domenica 18 aprile 2010

De Magistris e Alfano e i voli de luxe

Siccome l'estate scorsa è stato dato - giustamente - un certo peso alla vicenda dei voli di stato Roma-Villa Certosa, pieni di gentil donzelle per allietare le feste del premier, mi pare, per correttezza, che vada segnalata anche la vicenda che sta tenendo banco in questi giorni. A tirare il sasso è stato l'Espresso di giovedì scorso, il quale ha pubblicato un articolo piuttosto circostanziato sulle modalità di utilizzo dei voli Roma-Strasburgo da parte degli europarlamentari nostrani.

Perché la vicenda sta facendo un certo rumore? Perché tra i politici coinvolti in questa storia ci sono due nomi piuttosto noti: Sonia Alfano (foto) e Luigi De Magistris, dell'Italia dei Valori, quest'ultimo da me votato alle europee del 2009 - e, tra parentesi, eletto a Strasburgo con oltre 500.000 preferenze. Nella logica e nella consuetudine nostrana, in genere non si tende a parlare delle "marachelle" dei proprio eletti, ma solo di quelle degli altri. Siccome, invece, a me non mi frega assolutamente niente, vediamo cosa c'è dietro a questa storia.

In pratica, secondo quanto scrive l'Espresso, basandosi su questa intercettazione telefonica in cui si sente un addetto dell'agenzia che prenota i voli mentre parla con un finto acquirente (in realtà è la giornalista che ha condotto la mini-inchiesta), il jet privato messo a disposizione, per il quale a norma di regolamento non sono previsti rimborsi, viene fatto passare come volo charter. In questo modo l'europarlamentare di turno può farsi rilasciare quello che in gergo viene chiamato boarding pass e chiedere il rimborso al parlamento europeo (soldi pubblici).

Naturalmente, come fa notare Gilioli, sia la Alfano che De Magistris hanno replicato dai rispettivi blog all'articolo de L'Espresso. L'ex magistrato lo ha fatto dichiarando, tra le altre cose, che "in questo modo ho fatto risparmiare le casse del Parlamento europeo e quindi i cittadini contribuenti, visto che il costo del biglietto di questo charter è inferiore alla somma delle tratte del volo di linea". Sarà vero? Mah, io ho fatto una veloce googlata e non mi pare sia proprio così (qui, ad esempio, andata e ritorno RomaCiampino-Strasburgo a 216 euro con Lufthansa). La bella Sonia, invece, pubblica sul suo blog una lettera ricevuta dall'agenzia MustFly in cui si specifica, tra l'altro, (a) che il collaboratore intercettato non è più da tempo alle dipendenze dell'agenzia; (b) "il servizio, prestato dalla Ns. azienda, non è un 'jet privato camuffato', bensì è, a tutti gli effetti, un volo CHARTER".

Nell'attesa di vedere come andrà a finire questa storia, sappiano questi signori che anche se li abbiamo votati gli stiamo alle costole (anzi, a maggior ragione proprio perché li abbiamo votati).

3 commenti:

  1. Bravo, bravo, bravo, sono contento che ne hai parlato, giusto così.
    Saluti.

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  2. Beh, non vedo perché non avrei dovuto. Mica sono come Il Giornale o L'Unità che parlano solo delle "marachelle" degli avversari. ;)

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  3. Non per altro, ma non mi pare aver letto in rete molti commenti all'inchiesta de L'Espresso... a parte che ultimamente ho poco tempo e leggo tutto molto velocemente e con poca attenzione.
    Saluti!

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