giovedì 9 aprile 2009

Dalle ronde ai Cpt passando per il decreto Gelmini, tutti i dietrofront del governo

Non è stata una giornata di quelle da ricordare, ieri, per l'esecutivo. Anzi, a dirla tutta è stata proprio da dimenticare, anche se per certi versi tutto quello che è successo può essere visto come una sorta di segnale che un po' di raziocinio e buon senso ancora è presente all'interno della maggioranza. Ma vediamo un po' cosa è successo.

Partiamo dalle ronde, le benedette ronde, cavallo di battaglia di sempre della Lega. Beh, pare proprio che non se ne farà niente. Alla Camera, infatti, maggioranza e opposizione hanno di comune accordo deciso di stralciare il provvedimento dal pacchetto sicurezza. Niente nonnetti con telefonino e giacchetta fosforescente in giro per le città, quindi, almeno per adesso. La Lega non l'ha ovviamente presa bene, anzi l'ha presa proprio male se è vero che Maroni ha detto senza mezzi termini di essere furibondo.

A questo, poi, giusto per completare il travaso di bile, si è aggiunto il secondo duro colpo della giornata, e cioè la soppressione dell'articolo che impone la reclusione (perché di questo si tratta) fino a 6 mesi nei centri di accoglienza degli immigrati clandestini. Bocciatura anche questa, come la precedente, resa possibile grazie ad alcuni parlamentari del Pdl che hanno votato assieme all'opposizione, da sempre fermamente contraria al provvedimento, che di fatto trasformerebbe i Cpt in lager più di quanto non lo siano già. Apriti cielo! E' troppo anche per Bossi, il quale ha chiesto, anche se il termine esatto sarebbe "minacciato", a Berlusconi di farsi garante per le scelte di governo. Una frase giudicata da molti come una sorta di ultimatum (vale la pena ricordare che nel '94 il governo Berlusconi è caduto per molto meno).

Per completare il quadro della giornata dei dietrofront, è arrivato il ripensamento della Gelmini sulla famosa questione dell'accesso alla maturità. Ricordate, no? Un solo 5 in pagella e tanti saluti all'esame di stato. Beh, anche qui evidentemente il buon senso ha prevalso.

Quest´anno si potrà sostenere la maturità anche con alcuni 5 e forse con qualche 4. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, il ministero dell´Istruzione ha preferito fare un piccolo passo indietro sulla regola che prevede l´ammissione agli esami di Stato con "almeno tutti 6". Per diventare legge, infatti, il Regolamento sulla valutazione degli alunni, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 13 marzo, deve ottenere ancora il parere favorevole del Consiglio di stato, passare in seconda lettura dal Consiglio dei ministri ed essere controfirmato dal Capo dello stato. Il tutto non potrà che avvenire, con tutta probabilità, a ridosso della conclusione dell´anno scolastico. Così, per evitare una valanga di ricorsi da parte di coloro che sarebbero stati esclusi dagli esami per un solo 5, a viale Trastevere hanno preferito rinviare al prossimo anno l´entrata in vigore della novità. "In attesa del perfezionamento del Regolamento sulla valutazione degli studenti - si legge in una breve nota - saranno ammessi all´esame gli studenti con una media non inferiore a 6". (fonte)

Insomma, se sulla pagella ci sarà qualche insufficienza poco male, l'importante è la media del 6.

Il famoso buon senso di cui parlavo prima.

2 commenti:

andynaz ha detto...

peccato per la scuola: era un'ottima occasione per noi studenti di Matematica di spremere un po' i genitori dei somarelli nella materia più bella e incompresa del mondo... :P

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, non rammaricarti, da quello che ho capito il tutto è solo rimandato al prossimo anno. ;)

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