Mi è piaciuto molto, stamattina, leggere questo pensiero di Yual Noah Harari, scrittore e storico israeliano che amo molto. Il quale poi aggiunge che non è possibile, oggi, chiedere a Israele di non odiare i palestinesi, così come non si può chiedere ai palestinesi di non odiare Israele, perché entrambi sono emotivamente carichi e coinvolti e perché dentro questo odio ci vivono da sempre, ne sono impregnati. Loro non possono scegliere di non odiarsi a vicenda, ma noi possiamo farlo.
Noi che osserviamo la tragedia da fuori, che non ne siamo direttamente coinvolti, abbiamo la possibilità, dice sempre Harari, di mettere da parte l'emotività e le ideologie e costruire quel recinto in cui rinchiudere per sempre ciò che è stato, e da lì provare a ripartire. Che in concreto significa smettere di continuare quella odiosa e ridicola guerra verbale tra fazioni che stiamo portando avanti qui, smettere con gli "eh ma loro hanno fatto questo", "loro hanno fatto quest'altro" e provare ad andare oltre.
Difficile, certo. Ma le cose giuste non sono mai facili.
Scegliere diversamente. Difficile. Spesso non riusciamo a farlo noi riguardo cose futili, confrontate ad un ipotetico conflitto mondiale, immagino quanto siano lontani tutti i personaggi coinvolti in questa guerra infinita, nella quali sono nati e cresciuti, dallo scegliere diversamente. Spero solo che poche menti illuminate prevalgano..
RispondiEliminaMeno male esitono ancora menti lucide. Harari lo apprezzo molto. Spero possa avere una qualche influenza.
RispondiEliminaBasta vedere già nel piccolo dove portano i rancori perseverati e l'odio tra i due contendenti ,nessuno intende fare un passo indietro e dal momento che questo "miracolo"avviene bisogna avere il "coraggio" di guardare presente e futuro assieme ,dimenticando le offese fatte e ricevute ai tempi che furono.Se non rimane cenere soltanto una piccola fiamma può divampare.
RispondiEliminaRiusciamo quindi ad avere un idea nel piccolo,immaginiamo con più contendenti quanto quel divampare diventa guerra,dove persone innocenti pagano con la morte ,strappati ad una vita proiettata nel futuro che mai fu.
Non bastano più le poche menti illuminate a prevalere se non facciamo nostre quelle parole scritte noi per primi nel piccolo.È come chiedere all'ipocrisia come realizzare un utopia.Credo che bisogna partire da una sana consapevolezza e onestà interiore e Franco nel commento su in qualche modo lo ha fatto:)
Ciao Andrea.
L.
Siamo proprio sicuri che questo odio riguardi ogni cittadino di entrambi i popoli, e non piuttosto chi da questo odio ci trae profitto e beneficio, tipo che so, le superpotenze che si incontrano ai vertici internazionali di economia e hanno anche rappresentanti all'ONU, ma che forniscono ARMI all'una e/o all'altra parte?
RispondiEliminaIn una celebre foto Bill Clinton è testimone di una stretta di mano tra Rabin e Arafat... Basterebbe ripartire da lì, volendolo.