martedì 30 giugno 2009

Digitale terrestre e rifiuti elettronici, ne parliamo?

C'è un nesso tra il veloce avvento della nuova tecnologia del digitale terrestre e i rifiuti elettronici? Probabilmente sì, il problema è che nessuno ne parla. Occorre però, per inquadrare bene il problema, una breve premessa.

I televisori, i pc, tutti i piccoli e grandi elettrodomestici, al termine del loro ciclo di vita diventano rifiuti elettronici e, allo stesso modo dei normali rifiuti, vanno eliminati. Non è infrequente, purtroppo, imbattersi nel bruttissimo spettacolo costituito da televisori, pc, stampanti, o altri elettrodomestici abbandonati alla meglio a fianco dei normali cassonetti delle nostre città nella speranza che gli spazzini li raccolgano. Questo è il modo peggiore e più sbagliato di sbarazzarsi di questi apparecchi, che come è noto contengono al loro interno moltissime parti altamente inquinanti.

Anche se probabilmente non tutti lo sanno, esiste una direttiva europea, recentemente recepita anche qui in Italia, che disciplina la raccolta e lo smaltimento differenziato di questi tipi di prodotti. Si tratta della cosiddetta direttiva RAEE. Questo sistema di raccolta differenziata è stato introdotta in Italia il 1 gennaio 2008 in recepimento a una direttiva UE che risale addirittura al 2002. Il problema, però, è che l'applicazione di questa direttiva è stata, nel silenzio generale, ulteriormente prorogata al 31 dicembre di quest'anno.

Apparentemente, lo slittamento di un anno potrebbe non sembrare così grave, ma c'è da tenere conto, e mi riallaccio a quanto scrivevo all'inizio, che ci troviamo nel periodo di maggiore espansione del digitale terrestre. Voi sapete che questa tecnologia obbliga gli utenti ad acquistare un decoder, oppure un nuovo apparecchio televisivo già predisposto per il digitale terrestre. Quanti saranno quindi gli utenti, magari in possesso di un apparecchio già vecchiotto, che decideranno di acquistarne uno nuovo? Ma, soprattutto, come si sbarazzeranno del vecchio?

Questa domanda se l'è posta l'associazione perilbenecomune.org, che in questo articolo pubblicato sul suo sito ha messo in luce parecchi aspetti poco noti (e molto scomodi) sul pericoloso binomio digitale terrestre/rifiuti elettronici. L'accusa principale che viene rivolta a tutto il progetto, e al governo, è quella di aver fatto una grande campagna in favore del digitale terrestre senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze e degli effetti che questo può avere sull'ambiente.

A prescindere dall'effettiva utilità collettiva di questa tecnologia[*], è intuibile come si potesse gestire diversamente l'avvio del digitale, permettendo a chi comprava un televisore nuovo di disfarsi con facilità del vecchio apparecchio riportandolo al venditore come rottamazione (e con un piccolo sconto). Bastava prevedere dei container fuori dai centri, almeno quelli della grande distribuzione, in cui riporre gli apparecchi di cui si è pianificata l'obsolescenza con decisione di Stato. Niente di tutto questo: senza nessuna pianificazione, l'ennesima scelta discrezionale dei nostri governi ha rimandato sine die la necessaria assunzione di responsabilità; se non si interviene per tempo, milioni di vecchi televisori e vecchi registratori andranno con ogni probabilità a fare danni in discariche non attrezzate, rilasciando in ambiente la pletora di sostanze chimiche di cui sono composte al loro interno.

Ovviamente si tratta di previsioni, ma non è difficile ipotizzare che potrebbero essere tutt'altro che campate per aria, complice anche l'atteggiamento piuttosto irresponsabile tenuto dal governo finora.

Ci sarebbero anche da mettere in evidenza, per quelli magari che non si sono mai posti il problema, le conseguenze disastrose che i rifiuti tecnologici del mondo occidentale stanno provocando da anni in vaste zone del sud del mondo, a tutti gli effetti trasformate in gigantesche discariche a cielo aperto di questi veleni. Alcuni anni fa, ricordo, pubblicai un articolo in proposito sul mio sito internet. Se volete darci un'occhiata lo trovate qui.

Io comunque mi farei un promemoria, ho l'impressione che in futuro sentiremo parlare ancora di questo problema.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

capiti proprio a fagiolo con questo articolo.
dove vivo ci sono 4 grossi bidoni della spazzatura per 5 palazzine e complessivamente 50 famiglie circa.
Il comune indice una raccolta del tutto gratuita di pc, materiale elettronico vario, materiale ingombrante, televisori ed elettrodomestici vari.
Purtroppo malgrado ciò la gente continua imperterrita a lasciare accanto al cassonetto gli oggetti più svariati.
fino a ieri ho trovato in bella mostra 3 televisori, un water e quello che rimaneva della case di un pc con relativa ram e ventole e scheda madre.
Fortunatamente ora hanno rimosso tutto questo ciarpame ma c'è sempre il rischio che vi venga gettato di nuovo, trasformando la strada in una discarica.
non ti dico poi quello che accade nel bosco dietro casa, riserva naturale da diversi anni.
Ho trovato di tutto: un frigorifero, 3 water, 2 bidè, una vasca da bagno, scheletri di lavatrice e addirittura un'auto, che stazione nel posto da quando ho memoria. Una vecchia 128 della fiat!
nessuno si prende la briga di far rimuovere questa roba e ogni anno si accumula. I rifiuti elettronici però vengono gettati proprio negli ultimi anni.
Non mancano neanche le batterie per le auto.

Andrea Sacchini ha detto...

La situazione che hai descritto rispecchia fedelmente quanto avviene spesso anche qui nella mia zona. Specialmente in certe vie di campagna poco frequentate, è infatti facilissmo trovare di tutto: lavatrici, sanitari, ecc...

Tutto questo penso sia frutto in egual misura di ignoranza e menefreghismo, in quanto sia nel mio comune, Poggio Berni, che in quelli limitrofi, sono presenti i "centri ambiente" presso i quali è possibile, in maniera del tutto gratuita, conferire questi materiali che vengono poi smaltiti nel modo giusto e pesati, il che permette pure di avere sconti sulla bolletta dell'immondizia.

Addirittura, per i più svogliati, Hera ha da tempo messo a disposizione degli utenti un numero verde che è possibile utilizzare per accordarsi sul ritiro direttamente a domicilio di questi rifiuti. In pratica non c'è neppure bisogno di spostarsi da casa. Eppure, nonostante tutto questo, si continua ad assistere agli spettacoli di cui parlavi anche tu.

Mi pare non sia necessario fare ulteriori commenti.

Anonimo ha detto...

da me hanno fatto la raccolta differenziata per diversi anni, anche ora, si dice, la stiano facendo, però...

non esiste una separazione dei rifiuti. i camion passato e raccolgono in maniera "indifferenziata" i rifiuti differenziati li mettono nella stessa discarica e buona notte allo smaltimento separato!

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