giovedì 3 settembre 2009

Se la badante in nero usa Linux


Noto adesso che sul sito di Repubblica - presumo anche su altri - sono pubblicate le istruzioni per la regolarizzazione telematica delle badanti irregolari. E noto, sempre con un certo piacere, che sono disponibili i software e le guide in pdf oltre che per l'onnipresente Windows anche per Mac e - udite udite - Linux.

La cosa mi fa piacere perché si tratta dell'ennesima prova che ormai quello del pinguino non è più un sistema operativo per "carbonari", ma è alla portata di tutti. Poi, però, spulciando la guida di installazione, noto che la nostra badante, se vuole utilizzare il programma messo a punto dal ministero, deve aprire un terminale, spostarsi tramite linea di comando nella cartella in cui ha scaricato il software e lanciarlo, sempre da terminale, col comando bash sui_linux.bin. Fatto questo, la nostra temeraria badante può incappare nell'imprevisto che l'ambiente Runtime di Java (JRE) non sia del tipo o della versione adeguata, e deve quindi, sempre da linea di comando, indicare al programma il percorso giusto interrogando il sistema col comando whereis java.

Fatto con successo tutto questo, la nostra ardita badante "linuxiana" può finalmente lanciare l'agognato programma. O cliccando sull'apposita icona sul desktop (nel caso sia stata scelta all'origine questa cartella), oppure, sempre da terminale, utilizzando il comando ./sui.sh. Ora, non voglio certo mettere in dubbio la competenza e le capacità informatiche delle badanti, ci mancherebbe - anche perché non escludo a priori che qualche difficoltà potrei averla anch'io -, ma pubblicare le versioni del software già pacchettizzate per le distribuzioni principali non sarebbe stato meglio?

2 commenti:

  1. Ehhhh, ma qui si vuole sempre troppo!!!! :P

    Cosa pretendi da chi usa ancora Windows 2000 con Explorer 6?

    Saluti.

    BigFab.

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  2. Ah già, m'ero dimenticato di quel piccolo particolare... :-)

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