sabato 4 aprile 2009

Grillo: Perché la D'Amico si scusa?

Alla fine sono arrivate le scuse di Ilaria D'Amico. Scuse rivolte al pubblico, agli ospiti in studio, a La7, all'editore. La trasmissione l'ho vista anch'io, e l'ho vista quasi per intero. Le scuse della D'Amico, a mio avviso, ci stanno tutte perché Grillo - non si può negare - si è comportato in una maniera che definire maleducata è forse fin troppo gentile.

E questo indipendentemente dagli accordi preventivi presi prima del collegamento, anche questi contraddittori: la D'Amico dice che era stato pianificato un dibattito mentre Grillo nega, il comico ribatte poi dal suo blog che secondo gli accordi non doveva esserci la pubblicità prima del suo intervento e invece c'è stata. Insomma non è ben chiaro cosa sia successo prima, ma questo forse non importa più di tanto.

Non importa perché sul piatto della bilancia, se si vuole provare a dare un giudizio complessivo, non bisogna solo mettere questo aspetto della questione. E' vero, Grillo si è comportato malissimo dal punto di vista delle "regole" della televisione e anche della buona educazione, ma non bisogna dimenticare che quello che ha detto - pur alla sua maniera - non è nient'altro che la sacrosanta verità: sulla questione della borsa, dei finti controlli della Consob, dell'informazione che nel corso degli anni ha sistematicamente e colpevolmente omesso di fornire notizie che avrebbero salvato moltissimi risparmiatori dai vari crac finanziari.

Grillo ha rifiutato il cotraddittorio, ma quanti sono quelli che hanno pensato che se chi doveva fare il proprio dovere l'avesse fatto per davvero, forse del suddetto contradditorio non ci sarebbe neppure stato bisogno?

2 commenti:

  1. Per avere detto la verità 20 anni fa,è stato cacciato dalla tv.
    Grillo non scende a compromessi e,secondo me,ha tutto il diritto di sfogarsi.

    Un dialogo con questi LADRI DI STATO????

    W GRILLO SEMPRE

    Maurizio
    San Leo

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  2. Grillo è fatto così, prendere o lasciare. Le scuse rientrano nel teatrino mediatico che vuole sempre screditarlo.

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