fino all'esaurimento: nel suo blog, nei suoi libri, negli articoli pubblicati finora. Prendi ad esempio "Le mille balle blu", troverai una carrellata delle più plateali balle raccontate da Berlusconi e i motivi per cui molti italiani hanno abboccato.

    >secondo me si sta creando un marketing della contro-informazione in cui ciò che conta è vendere i libri

    Può darsi, ma di fronte al marketing dell'informazione "politically correct" (vedi ad esempio i libri di Bruno Vespa), preferisco di gran lunga il secondo.

    >questa maledetta casta che governa l'Italia non è forse frutto di una mentalità tutta italiana di clientela, di raccomandazione, di corruttela che pervada l'intera società italiana? siamo noi ad aver messo questi signori al potere, ad averli votati

    Appunto, siamo stati noi. Nessuno ha mai detto a un politico: "Per favore ti puoi candidare?" I politici hanno scelto deliberatamente di buttarsi in politica, e lo hanno fatto presentando un programma con lo scopo di essere utili e di fornire un servizio alla collettività. E senza che nessuno li obbligasse. Visto che questi signori sono quindi lì per risolvere i nostri problemi, e sono lautamente pagati (da noi) per farlo, mi sembra più che legittimo che si facciano loro le pulci.

    >Non vengono trattate soluzioni

    Adal, non spetta a un giornalista trovare soluzioni. Un giornalista, per definizione, è (o almeno dovrebbe essere) colui che vede, indaga, raccoglie informazioni e documenti e pubblica quello che ritiene sia interessante per l'opinione pubblica. Forse ti sfugge il fatto che, paradossalmente, quelli che devono trovare soluzioni sono proprio quelli che abbiamo messo lì per fare questo.

    >è pericoloso perché si finisce per scaricare le proprie responsabilità sui politici

    Io faccio un mestiere, un mestiere che mi consente di portare a casa uno stipendio col quale tirare avanti, me e la mia famiglia. Lo stipendio me lo guadagno cercando di fare il mio mestiere nei migliore dei modi. E c'è sempre qualcuno che controlla che io svolga le mie mansioni nel migliore dei modi: se faccio l'operaio ci sarà un caporeparto, se sono in un ufficio ci sarà un capoufficio, se sono un carabiniere ci sarà un maresciallo, ecc... Anche quello di politico è un mestiere, e i controllori, guarda un po', siamo noi, noi che li abbiamo eletti perché ci è piaciuto il programma e le promesse che ci hanno fatto. Se mantengono quanto promesso, bene, altrimenti la volta dopo non li si vota più e tanti saluti. non ci vedo niente di "pericoloso" in tutto ciò, mi sembrerebbe pericoloso semmai se non succedesse.

    Ok, riprendiamo domani, mi cala la palpebra... :-)

    RispondiElimina
  15. Mi puoi dare i titoli? Perché io non mi sono mai accorto di questa cosa. Quelli che ho letto io sono per adesso "L'odore

    dei soldi" e "La scomparsa dei fatti", due libri che trattano argomenti totalmente differenti.

    allora

    l'odore dei soldi è un libro sulle fortune di Silvio berlusconi. più che un libro un insieme di fonti

    Mani pulite parla della storia italiana da Chiesa a Berlusconi. e ancora una volta si riparla di berlusconi e di come ha

    fatto la sua fortuna, di come avrebbe fatto i soldi

    lo chiamavano impunità, per l'ennesima volta si riparla di Berlusconi con in aggiunta il caso sme

    su bravi ragazzi ancora una volta si rispolvera la fortuna di berlusconi e di nuovo il caso sme più altri processi tra cui

    toghe sporche

    montanelli e il cavaliere, di nuovo si riparla di berlusconi.

    insomma non ti pare che avrebbe potuto scrivere un libro solo su berlusconi e le sue fortune. io qui ne ho citati 5 e tutti

    rispolverano argomenti trattati dai precedenti.

