Casualmente ho letto in questi giorni della concessione dell'estradizione negli USA, da parte dell'Inghilterra, del giornalista e attivista Julian Assange. Assange è cofondatore di WikiLeaks, l'organizzazione divulgativa attraverso la quale, nel 2010, furono fatti conoscere al mondo i crimini e gli abusi commessi dagli USA nelle guerre in Iraq e Afghanistan. Assange, negli USA, rischia una condanna a 175 anni di carcere per la sola colpa di aver fatto il suo mestiere di giornalista.
Naturalmente i due casi non mostrano importanti analogie, se non per il fatto che entrambi i giornalisti hanno subìto le conseguenze dell'aver parlato di ciò di cui non si doveva parlare. E fa una certa impressione vedere come anche noi occidentali, sempre così critici verso i regimi in cui i giornalisti vengono perseguitati, alla fine non è che ci comportiamo così diversamente nei confronti di quelli scomodi.
Concordo amaramente.
RispondiEliminaConoscevo solo vagamente la storia di Assange e dopo aver letto il tuo post sono andato un po' a documentarmi. È incredibile. Spero che alla fine non venga estradato.
RispondiEliminaLo spero anch'io, ma temo che il suo destino sia oramai segnato.
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