domenica 24 aprile 2022

La Russia di Putin


La Russia di Putin è un libro che impressiona. Impressiona perché da fuori non si riesce a farsi l'idea di cosa sia la Russia sotto Putin. Forse, lentamente, qualcosa si è cominciato a intuire dall'invasione dell'Ucraina, che ha indotto molti a documentarsi e a cercare di avere qualche informazione su chi sia Putin e come "governi" il paese di cui è a capo dal 2000.

Il libro di Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006 nell'androne del palazzo in cui abitava, a Mosca, ritrae un quadro impietoso di un paese in completo sfacelo, devastato dal comunismo prima e dalla svolta capitalista avvenuta dopo il crollo dell'Unione sovietica. Un paese dove il crimine, la corruzione e il malaffare regnano sovrani e infettano ogni ganglio dell'apparato statale: politica, forze armate, magistratura. 

Uno dei capitoli che lascia maggiormente stupefatti è la descrizione di ciò che succede nell'esercito, dove gli ufficiali e i più alti in grado hanno diritto di vita e di morte sui sottoposti, i soldati semplici, che vengono sottoposti a ogni genere di sevizie, torture e angherie, fino ad arrivare alla morte - esistono associazioni di genitori di giovani deceduti sotto le armi che si battono per sapere che fine abbiano fatto i loro figli. Un sistema criminale che non teme nulla perché gli autori possono contare sulla totale impunità grazie alla corruzione di un apparato giudiziario totalmente asservito al potere dittatoriale instaurato da Putin.

Putin non governa la Russia. La Russia è cosa sua e lui ne fa ciò che vuole. Tutto è sotto il suo controllo o sotto il controllo dei suoi fedelissimi. Ogni apparato dello Stato, fin nelle sue più periferiche articolazioni, è diretto da ex funzionari del KGB che rispondono solo a lui. L'opposizione è solo formale, in realtà non esiste, così come la libera stampa. Un qualsiasi cittadino vittima di soprusi o ingiustizie di qualsiasi tipo non ha alcuna speranza di vedersi riconosciuta giustizia perché i tribunali seguono la logica, voluta da Putin, che l'interesse dello Stato ha preminenza sull'interesse del singolo, e se i due interessi confliggono quello dello Stato prevale.

È un libro che disarma, lascia allibiti, un libro che tutti dovrebbero leggere. In particolare lo dovrebbero leggere i vari Salvini, Berlusconi e compagnia cantante che per un decennio hanno decantato le lodi da statista dello zar russo, lo hanno corteggiato, si sono vantati di averlo come amico, ci hanno fatto selfie insieme, pur sapendo chi è e come "governa" la Russia.

4 commenti:

Gus O. ha detto...

Putin ritiene che la democrazia sia un degenerazione occidentale.
L'ordine e lo sviluppo di un Paese dipendono dall'osservanza delle regole stabilite dal Potere. Quindi Putin non governa, ma impone la sua dittatura al popolo russo.

Andrea Sacchini ha detto...

Il concetto di democrazia non è concepibile da Putin. D'altra parte viene dal KGB, e chi viene da li ha determinate tradizioni alle spalle, una mentalità educata alla repressione e un certo modo di risolvere le questioni di Stato. Putin è questa roba qui.

silvia ha detto...

non ho mai capito perchè era così portato in palmo di mano da quei politici .. solo per il concetto dell'uomo solo al comando?

Andrea Sacchini ha detto...

Non l'ho mai capito neanch'io, sinceramente.

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