lunedì 20 aprile 2009

Negro di merda!

Bello questo titolo, vero? Un titolo che attira subito l'attenzione, che non passa inosservato. Oggi la cronaca ci ha deliziato con almeno due episodi riconducibili a questa frase. Uno riguarda i cori razzisti - il calcio in queste occasioni dà sempre il meglio di sé - rivolti ieri al calciatore dell'Inter Balotelli (tra l'altro giocatore italiano, di nome e di fatto). L'altro all'inizio del processo, forse qualcuno ricorderà, a carico dei due baristi di Milano che qualche mese fa uccisero a sprangate Abdul, reo di avere fregato un paio di biscotti.

Ecco, in entrambi i casi la frase ricorrente è stata appunto questa: "Negro di merda". Pronunciata sia dagli integerrimi rappresentanti della "Torino-bene" all'indirizzo del calciatore interista (foto), sia dai due baristi mentre uccidevano a sprangate Abdul.

Per carità, niente di grave, la Juve giocherà (pensate) una partita a porte chiuse, i due baristi si beccheranno alcuni anni di galera, e l'onta sarà così definitivamente lavata. Almeno fino alla prossima partita o al prossimo fattaccio di cronaca.

Poi ricomincerà di nuovo tutto da capo: nuove indignazioni, nuovi provvedimenti, nuovi processi. Con l'assoluta certezza, comunque, che gli imbecilli la faranno sempre da padroni.

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