    "Scusa adal, a me sembrano tre temi totalmente differenti."

    sono infatti tre temi totalmente diversi infatti ma vengono "rievocati" tutti insieme in diversi libri di Travaglio.

    che la casta è intoccabile ne parla in tutti e quelli da me citati, tranne il profumo dei soldi; su berlusconi tutti e 5

    che ti ho citati, sui poteri economici idem.
    è come se io scrivessi 10 libri di archeologia tutti sul medesimo argomento più qualcosa di diverso in ognuno per far

    vedere che sono libri diversi. in realtà sono fotocopie. libri-fotocopia.

    "Adal, dei motivi per cui siamo arrivati a questo sfacelo, che sostanzialmente si riconducono alla nota questione del

    controllo dell'informazione grazie al mai risolto conflitto di interessi, Travaglio ne ha parlato fino all'esaurimento: nel

    suo blog, nei suoi libri, negli articoli pubblicati finora. Prendi ad esempio "Le mille balle blu", troverai una carrellata

    delle più plateali balle raccontate da Berlusconi e i motivi per cui molti italiani hanno abboccato."

    non si riconduce alla questione del controllo dell'informazione. Berlusconi è al potere perchè ha notato che gli italiani

    sono disposti a votare chiunque abbia visibilità mediatica, chiunque si sappia presentare. gli italiani votano l'apparenza

    e non la sostanza. il problema sono gli italiani. la casta non ci è piovuta dal cielo, ce l'abbiamo messa noi. berlusconi non è diventato presidente del consiglio per caso ma perché è stato votato.
    il problema è la mancanza di senso critico degli elettori di centro-destra e di chi si fida di berlusconi. sono loro il suo potere.

    il problema sono gli italiani che permettono il perpetuare di questo sfacelo.
    si possono cacciare i politici corrotti ma fino a quando gli italiani continueranno a votare per i politici corrotti non cambierà nulla.

    RispondiElimina
  16. "Può darsi, ma di fronte al marketing dell'informazione "politically correct" (vedi ad esempio i libri di Bruno Vespa), preferisco di gran lunga il secondo."

    io non preferisco nessuna delle due. il marketing della contro-informazione cosa ha prodotto? in 9 anni ha forse convinto gli italiani a cambiare la politica? io direi di no. visto che berlusconi è sulla cresta dell'onda da un pezzo e non ha perso i voti rispetto al 1994 o al 2001, li ha visti salire.
    quindi a cosa è servita la controinformazione? ad arricchire chi ha scritto libri-fotocopia e basta. non certo ad arricchire gli italiani, che sono un pochino stufi di politici, opinionisti e moralisti vari che si scannano a vicenda.

    "Appunto, siamo stati noi. Nessuno ha mai detto a un politico: "Per favore ti puoi candidare?" I politici hanno scelto deliberatamente di buttarsi in politica, e lo hanno fatto presentando un programma con lo scopo di essere utili e di fornire un servizio alla collettività. E senza che nessuno li obbligasse. Visto che questi signori sono quindi lì per risolvere i nostri problemi, e sono lautamente pagati (da noi) per farlo, mi sembra più che legittimo che si facciano loro le pulci."

    certo che è legittimo e sono d'accordo con quanto dici. altrettanto legittimo sarebbe dire chiaramente che gli italiani non hanno senso civico e sono dei fessi perché continuano a votare per dei politici che li truffano puntualmente ad ogni elezione ma, stranamente, nessuno come travaglio ha mai scritto nulla sulla stupidità degli italiani a non saper riconoscere una persona onesta da un imbonitore.
    il servilismo italiano è il vero problema. gli italiani amano adorare il politico di turno, il guru di turno e anche il controinformatore di turno. e poi sono altrettanto pronti ad accusare i politici stessi di tutto il male del mondo senza mai fare autocritica. i controinformatori servono a scaricare le colpe degli italiani sui politici come berlusconi, a fornire un capro espiatorio alle colpe di un intero popolo.
    scrivono cose vere, dicono il vero quando criticano questi politici ladri ma si dimenticano di scrivere che la colpa è di chi li vota.

