sabato 30 ottobre 2021

Perché noi sì e gli animali no?

Oggi, mentre camminavo, ascoltavo negli auricolari la lezione dello scienziato Edoardo Boncinelli che ripubblico qui sotto. A un certo punto, dal minuto 46 circa, Boncinelli parla delle differenze tra noi e gli animali, evidenziando il fatto che noi umani siamo per alcuni aspetti uguali ad essi e per altri diversi. Gli aspetti che ci rendono uguali a loro riguardano la biologia e la sua evoluzione. Cioè noi, esattamente, come gli animali, ci siamo biologicamente evoluti a partire da antenati comuni, i nostri processi vitali e biologici di base sono esattamente uguali a quelli della maggior parte degli animali e delle piante. Poi, a un certo punto, abbiamo preso una strada diversa. 

Circa due milioni di anni fa un nostro progenitore, una specie di scimmione che vagamente ci assomigliava, ha cominciato a scheggiare della selce per ricavarne uno strumento con una sua utilità; da lì è cominciata quella che viene chiamata evoluzione (o rivoluzione) culturale. Accanto a una evoluzione biologica, esattamente uguale a quella di tutte le altre specie, noi abbiamo dato inizio a una evoluzione culturale, prerogativa esclusivamente nostra e sconosciuta alle altre specie. Partendo da quella selce scheggiata abbiamo poi inventato la ruota, scoperto il fuoco, la scrittura, l'agricoltura, fino ai moduli spaziali per andare su Marte.

A nessun animale eccetto noi è consentito di "vedere" il mondo, oltre che di guardarlo; a nessun animale eccetto noi è concesso di mettersi a sedere e raccontare delle cose ad altri animali che gli si stringono attorno. A nessun animale è concesso di trasmettere un sapere ai suoi discendenti in modo che ogni nuovo nato non debba partire da zero. A noi è concesso. Ma la domanda da cento milioni di dollari è: perché è stato concesso a noi, che in fin dei conti nell'albero della vita non siamo che un piccolo e periferico ramoscello appena nato, e non a un'altra specie? Perché abbiamo avuto noi questo privilegio (che è un onore ma anche un onere) e non, ad esempio, i cavalli, o gli orsi, o una delle centinaia di migliaia di specie animali che popolano, o hanno popolato, il pianeta?

Non c'è risposta. O meglio, non c'è una risposta univoca ma infinite ipotesi. A tentare di rispondere a questa domanda cominciò Aristotele, permeando la sua risposta di una valenza metafisico-ontologica. Aristotele ipotizzò che noi, a differenza di tutti gli altri animali, siamo stati dotati di quegli strumenti eccezionalmente versatili e sofisticati che sono le mani. Anche Lucrezio ipotizzò che il motivo fosse questo, ma a differenza di Aristotele non disse che le mani ci sono state fornite da una divinità, o comunque un'ente superiore, perché era desiderio di quest'ultimo che noi ci differenziassimo e prevalessimo su tutte le altre specie, ma per puro caso, e tutto è successo grazie appunto a quell'evento puramente casuale. 

In realtà nessuno, oggi, è in grado di rispondere a questa domanda, domanda che forse non avrà mai risposta. L'unica parvenza di certezza è che a noi sia toccato questo destino per puro caso, quella casualità su cui Darwin ha basato tutta la sua poderosa produzione scientifica. Il problema è che a noi, che nasciamo e viviamo da sempre in un contesto culturale gravemente impregnato di teleologia, la spiegazione che tira in ballo il caso risulta controintuitiva, difficilmente accettabile, nonostante Darwin e nonostante ogni evidenza scientifica abbia ormai inequivocabilmente dimostrato che il grande naturalista inglese ci aveva visto giusto. Ma si fa giusto per amor di speculazione, dal momento che, come detto, questa domanda non avrà mai risposta.


Ah, voglio tranquillizzare i miei 32 lettori: quando cammino mi guardo anche intorno, non mi limito ad estraniarmi e perdermi in sofisticate elucubrazione su da dove veniamo, dove andiamo ecc. :-)


22 commenti:

Sari ha detto...

