venerdì 15 ottobre 2021

Percorsi alternativi

Ogni tanto per tornare a casa dal lavoro utilizzo un percorso alternativo. Evito le trafficate e pericolose via Emilia e Santarcangiolese e percorro con la mia fidata bicicletta un pezzo di pista ciclabile che corre di fianco al fiume Marecchia. È un percorso leggermente più lungo, ma ha il vantaggio di essere in mezzo alla campagna, nel silenzio e al riparo da macchine, camion, smog, semafori e quant'altro. Per arrivarci esco dalla zona industriale di Santarcangelo e, anziché dirigermi verso la via Emilia, vado dalla parte opposta, verso l'aperta campagna, percorrendo alcune strette stradine che corrono in mezzo ai campi.


 

Le prime volte che percorrevo queste strade tendevo a perdere l'orientamento, perché sono sperdute in mezzo alla campagna, prive di segnaletica e sono interconnesse tra loro in maniera abbastanza caotica. Poi, piano piano, facendo reiterati tentativi, ho imparato e memorizzato il percorso; oggi potrei quasi farlo a occhi chiusi. Lungo queste stradine ci si può imbattere in alcuni "monumenti" del passato come questo vecchio oleificio dismesso e abbandonato, situato alcune centinaia di metri prima dell'imbocco della ciclabile, sulla destra. È pericolante e l'incuria e le erbacce ne hanno preso possesso quasi completamente.


 

Lasciato il vecchio oleificio abbandonato, arrivo quindi all'imbocco della pista ciclabile.

 
 
Dalla parte opposta all'entrata della pista ciclabile c'è l'ingresso alla "città" di Mutonia, dove stanno quelli che qui a Santarcangelo sono conosciuti come Mutoid
 

 

 

I Mutoid sono un gruppo di ragazzi e ragazze provenienti dall'Inghilterra che, negli anni Novanta, arrivarono su questa sponda del Marecchia coi loro camper e i loro camion e vi si stabilirono. Difficile definire chi e cosa siano. Sintetizzando, possono essere definiti artisti-scultori, ma non nel senso classico che richiama la parola. Loro riciclano e riutilizzano materiali metallici di scarto (motociclette, biciclette, carcasse di auto, telai, lavatrici, motori di automobili, insomma qualsiasi oggetto metallico che vi può venire in mente e che la gente getta via perché non più utilizzabile) e ne fanno delle gigantesche "sculture" semoventi riassemblando e saldando tra loro i pezzi, poi vendono, oppure regalano a chi le vuole, queste sculture. Alcune delle loro opere furono utilizzate nella cerimonia di chiusura delle Paraolimpiadi del 2012 a Londra. Qui c'è una esaustiva pagina di Wikipedia che parla di loro, ma se googlate un po' trovate tutte le informazioni che volete. La loro "città", qui a Santarcangelo, con alcuni dei loro lavori esposti, è liberamente aperta al pubblico e visitabile. 

Lasciata Mutonia ed entrando nella pista ciclabile in direzione Torriana, comincio il percorso in mezzo alla natura di fianco al fiume Marecchia, e quasi subito mi imbatto nei resti dell'antico ponte crollato.



 

Il ponte di cui vedete i resti nelle foto qui sopra fu costruito negli anni Venti del secolo scorso e attraversava il Marecchia collegando Santarcangelo a San Martino dei Mulini. Crollò nel 1965 in seguito a un'alluvione e tre persone, che ci passavano sopra proprio nel momento del crollo, furono inghiottite dalla piena con la loro auto e morirono. 

Il ponte fu poi ricostruito un centinaio di metri più a monte e i resti di quello crollato furono abbandonati dove sono ancora oggi. Questo qui sotto è il nuovo ponte, sotto il quale passa la ciclabile.


Proseguendo lungo il percorso, a un certo punto, sulla destra, si può vedere una delle tante cave di ghiaia che si trovano presso le rive del fiume.


Una volta erano tantissime, poi, col tempo, molte sono state chiuse e oggi ne rimangono una manciata ancora attive. Le battaglie degli ambientalisti per farle chiudere, ambientalisti che denunciano i pericoli geologici generati dall'incessante sottrazione di ghiaia dal letto del fiume, vanno avanti da anni e anni, ma alcune di queste cave rimangono aperte. Il business è business, purtroppo.

Qui di seguito due immagini del Marecchia, o di quel poco che ormai ne resta.


Piccola curiosità. Nonostante il Marecchia sia ufficialmente classificato come fiume, in realtà è un torrente perché per uno o più mesi all'anno, generalmente luglio e agosto, rimane senza acqua. Quando ero piccolo, ricordo che in effetti l'acqua scorreva durante tutto l'anno, ragion per cui era classificato come fiume, oggi non è più così. A questo punto, proseguendo verso Torriana e svoltando a destra, dopo un breve tratto si arriva alla sbarra di uscita dalla pista ciclabile, oltrepassata la quale sono praticamente arrivato a casa. 


Questo è l'itinerario che faccio in bicicletta quando, tornando dal lavoro, voglio evitare traffico e smog. Fino ad ora ottobre si è dimostrato abbastanza clemente, per cui continuo a utilizzare la bicicletta per gli spostamenti tra casa e lavoro. Fra un po' arriverà il freddo e dovrò purtroppo tornare a usare la macchina. Pazienza. Intanto, però, finché ci sono giornate come quella di oggi, ne approfitto.

11 commenti:

OLga ha detto...

Bravo Andrea per le foto e le biciclettate.

siu ha detto...

Tutta salute!

Luigi ha detto...

Sei fortunato a poter andare a lavorare in bicicletta. Il mio lavoro purtroppo è lontano da casa e devo per forza usare la macchina.

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie. Ciao Olga.

Andrea Sacchini ha detto...

Speriamo. Ciao Siu ;-)

Andrea Sacchini ha detto...

Da casa mia all'azienda sono 5 chilometri e mezzo circa, quindi in bicicletta è fattibilissimo. Peccato che durante i mesi invernali il freddo mi faccia desistere.

Romina ha detto...

Bel percorso, hai fatto bene a fotografarlo. A me piacciono molto i fiumi e non avevo mai visto il Marecchia prima d'ora.
Condivido la scelta di evitare la macchina, quando il clima lo rende possibile. Non ha senso trascorrere l'esistenza in automobile, come fanno molti, tipo quelli che prendono la macchina per fare anche soltanto duecento metri. Ne conosco parecchi.
Ciao, Andrea.

Andrea Sacchini ha detto...

Quand'ero giovane amavo andare in macchina. Poi, col tempo, questo piacere è lentamente scemato. Oggi la detesto. Non ho più la pazienza di stare in mezzo al traffico, preferisco muovermi a piedi o in bicietta.

Buon sabato, Romina.

Sara ha detto...

Quasi una gita turistica!

Andrea Sacchini ha detto...

Da un certo punto di vista, direi di sì.

UnUomo.InCammino ha detto...

Bravo!
È importante dare il buon esempio. Esempio che è anche molto piacevole.

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