    il succo del discorso è che le soluzioni le dobbiamo trovare noi non i politici. non ha senso criticare un miliardo di volte i politici facendo finta che ci siano piovuti dal cielo.
    dobbiamo criticare noi in primo luogo: i politici sono lo specchio di noi stessi.
    il mio è un discorso etico. la radice del male italiano non è nei politici ma in noi stessi. e in questo punto le nostre idee divergono completamente.

    non c'è una soluzione unica al problema. bisognerebbe educare se stessi alla democrazia. bisognerebbe saper distinguere tra il politico onesto e quello disonesto.
    questo bisognerebbe fare. solo che qui ho un altro dubbio: non è che i politici sono dei ladri perché gran parte dei loro elettori lo sono? non è che in fondo ci sta bene così?
    non è che i politici che abbiamo sono il frutto di una mentalità radicata negli italiani. i politici sono lo specchio di ciò che siamo.

    mi fermo anche io qui. quello che scrivi è condivisibile ma la radice del problema è l'italiano e non il politico che viene eletto dall'italiano.

    RispondiElimina
  17. >insomma non ti pare che avrebbe potuto scrivere un libro solo su berlusconi e le sue fortune

    E come faceva? scrivendo un libro con 5.000 pagine? Se è vero che Berlusconi è sotto processo praticamente ininterrottamente dal 1979, vuol dire che di documenti (sentenze, indagini, atti d'inchiesta, ecc...) che raccontano queste vicende giudiziarie ce ne sono a iosa. Travaglio ha solo preso l'enorme mole di questi documenti e li ha messi insieme. Chiaro quindi che il soggetto è sempre lui, Berlusconi, e le vicende giudiziarie raccontate esplorano tutti i campi in cui egli ha "operato", diciamo così. Mi sembra una cosa perfettamente normale (il lavoro che ha fatto Travaglio intendo, non il fatto che un presdelcons abbia un curriculum del genere, intendiamoci).

    >non si riconduce alla questione del controllo dell'informazione. Berlusconi è al potere perchè ha notato che gli italiani sono disposti a votare chiunque abbia visibilità mediatica

    Certo, visibilità mediatica che si esprime anche attraverso la presenza costante in tiggì e giornali compiacenti. Ecco che controllo informazione e visibilità mediatica (in questo caso i media sono i tiggì e i giornali) sono la stessa cosa.

    A dopo.

    RispondiElimina
  18. "Certo, visibilità mediatica che si esprime anche attraverso la presenza costante in tiggì e giornali compiacenti. Ecco che controllo informazione e visibilità mediatica (in questo caso i media sono i tiggì e i giornali) sono la stessa cosa."

    quello che voglio dire io è che nessuno obbliga la gente a vedere i tg mediaset e a leggere i giornali compiacenti.
    eppure quei tg e quei giornali vivono perché c'è chi li compra.
    Il punto è che in Italia c'è una casta che si è formata con il tacito consenso di gran parte degli italiani. Quello che bisognerebbe far capire agli elettori di centro-destra è che se vogliono combattere questa casta lo possono fare evitando di appoggiarlo. cosa che non accade.
    Nella mia città c'è una giunta di centro-destra al potere da 17 anni. Prima si votava per la dc. ora questa casta sta governando in maniera pietosa, malgrado ciò continua a godere dell'appoggio di tantissime persone. Si potrebbe distruggere questo stato di cose se gli elettori lo volessero, ma non vogliono.
    e non vogliono perché la casta rispecchia quello che sono gli elettori.
    Il punto focale è l'elettorato che, per convenienza, per raccomandazione, per superficialità continua a portare al potere gente mediocre.
    un'analisi "etica" di questo elettorato non è mai stata fatta, se non forse da Gobetti, 80 anni fa! tutti i controinformatori se ne guardano bene dal criticare l'elettorato di destra, preferiscono accollare tutti i mali alla casta, come se ci fosse stata imposta da un qualche Dio compiacente.