Ogni racconto è utile o forse solo piacevole ma io, forse a causa dell'età, mi sento fortunata a discendere da chi ha manovrato quella selce... sono solo preoccupata dalla rincorsa a quel "di più" che abita l'uomo e pare una maledizione.
Bellissime foto. Sei decisamente multitasking. ;)
Ciao

giorgio giorgi ha detto...

Ti segnalo un bel libro di Jean-Francois Vezina che si intitola La necessità del caso. Se pensi ti possa interessare stai attento perché esistono altri libri con lo stesso titolo ma di autore diverso.

Andrea Sacchini ha detto...

Se per "di più" intendi il fatto che oggi l'uomo si muove a mosca cieca, che cioè il suo fare è molto maggiore della possibilità di prevedere gli effetti di quel fare, sono d'accordo con te.
Ciao Sari.

Andrea Sacchini ha detto...

Certo che mi interessa. Me lo segno subito.
Grazie Giorgio.

Alberto ha detto...

Certo ce quelli che credono in qualche dio se la fanno facile.

Flo ha detto...

Più che le mani, direi la voce: noi siamo capaci di comunicare efficacemente (vabbè, quasi tutti...)

Andrea Sacchini ha detto...

Facilissima. Se poi pensi che in America siamo in pieno neocreazionismo, capisci come questa "facilità" sia ancora estremamante affascinante.

Andrea Sacchini ha detto...

Vero. Se poi si leggono libri come Sapiens, da animnali a dèi, del professor Yual Noah Harari, si capisce benissimo come noi Sapiens siamo diventati padroni del mondo grazie alla nostra capacità di immaginare cose che non esistono e di cooperare tra noi attorno ad esse.

Flo ha detto...

Mi sa che leggerò qualcosa...

Sara ha detto...

I gatti non si sono evoluti perchè sono già perfetti.

Andrea Sacchini ha detto...

Pienamente d'accordo :-)

Franco Battaglia ha detto...

Da qualche parte ho letto che l'uomo è l'unico animale che si vergogna.
E ne ha ben donde.

Flo ha detto...

Condividono anche le mie due gatte!

Andrea Sacchini ha detto...

Viva la perfezione dei gatti :-)

Omega ha detto...

Beh... che Darwin avesse ragione, è tutto da dimostrare.
La risposta alla domanda che secondo te non avrà mai risposta, invece, potrebbe nascondersi in un altra domanda, e cioè questa: perché alle pecore cresce il pelo all'infinito?

CIAO! CIAO!

Andrea Sacchini ha detto...

La fondatezza della teoria darwiniana dell'evoluzione per selezione naturale è oggi accettata a tutti i livelli e universalmente considerata una delle più importanti verità scientifiche raggiunte dall'uomo. Ti invito a documentarti e a informarti, così da poter trovare anche la risposta al quesito del pelo delle pecore.

Ciao ciao.

Omega ha detto...

Embè? Solo perché la comunità scientifica la riconosce come vera, questo non significa che lo debba essere per forza.
Guarda, è stato Darwin stesso a fare la seguente dichiarazione: "Se la mia teoria è veritiera, innumerevoli varietà intermedie, anelli di congiunzione tra le specie dello stesso gruppo, devono certamente essere esistite."
Beh, mi spiace tanto per Darwin, ma ad oggi non è stato rinvenuto alcun fossile che possa dimostrare i vari gradi di transizione da una specie all'altra. Quindi te lo ripeto: la teoria di Darwin è tutta da dimostrare, punto.

Per quanto riguarda il quesito della pecora, io un'ipotetica risposta ce l'avrei pure, però, vista la tua cieca fede nella scienza ufficiale, mi sa tanto che quell'ipotesi è meglio se la tengo per me.

Concludo con un nuovo quesito sulla pecora XD: cosa accadrebbe ad una pecora se non venisse mai, e dico mai, tosata dall'uomo?

CIAO! CIAO!

Andrea Sacchini ha detto...

Solo perché la comunità scientifica la riconosce come vera, questo non significa che lo debba essere per forza.

