martedì 21 aprile 2009

Il governo vuole salvare i manager della ThyssenKrupp?

Non so se, come scrive l'Unità, che come sapete spesso e volentieri spinge un po' troppo, ci troviamo davanti a una versione apparentemente riveduta e corretta (anche se sostanzialmente uguale) del mitico lodo Alfano. Fatto sta che le preoccupazioni manifestate ieri da due avvocati della Fiom-Cgil, Elena Poli e Sergio Bonetto, mi sembrano tutt'altro che prive di fondamento.

In sostanza, se non ho capito male, nel decreto legge varato il 9 aprile scorso ci sarebbe una norma, già soprannominata "salva-manager", che in caso di infortunio, incidente o disastro sul lavoro, sposterebbe la responsabilità ai gradini più bassi delle gerarchie aziendali, se così si può dire. In pratica, non sarebbero più considerati responsabili i manager o i dirigenti d'azienda, ma gli stessi operai. Scrive ad esempio La Stampa:

La nuova formulazione dell’art. 10 bis «prevede infatti che la responsabilità del datore di lavoro - hanno spiegato Elena Poli e Sergio Bonetto, avvocati del foro di Torino - sia subordinata ad alcune condizioni tra le quali spicca quella di cui alla lettera ’d’, in base alla quale la responsabilità è esclusa se l’evento sia imputabile a preposti, medico competente, progettisti, fabbricanti e soprattutto ai lavoratori, per violazione delle norme previste dal testo unico sulla sicurezza.

Ma il bello è che questa norma, inserita nel Testo Unico della sicurezza sul lavoro, pare sia addirittura retroattiva. Scrive l'Unità nell'articolo che ho linkato sopra:

«L'articolo 10-bis va a ribaltare il senso delle responsabilità in caso di incidente sul lavoro – spiega Bonetto - . Per rimanere alla Thyssen finora la responsabilità della mancanza degli estintori è di chi aveva in potere di comprarli, che aveva il budget per farlo e quindi i manager al massimo livello italiano e tedesco. Se passerà questa norma si farà il contrario: la responsabilità sarà al livello più basso, quello più vicino all'evento. Se passerà questa norma, per il rogo di Torino al massimo a pagare sarà il responsabile dello stabilimento. I top manager italiani e tedeschi sarebbero non imputabili». La norma ha infatti applicazione immediata. «Si tratta di norme penali e quindi migliorando le condizioni degli imputati sono valide per i processi in corso e hanno anche valore retroattivo», completa la spiegazione Elena Poli.

Il testo è attualmente al vaglio delle regioni, e già si moltiplicano gli appelli, anche diretti a Giorgio Napolitano, per impedire che tale norma entri definitivamente in vigore.

C'è da segnalare, a margine, che questa non è la prima volta che il governo cerca di far passare una norma o una legge che sollevi i grandi manager dalle loro responsabilità. Non so quanti di voi se lo ricordino - io molto bene, per queste cose ho ottima memoria - ma qualcosa di simile era accaduto a ottobre dello scorso anno, quando il governo cercò di far passare una norma, all'epoca inserita nel famoso (e famigerato) decreto Alitalia, che di fatto limitava fortemente le responsabilità penali dei manager in caso di fallimento dell'azienda. Scriveva all'epoca l'agenzia di stampa Asca: (il neretto è mio)

La disposizione, contenuta nel comma 13 bis dell'articolo 1 del decreto Alitalia, cosi' come approvato da Palazzo Madama, riguarda l'applicabilita' delle disposizioni penali della legge fallimentare. La novita' e' una limitazione all'applicabilita' delle sanzioni penali alla legge fallimentare che sono ridotte ai soli casi in cui si arriva al fallimento definitivo. In sostanza, se non c'e' un fallimento definitivo, perche' magari un'azienda viene in qualche modo salvata, nei confronti del manager che ha operato male non si puo' esercitare l'azione penale. Prima di questa norma i responsabili di reati fallimentari potevano andare a giudizio.

La norma, che all'epoca suscitò addirittura la minaccia di dimissioni di Tremonti ("O va via l'emendamento o va via il ministro dell'Economia"), è stata poi stralciata del testo definitivo nel successivo passaggio alla Camera. Vediamo adesso come andrà finire questo secondo tentativo. Comunque vada, una cosa salta subito all'occhio: a questo governo i manager stanno molto a cuore.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

dal popolo della libertà limitata e dell'impunità diffusa mi sembra il minimo :-)

andynaz ha detto...

ma nn era lui il presidente operaio??

Anonimo ha detto...

sempre peggio.

manca solo l'abrogazione della Costituzione e lo scioglimento del Parlamento (che in ogni caso già è limitato visto che si votano queste porcherie scavalcandolo!).

ma voi vi ricordate qualcosa di peggio in Italia negli ultimi 20 anni?

Andrea Sacchini ha detto...

Ragazzi, calma, non fasciamoci la testa prima di essercela rotta. La proposta di modifica, come ho scritto nel post, non è ancora definitiva. Anzi, visto che ormai la notizia è di dominio pubblico ci sono buone probabilità che faccia la fine dell'emendamento "salva manager" inserito nel decreto Alitalia.

Staremo a vedere. In tutti i modi, e questo è a mio avviso l'aspetto più grave, ciò non toglie che ancora una volta ci hanno provato.

Sbronzo di Riace ha detto...

ci hanno provato ci proveranno

in italia si fa così

le rassicurazioni postume di Sacconi non è che convincono

Andrea Sacchini ha detto...

>ci hanno provato ci proveranno

Lo so, vederemo di vigilare.

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