    RispondiElimina
  19. >quello che voglio dire io è che nessuno obbliga la gente a vedere i tg mediaset e a leggere i giornali compiacenti

    Non è questione solo di tg mediaset. Certo, quelli è logico, visto che le reti su cui vanno in onda sono le sue. Ma indirettamente anche il tg1 e il tg2, visto che le nomine dei relativi direttori, e anche dei direttori di rete, sono state fatte direttamente a palazzo Grazioli.

    Per quanto riguarda i giornali, il problema non esiste visto che in Italia non li legge praticamente nessuno.

    >eppure quei tg e quei giornali vivono perché c'è chi li compra

    Sbagliato. I giornali non campano con chi li compra. Se fosse vera questa cosa, da noi 9 testate su 10 chiuderebbero. I giornali campano (a) con le laute sovvenzioni pubbliche elargite dallo stato e (b) con gli introiti pubblicitari. Anzi, ormai solo col finanziamento pubblico, visto che la crisi sta facendo crollare gli introiti pubblicitari nell'editoria.

    >Quello che bisognerebbe far capire agli elettori di centro-destra è che se vogliono combattere questa casta lo possono fare evitando di appoggiarlo. cosa che non accade

    Per forza non accade, e ormai dovrebbe anche essere chiaro il perché.

    >tutti i controinformatori se ne guardano bene dal criticare l'elettorato di destra, preferiscono accollare tutti i mali alla casta

    Non è vero, adal. Ti cito qui sotto un piccolo estratto di un articolo di uno di questi "controinformatori", come li chiami tu:

    E quindi è inutile prendersela con Berlusconi che fa, per così dire, il proprio mestiere. È la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio - la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa. La stessa nazione accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicità, che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa - che sarà però ben presto superata perché è da quel dì che gli italiani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe. (U. Eco)

    Anche Travaglio, ovviamente, non è da meno.

    RispondiElimina
  20. io sinceramente per controinformatori intendevo Travaglio, flores d'arcais e annessa micromega e chi ci scrive, santoro ecc ecc. però non ho mai nominato Umberto Eco che non è un'opinionista, né si mette a scrivere libri contro la destra o contro la politica. Poi certo è stato molto critico nei confronti della società italiana, anche della politica ma non mi pare che sia un controinformatore di mestiere come travaglio e altri.

    interessante quello che dice travaglio, avevo già sentito questa intervista è molto interessante. Parla però di sistema italiano che secondo lui è marcio, ed ha ragione.
    Ma per sistema italiana intende forse noi tutti italiani? se è così siamo d'accordo.

    una simile apertura però nel suo blog e nei suoi libri ancora non l'ho vista.
    una critica alla società italiana tutta e non solo a politici e potentati economici non c'è.

    uhm..

    cmq penso che abbiamo chiarito diversi punti.
    sui media non sono d'accordo. sui giornali hai ragione te.
    ma rimane il fatto che a te puzza Bernard (e in effetti anche a me un po') ma a me puzza di più travaglio e company.

    RispondiElimina
  21. >io sinceramente per controinformatori intendevo Travaglio, flores d'arcais e annessa micromega e chi ci scrive, santoro ecc ecc. però non ho mai nominato Umberto Eco

    Beh, qualcosina c'entra anche lui.

    >ma non mi pare che sia un controinformatore di mestiere come travaglio e altri

    Mah, io la penso diversamente. Per me chi fa controinformazione sono i vari tg1, tg2 e giornali-zerbino al seguito, e non Travaglio. Lui, semmai, fa informazione.

    >ma a me puzza di più travaglio e company

    Vabbè, mi sembra sacrosanto. Tu hai detto la tua e io ho detto la mia. Dopodiché non ci vedo niente di strano se ognuno rimane sulle sue posizioni.

    RispondiElimina
  22. be per controinformazione di solito si intende contro-informazione ufficiale. In quel senso intendo "controinformazione".
    si tratta di coloro che fanno un'informazione contro l'informazione canonica.
    Ovviamente è un'informazione più o meno obiettiva, al contrario di quella "solita" che è faziosa.

    RispondiElimina

Rifarei tutto

Indipendentemente da quale sarà la sentenza, dire "Rifarei ciò che ho fatto", "Rifarei tutto" ecc., cosa che si sente sp...