martedì 9 giugno 2009

"Non sono masochista, vi sembra che io possa oppormi?"

Masochista non so, opportunista molto probabile. Le parole che ho riportato qui sopra sono state pronunciate dal premier poco più di un mesetto fa. Allora le cose erano certamente diverse; Berlusconi volava a mezz'aria sull'onda dei suoi sondaggi pirotecnici che lo davano a percentuali stellari, e quindi non si preoccupava più di tanto della Lega, che invece vedeva il raggiungimento di un eventuale (quanto improbabile) quorum al referendum di modifica della legge elettorale come la febbre gialla in un lazzaretto di lebbrosi.

Oggi le cose sono cambiate. Il governo è appena andato a sbattere il naso contro i risultati delle Europee, che hanno dimostrato che di pirotecnico i sondaggi strombazzati dal premier avevano ben poco, e quindi, evidentemente, qualcosa è cambiato negli equilibri del governo. In pratica l'omino dei sondaggi si è appena accorto, dati alla mano, che senza la Lega e la sua barca di voti non va da nessuna parte, ed è quindi bastato un pranzo a base di cassouela con Bossi per invertire completamente rotta e mandare a quel paese il referendum.

Fini, dal canto suo, di cui tutto si può dire tranne che non abbia sempre dimostrato una certa coerenza, ha invece affermato, come del resto ha sempre fatto, che a votare ci andrà. Eccome. Ecco lo spostamento dell'asse degli equilibri (in verità in equilibrio precario già da tempo), che in questo momento vede un rinsaldamento del duetto - in stile Ale e Franz - di Bossi e Berlusconi e sul lato opposto Fini. E tutto questo a sole 24 ore dai risultati delle Europee. Ora, intendiamoci, che la Lega avrebbe battuto cassa l'avevano ampiamente pronosticato tutti, che ciò sarebbe accaduto così presto forse no.

Conoscendo poi l'ingordigia della Lega, risulta facile prevedere che le richieste non si fermeranno certo qui. Scriveva infatti poco fa Repubblica:

Irata la reazione dei referendari. "Bossi ricatta e Berlusconi segue - dice il presidente del comitato promotore Giovanni Guzzetta - Sono passate 24 ore dalle elezioni ed è evidente che Bossi ha già chiesto un posto in più in Rai, due Regioni e la rinuncia al referendum".
[...]
La scelta del premier provoca la reazione del Pd che punta il dito sul rapporto sempre più stretto tra Berlusconi e il Carroccio. "Come volevasi dimostrare Berlusconi molla il suo impegno sul referendum, i suoi impegni della mattina non sono validi a sera. E' evidente che dopo il risultato elettorale deve privilegiare l'alleato Bossi del quale è sempre più ostaggio per assicurarsi l'impegno per i ballottaggi".

E non vi preoccupate, siamo solo all'inizio.

3 commenti:

  1. lui, poverino, non lo fa per cattiveria, ma perché deve assolutamente governare per farsi le leggine sue, sennò rischia davvero che le toghe rosse lo mandano al gabbio!! :-)

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  2. Già, non ha scelta. Anche perché la campagna elettorale appena conclusa ha avuto senz'altro un merito: quello di mettere in piazza molte delle balle raccontate in questo primo anno di governo.

    I cali di consensi non sono mai casuali.

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  3. Beh, in questo caso è stato onesto, ha detto che promuovere il referendum sarebbe "inopportuno": difatti si tratta proprio di "opportunità" politica (la sua, ovviamente).

    Saluti.

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