mercoledì 3 novembre 2021

Orientamento sessuale e lavoro

Una scuola paritaria cattolica del Trentino è stata condannata, con sentenza definitiva sancita dalla Cassazione, per discriminazione sessuale, per aver cioè allontanato dall'insegnamento una professoressa a causa di "sospetti" sul suo orientamento sessuale. Cioè, non c'era neppure la certezza che l'insegnante oggetto dell'allontanamento fosse effettivamente omosessuale, ma il tutto si basava su chiacchiere che giravano, circostanza, questa, ammessa dalla stessa madre superiora e dirigente dell'istituto, la quale, in un colloquio privato con la professoressa in questione, le aveva detto che avrebbe potuto continuare a insegnare nella scuola solo se avesse smentito le chiacchiere che giravano sul suo conto, perché lei, la badessa, aveva il compito di "difendere l'istituto" e "tutelare l'ambiente scolastico". 

L'insegnante si è quindi rivolta a un legale e ha chiamato in giudizio la scuola, la quale scuola ha perso malamente il primo grado, l'appello e infine la Cassazione. Le ha perse tutte. Tra l'altro il ricorso in appello è stato presentato, incredibilmente, dalla stessa scuola dopo aver perso il primo grado, col risultato che la sentenza d'appello è stata ancora più dura della prima, finché è arrivata la Cassazione a mettere la parola fine a questa grottesca e assurda vicenda obbligando la scuola a risarcire l'insegnante con svariate decine di migliaia di euro.

Ma accanto al risarcimento, ciò che è più importante è che la Cassazione ha ordinato alla scuola "la cessazione di tale condotta", ossia la selezione del corpo docente sulla base dell'orientamento sessuale. A me queste cose fanno di un incazzare che non avete idea.

19 commenti:

  1. Giustizia è fatta per l’insegnante.
    Una piccola grande vittoria che ammorbidisce un po’ la grande delusione per quello che è successo con il DLL Zan😢

    RispondiElimina
  2. Ma Cristo santo, siamo nel terzo millennio, come si fa a ragionare ancora in questo modo? In una scuola, poi, che per definizione dovrebbe avere il compito di insegnare, spiegare come funziona il mondo, come funziona la natura, insegnare ad avere una mente aperta, duttile, malleabile; il luogo per eccellenza in cui dovrebbe essere insegnato l'orrore per ogni forma di discriminazione.
    Io boh...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Direi di più: che trattandosi di una scuola cattolica mi aspetterei che al posto dell'esclusione vi s'insegnasse l'amore, la fratellanza, la solidarietà... tutte belle cose di cui probabilmente pensano sia sufficiente riempirsi la bocca.

      Elimina
    2. Magari si insegnano anche, dal momento che nei vangeli ci sono. Poi, però, quando si va a toccare certe questioni...

      Elimina
    3. In effetti, un insegnamento autentico lo si fa con l'esempio, non con le parole.
      Avrei dovuto dire "vi si praticasse ..."

      Elimina
    4. Tranquilla, si era capito. Buongiorno Siu ;)

      Elimina
  3. A chi lo dici! E poi nel regno dell'insegnamento!

    RispondiElimina
  4. Per fortuna i giudici hanno capito che viviamo nel 2021 e non ai tempi dell'inquisizione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che poi, anche se sembra quasi paradossale, la societa del medioevo, specialmente l'alto medioevo, era dal punto di vista della morale sessuale molto più aperta e libera di quella attuale.

      Elimina
  5. Beata lei che è riuscita in così poco tempo ad avere tutti e tre i gradi di giudizio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sette anni per per arrivare a una sentenza definitiva, in un caso che non mi pare affatto complesso, a me non sembrano così pochi.

      Elimina
    2. Si, infatti, volevo essere ironica! Io trovo paradossale questo!

      Elimina
  6. La frustrazione per non poter celebrare Messa a volte si traduce in accanimento insensato. Chi capita capita. Un po' lo comprendo. ;)

    RispondiElimina
  7. Anche a me fanno molto incazzare, per questo mi rallegra che sia finita bene per l'insegnante.
    Mi è venuto in mente il film "Quelle due" con Shirley McLaine e Audrey Hepburn. Lo conosci?

    RispondiElimina
  8. Una volta tanto la giustizia è stata giusta. Assurdo offrire lavoro in base all'orientamento sessuale.
    Sul tema esiste un film di Wyler, "Quelle due", che racconta una vicenda affine (è un college e non una scuola) più che dignitoso quanto meno perché mette in coppia due fuoriclasse come Audrey Hepburn e Shirley MacLaine. Considerato che il film ha la bellezza di 60 anni, certi pregiudizi sono duri a morire.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, sono duri, e purtroppo non si vedono segnali che autorizzino a essere un po' ottimisti in questo senso.

      Elimina
  9. Aspettiamo il macellaio che ricorrerà contro l'espulsione dal club di vegani.

    RispondiElimina

Il post sentenza

La sbornia post sentenza OpenArms ha dato la stura a dichiarazioni giubilanti che a tratti sembrano leggermente fuori dalla realtà. Cominci...