Ah, e quindi se ciò che dice la comunità scientifica non ha alcun valore, chi dovrebbe certificare la veridicità delle teorie di Darwin, la chiesa?

Beh, mi spiace tanto per Darwin, ma ad oggi non è stato rinvenuto alcun fossile che possa dimostrare i vari gradi di transizione da una specie all'altra.

Beh, allora ti invito ad aggiornarti. Darwin scriveva queste cose 150 anni fa e, nel frattempo, molti di quegli anelli sono stati trovati e altri se ne troveranno mano a mano che passerà il tempo e le ricerche avanzeranno, corroborando la veridicità di ciò che diceva. Ti invito a documentarti ascoltando qualche conferenza di scienziati come Telmo Pievani (su YouTube se ne trovano tantissime) o leggendo libri come L'orologiaio cieco, di Richard Dawkins, e altri. Ti si aprirà un mondo.

Ciao ciao.

Sara ha detto...

Ho citato questo post!🐱

Andrea Sacchini ha detto...

Vengo a leggere :-)

Omega ha detto...

ALT!!!... L'aver messo in dubbio un dogma della scienza, potrebbe averti indotto a pensare che il sottoscritto sia uno di quei bacchettoni che va in giro predicando il dogma della creazione. Beh, se hai pensato questo, allora ti tolgo subito dal dubbio: NO! MA PROPRIO NO! ASSOLUTAMENTE NO! Io sono il non plus ultra dei pagani XD OK? Bene! E con questo spero di aver chiarito la mia posizione riguardo a quello schifo di setta religiosa a fini di lucro che viene comunemente chiamata chiesa.

Per quanto riguarda la veridicità delle teorie di Darwin, è ovvio che a certificarle se ne deve occupare la scienza... ma ci mancarebbe.
Quello che invece a me da fastidio, ma veramente tanto fastidio, è il fatto che la scienza spacci come verità assoluta quella che in realtà è di fatto una teoria. Tu puoi pure farmi il nome di tutti gli scienziati che ti pare e piace, ma finché quella voragine che separa gli scimmioni dall'uomo non sarà colmata da dei reperti fossili che possano dimostrare sopra ogni ragionevole dubbio che l'evoluzione di specie è una verità assoluta, allora la teoria di Darwin continuerà ad essere quella che è, ovverosia una teoria... una validissima teoria, eh... ma sempre teoria rimane ;)
Quindi te lo ripeto per l'ultima volta: che ti piaccia oppure no, la teoria di Darwin è tutta da DI-MO-STRA-RE, punto.

Ti lascio con la mia amica pecorella, e poi ti giuro che non torno più sull'argomento. Se l'uomo non si prendesse cura delle pecore, quest'ultime si sarebbero sicuramente già estinte, giusto? E quindi?... E quindi niente... volevo solo dirlo, tutto qui XD

CIAO! CIAO!

Andrea Sacchini ha detto...

L'aver messo in dubbio un dogma della scienza

Primo errore: nella scienza non esistono dogmi. I dogmi appartengono alle religioni. La scienza procede per esperimenti e verifiche e mette regolarmente in discussione se stessa. La scienza ha verità ma sono verità del momento, valide finché non verrà trovata una nuova verità che rettifichi o confermi quella precedente.

Per quanto riguarda Darwin, ti lascio alla tua idea che la teoria dell'evoluzione per selezione naturale sia solo una teoria, perché ho capito che se anche leggessi tutti i libri del mondo sull'argomento e se anche tu studiassi tutte le ricerche che certificano che la teoria di Darwin è giusta non cambieresti idea, per cui credo sia inutile dibattere su questo, non credi?

Per quanto riguarda la pecora, la tua domanda è incompleta perché non specifica a quale tipo di pecora ti riferisci. Se parliamo di pecore addomesticate, tipo le merino, il non tosarle potrebbe causare loro gravi problemi ad esempio di termoregolazione, ma anche più gravi. Se parliamo di razze di pecore selvagge, il non tosarle non crea loro alcun problema perché io vello che le ricopre si regola da sé.

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