martedì 20 aprile 2010

Legittimo impedimento, per la seconda volta davanti alla Consulta

Quello che è già accaduto la settimana scorsa per il processo Mills si è ripetuto ieri. Il processo Mediaset, in cui Berlusconi è imputato a Milano per frode fiscale, è infatti da ieri sospeso. I giudici hanno inviato tutti gli atti alla Corte Costituzionale ritenendo che il legittimo impedimento violi l'art. 138 della Costituzione, perché "introduce una prerogativa diretta a tutelare non il diritto di difesa ma la carica istituzionale". In pratica, sostengono i magistrati, il legittimo impedimento doveva essere promulgato con legge costituzionale, non ordinaria.

Si tratta, comunque, di questioni di lana caprina per legulei. L'aspetto più divertente della vicenda, infatti, sta tutto nelle dichiarazioni di Ghedini (foto), avvocato difensore del premier nonché parlamentare del suo partito, il quale è riuscito a dire che il legittimo impedimento "è una legge dello stato che i giudici non vogliono applicare". E ancora: "Il nostro obiettivo è fare il processo e essere assolti...". Sì, avete letto bene. Dopo un'infinità di tentate leggi ad personam (lodo Schifani, lodo Alfano, processo breve, legittimo impedimento, immunità parlamentare), fatte apposta per svignarsela dai processi, hanno anche la faccia tosta di dire che il loro obiettivo è fare il processo e essere assolti.

E' tutta qui la considerazione che hanno questi signori per l'intelligenza degli elettori del Pdl?

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