Oggi, qua a Santarcangelo, l'annuale fiera di san Martino vive il suo ultimo giorno. L'anno scorso, prima volta nella sua antichissima storia, non si è svolta a causa della pandemia, quest'anno è tornata e, complice il bel tempo e le temperature quasi estive, probabilmente farà il botto. Ho fatto un giretto veloce giovedì, nel primo pomeriggio, mentre in bicicletta tornavo dal lavoro, poi più niente, anche a causa della mia nota allergia al casino e al pigia-pigia. Sono però uscito di casa e mi sono incamminato, a piedi, in direzione esattamente contraria, sulle colline verso Poggio Berni.
Ho camminato per un'oretta e mezzo in maglietta a maniche corte. È abbastanza sorprendente che a metà novembre ci siano 14°, ma questo è. Non so come sia il meteo nel resto dello stivale, ma qua la famosa "Estate di san Martino" sta dando il meglio di sé.
Durante la camminata ho ascoltato, presentato dal grande Alessandro Barbero, il racconto di una delle pagine più traumatiche della storia degli USA: il processo alle streghe di Salem. La vicenda si inserisce all'interno del più ampio periodo storico, che comprende tutto il XVII secolo, in cui nella zona dell'attuale New England si diffuse tra i coloni puritani inglesi la pratica della caccia alle streghe. Il puritanesimo fu un movimento sorto in Inghilterra, nell'ambito del protestantesimo calvinista, alla fine del 1500 e il suo obiettivo era quello di "purificare" la chiesa d'Inghilterra da tutto ciò che non era conforme alle sacre scritture.
Gran parte delle colonie britanniche del nord America era composta di aderenti a questo movimento, che tra le sue caratteristiche aveva quella di essere contraddistinto da una elevata dose di fanatismo. La caccia alle streghe, che quasi paradossalmente ebbe il suo massimo furore nell'America del nord nello stesso periodo in cui qua nel vecchio continente si spegnevano gli ultimi fuochi, maturò proprio in questo contesto sociale, fatto appunto di cieco fanatismo, furore religioso, superstizione, diffidenza, odio e paura. Una vicenda che, ascoltata nella sua interezza, dà l'impressione di essere una specie di horror story raccontata da qualche scrittore particolarmente fantasioso, mentre invece è, purtroppo, pura realtà storica.
Insomma, tu cammini ascoltando Barbero, invece di ascoltare te stesso e la natura circostante...
RispondiEliminaFulvio
Una cosa non esclude l'altra.
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