Non si può certo dire che l'incessante scrivere, riscrivere, aggiungere, togliere, rivedere, correggere i disegni di legge nel normale iter legislativo parlamentare non sia un segno di democrazia. Specie quando queste modifiche seguono, almeno per una volta, i suggerimenti e anche - perché no? - le proteste e prese di posizione che arrivano dal basso, in questo particolare frangente dal popolo della rete.
Mi riferisco al famigerato emendamento D'Alia, del quale ho già parlato più volte in queste pagine, meglio noto alle cronache internettiane come legge contro l'apologia di reato in rete, quel provvedimento che in sostanza trasformava gli isp in censori e il ministro dell'Interno in mandante dell'oscuramente di un sito o di un blog in cui si sospettava che si consumasse tale pratica illecita. Tra l'altro va segnalato che l'emendamento per togliere dall'intero pacchetto questa norma è stato presentato da due esponenti della stessa maggioranza di governo.
Ovviamente notizie come questa non possono che far piacere, anche perché potrebbero rappresentare un primo timido segnale di un lento ma progressivo sotterramento dell'ascia di guerra tra legislatori e popolo della rete, nell'ottica di un superamento delle barriere socio-culturali che da sempre dividono le due categorie. Certo, sarebbe bello se sulla scia di questa decisione, che denota indubbiamente un barlume di buon senso raro a vedersi in questi tempi, venisse pure cassata definitivamente la proposta di legge dell'on. Carlucci. Ma forse è meglio non correre troppo.
Un passo alla volta.
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bene allora visto che mi hanno bannato per aver scritto che hitler è un dittatore la loro minaccia di denunciarmi per diffamazione (ho offeso l'onorabilità di hitler) non dovrebbe trovare fondamento.
RispondiEliminaquesti tizi sono gestori di una mailing list che - tra le tante cose parlava pure di complottismo.
>visto che mi hanno bannato per aver scritto che hitler è un dittatore
RispondiEliminaSì? Beh allora denunceranno sicuramente anche la Wikipedia...